VIII

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Starnutì ancora, la torre era freddissima rispetto ai sotteranei, forse perché James teneva la finestra aperta per fumare.
Gli arrivó una felpa sul viso.
"Copriti"
"James, mi sta tre volte"
"Accontentati dai"
Infiló la felpa rossa.
"Non è proprio il mio colore"
"Concordo"
Disse Sirius entrando nella stanza.
"Non mi aspettavo che fossi qui"
"Cercavo di aiutare la palla al piede con i compiti"
"Jamy ti fai aiutare da un bambino"
"Guarda che sono più intelligente di lui"
"È vero"
Il moro si mise sul letto accanto al fratello.
"Senti ma quel ragazzino con cui parlavi oggi?"
"Non cominciare"
"Volevo solo sapere chi fosse"
"Non fare il geloso Sir"
Il castano ridacchiava.

"Non mi va di allenarmi"
"Allora torniamo nelle stanze"
"Parliamo un po'?"
"Sono mesi che me lo chiedi e la risposta è sempre la stessa"
"Dai, ora siamo praticamente amici piccolo Blakc"
"Certo Soleil"
"Allora, mi dici il tuo animagus?"
"Ancora?"
"Ti dico il mio"
"Vai"
"Cervo"
"Sei cornuto Potter"
"Tocca a te"
Si trasformó davanti ai suoi occhi, un gatto nero, quel gatto nero.
"Eri tu! Stalker!"
Tornó normale.
"In qualche modo dovevo vedere mio fratello, non dirglielo James"
"Tranquillo, ho un'altra domanda"
"Dimmi"
"Come fai a essere così bello Regulus?"
Lui arrossì, era davvero dolce.
"Smettila Potter"
"Dico davvero, forse sono i tuoi bei capelli, o forse gli occhi"
"Soleil, si impertinente"
"Forse"
Sorrise guardando le sue mani giocare con i fili d'erba.
"Porti l'anello"
"È scortese non tenere un regalo"
"La prossima settimana abbiamo la finale di quiddich"
"Sappi che se vincerai mi offenderó molto"
"Da quando sei nella squadra è impossibile vincere"
Sorrise.
"Posso sapere cos'è quello?"
"È una raccolta di poesie"
"Scrivi poesie?"
"Si"
"Me ne leggeresti una Regulus?"
Prese il libro nero aprendolo.
"Le sourire sur ton visage me rassure. Et je me console, parce que tu es heureux. tu es comme le soleil, n'arrête pas de briller."
"Ma è in francese"
"Esatto James"
"Eddai"
Lui strappó la pagina e la diede al castano.
"Tieni, scopri che vuol dire"

"Evans!"
"Potter"
"Senti... mi devi tradurre una poesia dal francese"
Le diede la pagina rovinata.
"Dove l'hai presa?"
"Mhm... un mio amico"
"Mhm, ok, allora:
l sorriso sul tuo viso mi rassicura. E mi consolo, perché sei felice. Sei come il sole, non smettere di splendere."
"Soleil vuol dire sole?"
"Si"
James sorrise arrossendo leggermente, non voleva essere affrettato, ma forse era per lui.


Non aveva avuto occasione per parlare con il moro prima della finale.
Voleva farlo subito dopo.
E lo fece.
Dopo la triste sconfitta della sua squadra aspettò Regulus fuori dagli spogliatoi, era circondato dai suoi compagni che lo acclamavano per aver preso il boccino d'oro.
"Ciao piccolo Black"
"Ciao Soleil"
"Sirius voleva congratularsi"
"Veramente facciamo una festa dopo, potete... venire anche voi"
"Si, certo"
"Allora ci vediamo ai sotterranei"
"Aspetta, ho tradotto la poesia"
"Bravo Potter"
"Non volevo essere affrettato, ma... Soleil vuol dire sole vero?"
"Si"
"Sono mesi che mi chiami sole"
"Già"
"Era... per me?"
Lui si grattò la nuca.
"Pensavo non ci saresti mai arrivato James"
Il castano sorrise prendendogli la mano tra le sue.
Lasciò un bacio su di essa per poi portare gli occhi nei suoi.
"Regulus"
"James"
"Sei splendido"
Si avvicinò pericolosamente al suo volto.
"Allora?"
"Sei lento Potter, lo dico ad ogni allenamento"
Si spinse sulle sue labbra lasciandogli un casto bacio.
"A dopo Jamy"

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Grazie per aver letto l'ottava parte.
Se vi è piaciuta lasciate una stellina, buona lettura.

Soleil [Jegulus]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora