Jules
Stavo correndo tra l'erba del parco dove la mia babysitter Wendy mi portava per giocare, la mamma era sempre fuori casa per lavoro quindi passavo poco tempo con lei. Wendy era una persona dolcissima. Era una seconda mamma per me. Era sabato e io e Drake ci eravamo incontrati per il nostro pic-nic. Era proprio in quel parco che ci eravamo conosciuti.
Mentre giocavamo a rincorrerci mi fermai, e vidi una scia bianca in cielo , era quella di un aereo appena decollato. Ogni volta che scorgevo un'aereo nel cielo azzurro mi rattristivo pensando al mio papà, un uomo che non avevo mai visto ma che portavo dentro al cuore.
Mi sedetti sull' erba e alzai la testa per osservare le nuvole, e ammirare quel decollo affascinante quanto spaventoso. All'improvviso sentii qualcuno sedersi accanto a me e posarmi un bacio sulla testa. Drake capiva subito quando c'era qualcosa che non andava in me, sapeva leggermi nell'anima.
<<Sai Drake , ogni tanto guardo il cielo e penso a mio padre , mi chiedo se ha mai saputo della mia esistenza, se prima di morire mi ha pensato. Non capisco perché mia mamma non me ne parli mai e non vuole mostrarmi foto sue. È ingiusto >> .
Drake mi sorrise e poi mi abbraccio portandomi un braccio attorno alle spalle. <<Sai Jules, prima che mia nonna morisse mi disse che tutte le persone che ora non ci sono più oppure sono lontane da noi , ci mandano delle farfalle per farci sapere che loro ci sono sempre . Sono del colore degli occhi di chi le manda per far si che le farfalle veglino su di noi e ci tengano compagnia ,ci fanno sentire protetti. E' come se chi le manda ci guardasse da lontano.>> Sorrisi a Drake e poi gli dissi<< Drake ma io non so il colore degli occhi di mio padre>> , lui mi accarezzò la guancia e poi mi disse << Sono certo che sono identici ai tuoi farfallina>>.
Sorrisi ,ed in quel momento una farfalla sui toni dell' azzurro si posò sulla mia spalla. <<Guarda Drake, è lui ,è il mio papà!>> . Drake annuì mentre mi guardava sorridente. <<Drake io non voglio perderti. Tu sei il mio migliore amico e devi restarlo per sempre>> lui rise solleticandomi il fianco <<Si farfallina te lo prometto>>.
<<E se qualcosa dovesse separarci?>> chiesi. <<Farfallina nulla potrà mai separarci, e se dovesse accadere allora manderò ogni giorno una farfalla a vegliare su di te, sarà verde con delle sfumature marroni>>.
<<Promesso?>>
<<Promesso Farfallina>>
Fui svegliata dal forte rumore dell' aereo che atterrava e dal trambusto della gente che si affrettava a recuperare le proprie valigie. Dopo aver realizzato di essere atterrata mi voltai verso mia madre che si stava affrettando a recuperare l'unico bagaglio a mano che avevamo potuto portare dentro con noi.
Era stato un viaggio infinito , ma dopo vari scali e nottate passate a dormire in vari aeroporti sudici e pieni di gente che andava e veniva, eravamo arrivate. Ancora ero incredula di essere di nuovo qui. Il mio stomaco si era chiuso per l'emozione.
Percorsi la fragile scala per scendere dall'aereo, il sole mi accecò gli occhi, ma non mi importava, Finalmente eravamo arrivati. Appena giunsi sulla terra ferma feci un respiro profondo e riempii le narici con quella nuova aria, un'aria familiare, colma di ricordi e spensieratezza. Si sentiva odore di casa. Finalmente eravamo qui, dopo 11 anni potevo dire di essere tornata nel mio posto preferito .
Dopo aver recuperato tutte le nostre valigie ,ed aver quasi perso la mia, uscimmo dall' aeroporto e prendemmo uno dei Taxi che erano fermi lì in attesa.
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Butterfly Effect
RomanceJules vive in Italia con la madre Hanna . le due si sono trasferite qui dal Texas quando lei aveva 11 anni. Jules odia l'Italia perché viene continuamente derisa dai suoi compagni di classe ,sia per i suoi capelli rossi ,ma anche perché non ha mai...