Capitolo 8

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Drake

Quella mattina mi alzai tardi, erano le 8:15 ed il pullman che portava a scuola era già passato da circa mezz'ora , conseguenza della notte insonne che avevo passato. Gli incubi mi avevano tormentato per ore e quindi avevo scelto di non dormire e fumare una canna per evitare quelle voci che mi perseguitavano il cervello.

La mia noiosa e apatica vita, alla quale mi ero rassegnato da tempo ,era stata appena stravolta da una chioma rossa e da degli occhi profondi come l'oceano in cui avevo rivisto il paradiso. Non mi sarei mai aspettato di rincontrarla , ma soprattutto non credevo che il mio corpo avrebbe mai reagito in quel modo nei confronti di una ragazza.

Io non ero tipo da storie d'amore, gesti romantici, sguardi travolgenti e robe simili, o almeno non lo ero più. Quando Jules se ne era andata si era portata con sé anche la parte dolce e sensibile che mi caratterizzava, con lei ero la versione migliore di me, con lei ero davvero felice. Senza di lei ero diventato lo stronzo che sono.

Adesso che si è ripresentata nella mia vita all'improvviso mi sentivo fottuto. Non avrei mai pensato che rivederla mi avrebbe provocato questo dannato effetto. Quando l'ho vista nel mio corpo si è scatenata una sensazione strana che non avevo mai provato. Sentivo qualcosa nello stomaco che si rivoltava e il mio cuore batteva all'impazzata.

I suoi occhi erano la mia condanna, mi trascinavano verso il peccato.

Ma lei è proibita.

Quando mio padre mi aveva trascinato via da lei ,la  mia vita si era rovesciata, nulla aveva avuto più senso, ho iniziato a frequentare cattive compagnie, a trattare male tutti, non riuscivo più a provare emozioni, quelle le avevo destinate solo a lei.

Lei è la mia tentazione, e l'unica cosa che volevo fare è peccare perché l'inferno non mi faceva paura se a mandarmici sarebbe stato il paradiso. 

Mi alzai dal letto pigramente, scrissi a Bell e Finn per chiederli se volessero entrare a scuola più tardi con me e subito acconsentirono. Eravamo i migliori per quanto riguardava il saltare la scuola. Li diedi appuntamento al solito parco e poi andai in cucina per fare colazione. Presi una fetta di pane ,ci spalmai del burro d'arachidi e lo divorai mentre salivo le scale con l'intento di farmi una doccia veloce. Mentre ingoiavo l'ultimo boccone, aprii l'acqua del doccino, preparai l'accappatoio e mi infilai sotto l'acqua calda. Mi insaponai per bene lasciando scorrere l'acqua sul mio corpo nello stesso modo in cui i pensieri scorrevano veloce nella mia testa.

Una ventina di minuti dopo ero pronto, stavo per uscire di casa quando mi scontrai con mia madre che stava uscendo in quel momento per andare a lavoro, cazzo pensavo che se ne fosse già andata dato che non l'avevo proprio incrociata, si vede che era intenta in una delle sua docce depuratrici del cazzo. <<Drake, che ci fai ancora qui, dovresti essere a scuola da almeno mezz'ora>> non la degnai di uno sguardo e uscii di fretta per evitare altre rotture di coglioni. Da quel fatidico giorno che mi aveva rovinato la vita , da quando avevo saputo la verità avevo iniziato a trattare i miei genitori di merda, non riuscivo a concepire quello che avevano fatto, soprattutto quello che mio padre aveva fatto.

Se solo lei sapesse.

Mi allontanai da casa velocemente, presi il mio skate e sfrecciai verso il parco dove mi sarei visto con i due coglioni dei miei amici. Loro sapevano la situazione, ma non ne parlavo mai e loro lo rispettavano. Per fortuna andare in Skate mi distraeva dai mille problemi della mia vita, il vento mi sfiorava i capelli, mi sentivo libero. Ho sempre amato questa attività , mi faceva distrarre dai continui pensieri che mi riempivano la testa quotidianamente.

Quando arrivai erano già li ad aspettarmi, li salutai con una stretta di mano amichevole e poi mi passarono una sigaretta che accettai volentieri. Bellamy ed io eravamo più affini, riservati, invece Finn era quello donnaiolo, espansivo e pieno di se. In pratica il più coglione.

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