Jules
Secondo la teoria del caos una minuscola azione, paragonata al battito di ali di una farfalla, può scatenare conseguenze inimmaginabili, la quali vengono paragonate ad un uragano. E io quell'uragano l'avevo appena scatenato.
Quando vivevo in Italia la mia mente era sempre in viaggio, e la destinazione era sempre il Texas.
Ogni giorno sognavo come sarebbe stata la mia vita se mia madre non mi avesse trascinato di punto in bianco in Italia, senza un apparente motivo. Non avevo mai scoperto il perché dell' assurda decisione che l'aveva spinta a portarmi qui.
In realtà la mia vita era un punto interrogativo.
Da quando sono nata ho sempre vissuto sola con mia madre, che però vedevo molto poco. Lei ha sempre provato ad essere una madre brava e amorevole, ma la sua depressione , i continui crolli nervosi e la dipendenza da alcol non le permettono di essere ciò che avrebbe voluto al cento per cento.
Della mia infanzia ho pochi ricordi con lei, molto spesso si dimenticava il mio compleanno, a volte la maestra doveva chiamarla per ricordarle di venirmi a prendere da scuola dopo ore che aspettavo , raramente vivevamo momenti speciali io e lei. Le altre mamme solitamente insegnano alle proprie figlie a nuotare o ad andare in bici. A me nessuno l' aveva mai insegnato.
Nonostante tutto io non la colpevolizzo, la morte di mio padre l'aveva turbata molto, ed oltre a lui non aveva nessuno nella sua vita, i suoi genitori sono morti prima che io nascessi e lei si era trasferita in America in cerca di un cambiamento. Adesso io ero l'unica persona che poteva aiutarla, l'unica che le stava accanto. Da sempre prendermi cura di lei è stato il mio compito, e non potevo abbandonarla.
Solitamente, quando ero più piccola, trascorrevo le mie giornate in compagnia di Wendy, la mia babysitter. Per me è stata come una seconda mamma, mi è sempre stata accanto, mi portava in giro, insieme facevamo lunghe passeggiate per i boschi, andavamo a mangiare ciambelle, ci rotolavamo sull' erba, eravamo felici.
Poi quando io e la mamma siamo andate via non l'ho più rivista, avevo chiesto più volte di poterla chiamarla o di mandarle una cartolina, ma lei mi rispondeva sempre che non potevamo e inventava scuse assurde. Un giorno mi disse che non potevamo scriverle perché era partita per un viaggio in un paese dove non era ammesso l'uso del cellulare. Stronzate! Dopo un po' ci rinunciai.
Ora che sono qui mi chiedo dove sia Wendy e come è diventata. Sicuramente sarà ancora bellissima ,ricordo che aveva dei lunghi capelli marroni sempre intrecciati e una pelle candida che esaltava i suoi occhi verde speranza.Il suo sogno era quello di diventare medico, spero solo ci sia riuscita.
Un altro grande punto interrogativo che caratterizza la mia vita è mio padre. E' davvero strano vivere senza sapere chi ha contribuito con il tuo venire al mondo.
Da quando sono nata che mi chiedo che aspetto abbia. Strano ma vero non ho mai visto una foto di lui, non conosco il suo nome, non so neanche da dove proviene. Mio padre esiste solo nella mia mente. Ho sempre provato ad indagare riguardo la sua identità ma l'unica fonte di informazioni che potevo consultare era mia madre, la quale però non aveva mai accennato nulla.
Ogni volta che provavo a tirare fuori l'argomento trovava scuse di vario genere facendomi sentire in colpa. Diceva che se ne avesse parlato la depressione sarebbe peggiorata e sarebbe stata colpa mia, oppure si arrabbiava e mi minacciava di bere così tanto da perdere definitivamente la sua lucidità. Una volta insistetti così tanto che mi lanciò una bottiglia di vino sfiorandomi di poco il volto.Dopo quell' episodio evitai di prendere il discorso nuovamente e mi limitai ad immaginarlo, provando a disegnarlo in vari modi. Secondo la mia immaginazione mio padre era un uomo alto e bello, aveva degli occhi azzurri e profondi e un sorriso smagliante, non avevo idea di quale fosse il suo nome . Lo chiamavo signor Papà.
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Butterfly Effect
RomanceJules vive in Italia con la madre Hanna . le due si sono trasferite qui dal Texas quando lei aveva 11 anni. Jules odia l'Italia perché viene continuamente derisa dai suoi compagni di classe ,sia per i suoi capelli rossi ,ma anche perché non ha mai...