Terza Serata

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Non aveva senso agitarsi secondo Simone. Il quale aveva finalmente scambiato qualche parola con alcune ragazze che lo aspettavano fuori tra una sigaretta e uno sguardo emozionato che avevano potuto esprimere la loro felicità di essere in quel locale per la sua voce e musica toccante.

Simone aveva avuto per la prima volta un riscontro diretto faccia a faccia che lo aveva incredibilmente tranquillizzato. Sorrise educatamente a entrambe, congiungendo le mani in segno di ringraziamento mentre impacciatamente entrava dal retro come suo solito accompagnato da Monica.

Mai in vita sua era stato più in pace con sé stesso; tutto stava andando secondo i suoi piani, anche meglio di quello che si era prefissato in verità.

«Un bicchiere d'acqua» e come un rito scaramantico ormai, enunciò quella richiesta con un sorriso mentre da lontano osservava il cameriere nascondere il suo sguardo dietro decine di clienti che prendevano posto.

Appena avanzata quella necessita, Manuel si mostrò subito pronto e al servizio del cantante. Superando la folla di persone velocemente per raggiungere il dietro le quinte con il bicchiere di vetro in bilico tra le mani.

«Ciao!» disse forse con troppa foga. «Ecco a te» allungò il braccio con un sorriso, gustandosi la medesima espressione sul viso dell'altro.

«Grazie mille sempre» mosse il capo con un cenno, bagnandosi le labbra con gli occhi grandi puntati in quelli della figura in piedi.

«Te vedo più rilassato rispetto agli altri giorni, va meglio oggi no?» provò a rompere il ghiaccio Manuel, anche se di tensione imbarazzante non ne percepiva neanche un po'.

«Molto meglio sì. Penso sia dovuto anche dalla mia confessione.. che sono italiano, prima era un segreto per tutti»

«Meglio così» affermò con decisione. «Certo la bellezza e il talento tuo potevano inganna', quasi stentavo a credere che tu fossi umano»

«Addirittura» arrossì di colpo Simone, percependo i suoi muscoli rilassarsi e il sistema nervoso smettere di funzionare.

Manuel annuí soddisfatto, riprendendosi il bicchiere.

«Spero de non esse entrato nella tua lista nera dopo quell'urlo imbarazzante de l'altra sera.. pensavo nun me capissi»

«E invece ho capito bene» ridacchiò Simone mentre l'altro abbassava lo sguardo in imbarazzo. «Mi ha fatto piacere in realtà»

Manuel fu sul punto di dire altro ma qualcuno avvisò Simone che a momenti sarebbe iniziata l'esibizione, che doveva subito iniziare a prepararsi con microfono e strumenti.

«Me tocca lasciarte, buona fortuna, pure se nun te serve» strizzò l'occhio nella sua direzione, tramortendo il ragazzo che sorrise teneramente sia con la bocca che con i suoi grandi occhi castani.

Poco dopo Simone iniziò a cantare, il tempo di maneggiare la chitarra e vedere Manuel sistemarsi tra la folla per lavorare con un occhio teso a sentire la sua voce melodiosa.

«Did you stand there all alone?
Oh, I cannot explain what's goin' down
I can see you standin' next to me
In and out somewhere else right now»

«You sigh, look away
I can see it clear as day
Close your eyes, so afraid
Hide behind that baby face»

Sorrideva Simone, pizzicando le corde della chitarra e muovendo poco poco la testa con lo sguardo sulle persone che lo osservavano entusiaste.

«You can drive all night
Lookin' for the answers in the pourin' rain»

«You wanna find peace of mind
Lookin' for the answer»

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