Punto di arrivo

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Le sue mani massaggiavano con nervosismo il tessuto dei suoi jeans scuri. Aveva gli occhi bassi, le labbra chiuse in una linea ferrea della mascella e il suono della sua amica e l'impronta delle parole gli riempivano la testa.

«Sono fiera di te» sorrise Monica, con le braccia incrociate al petto che quasi gli davano un'immagine autoritaria, dietro la quale si celava un grande cuore emozionato.

«Non sono ancora salito su quel palco. Magari lo faccio e vomito dopo pochi minuti, non parlare troppo presto» scherzò, con gli occhi color miele liquidi ricchi di felicità.

Nessuno delle sue amiche aveva mai avuto dubbi sul fatto che riuscisse a raggiungere un punto così alto della sua carriera. Era Simone quello a non crederci. Per cui trovarsi lì, con l'annuncio che gli vagava nella testa e che a momenti avrebbe segnato per sempre la sua vita, era una situazione di cui non avrebbe saputo replicare ciò che si smosse nel suo corpo.

«Non vomiterai, anche se dovesse succedere non penso che la gente lì fuori possa smettere di amarti»

Era pronto Simone. Pronto per aggiungere un altro tassello al suo quadro della vita che stava lentamente prendendo forma.

Il pubblico lo accolse con un grande applauso con il quale il cantante fu già sul punto di emozionarsi. Si sedette sullo sgabello, scrocchiando le dita appoggiate al piano e iniziando a suonare una melodia vaga, calma.

Adocchiò Manuel infondo alla stanza, appoggiato al bancone e ovviamente senza svolgere la sua attività per guardare lo spettacolo, per guardare lui.

Accennò un sorriso, abbassando lo sguardo sulle sue dita morbide sui tasti bianchi e neri del piano.

«Stasera è una serata speciale, vi ringrazio sempre per venire qui, ad ascoltarmi, ma oggi voglio che questo ringraziamento sia concreto, voglio lasciarvi qualcosa in più come regalo di tutto l'amore che mi donate sempre, a cui ancora mi sto abituando..»

Le note di Untouchable riempirono la stanza, Simone ne rimase sorpreso di vedere come le persone in sala riconobbero la sua canzone.

«Spero la sappiate»

Rimase quasi senza fiato per le parole quando cominciando a cantarla, notò le labbra del suo pubblico muoversi, enunciando le parole specifiche della canzone.

Aveva lasciato un pezzo di sé nella vita di quei volti non più tanto sconosciuti, che in quel momento divennero un coro che assieme alla sua voce armonizzò in modo perfetto quella melodia.

Manuel abbassò la testa, forse per nascondere la lucidità dei suoi occhi.

L'accordo del piano cambiò al secondo verso, stupendo il pubblico per l'ignota melodia che Simone compose.

«Una persona mi ha detto di preferire la luce del giorno, perché con quella riusciva a vedermi meglio. Io ho scoperto che l'amore era questo, cercherò di farvelo capire» non nascose il suo sguardo incatenato in quelli del cameriere. L'intera sala se ne accorse.

«My love was as cruel as the cities I lived in
Everyone looked worse in the light

There are so many lines that I've crossed unforgiven
I'll tell you the truth, but never goodbye

Manuel sorrise, talmente tanto che non poté contenere il tremore delle sue dita mentre si univa all'applauso.

I don't wanna look at anything else now that I saw you
I don't wanna think of anything else now that I thought of you

I've been sleeping so long in a 20-year dark night
And now I see daylight, I only see daylight

Luck of the draw only draws the unlucky
And so I became the butt of the joke

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15 ⏰

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