"Per questa volta offro io", disse un ragazzo dai capelli corvini, avvicinandosi a Selene, porgendole il pacchetto di chesterfield blue, guadagnandosi un'occhiata scocciata dalla rossa.
"E tu che intenzioni hai stasera?" rispose lei,
guardandolo in cagnesco.
"Che? Offrirti una sigaretta, non si vede?" affermò il ragazzo dallo sguardo penetrante e il viso divertito mentre osservava la ragazza prendere cautamente una sigaretta dal pacchetto.
"Qualcosa è andato storto? Il concerto non ti è piaciuto?" chiese lui, facendo render conto a Selene del fatto che non avrebbe lasciato la presa molto facilmente, la quale sbuffò e rispose scazzata: "Sono qui solo per le mie amiche" e indicò con il mento il suo gruppo poco più lontano, "questi neanche li conosco, neanche mi piacciono, mi hanno convinta solo perchè mi hanno assicurato di bere gratis per tutta la serata". Quel ragazzo dall'aria misteriosa sorrise a quell'affermazione, tanto da provocare l'ira accumulata da Selene da tutta la giornata:
"Ma che cazzo ridi scusami?"."Sono il primo a non conoscere questi falliti, mi stupisce incontrare qualcuno che la pensa come me, detto questo, credo stiano tornando le tue amiche, ti lascio stare, ci si vede in giro", disse lui trattenendo un sorriso, per poi allontanarsi per lasciarla al suo gruppo di amiche.
"Piccolo mi ha disegnato un tatuaggio" sentì urlare Selene. La voce era di Clara, che man mano si faceva sempre più vicina, in lacrime dall'emozione di aver incontrato quello che per lei non era un semplice ragazzo, ma un cerotto sul cuore pronto ad ascoltarla e risanare ogni ferita. Selene non aveva gradito il concerto, per nulla, ma vedere le sue amiche stare così bene era l'unico motivo per cui non era scappata a gambe levate da quel locale.
Tornata a casa dalla serata, Selene si affacciò alla finestra del suo appartamento, ripensando a quel ragazzo che le si era avvicinato. "Ma che arrogante del cazzo", borbottò sotto voce.
Come si era permesso di riderle in faccia e prendersi gioco di lei, di prendersi tutta quella confidenza... almeno le aveva offerto lo stesso tipo di sigarette che era solita fumare per mettere a tacere tutti quei pensieri che, proprio come una nebbia scura, non le permettevano di riflettere chiaramente o di dormire in pace, senza quei brutti incubi che la tormentavano di notte. Però che occhi profondi, sinceri, che sguardo abissale..
Selene quella sera prese sonno pensando solo a quello sguardo che, per pochi minuti, le si era posato addosso, lasciando in lei un'impronta immane.
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GELO || a Faster's story
Fanfiction⭑ Se mi penso, ti penso, è come se fossi me Mi sento perso appresso un vuoto interminabile Il karma che è tornato affila su me le sue sciabole Fin quando non avrò versato le tue stesse lacrime ⭑