"i'm trying to be brave, stop asking me to stay. i can't love you in the dark "
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MAI NESSUNO MI AVEVA COMPRESA a pieno. Forse perché neanche io conoscevo me stessa. Ero sempre stata come quegli enigmi, che tanto mi piaceva risolvere, sia per me stessa che per le persone che mi circondavano. Non c'era mai stato, però, qualcuno che venisse da me e cercasse di risolvere quell'enigma, perché tutti vedevano Maxine Smith, o meglio Black, come la stupida mocciosa senza padre e in cerca di attenzioni.
Sarebbe stato bello sapere fin da subito la vera identità di mio padre, ma purtroppo niente nella vita va come sperato. Non sono mai stata una sognatrice, forse perché mi hanno tagliato le ali fin da prima che io potessi averne memoria.
Non do a mia madre la colpa, ma in fin dei conti, la colpa non è neppure mia. Sono semplicemente nata nel momento sbagliato, al posto sbagliato. E anche questa volta, la colpa non è nemmeno mia.
Ma quante volte dovrò ripeterlo, che la colpa non è mia, affinché io possa davvero convincermi? Quante volte dovrò ripetermelo che io non sono uno sbaglio, affinché nella mia testa entri davvero questo stupido concetto?
Ma quante volte dovrò ripetermi che io valgo, che io sono abbastanza e che non ho nulla che non va. Perché non ho avuto altro che porte sbattute in faccia, nella mia vita. Sono stata sempre una ragazzina piena di delusioni e di sofferenze, tanto che — nella mia ingenuità — ho creduto e tuttora, da stupida quale sono, credo ancora, che io portassi delusione e sofferenza, che io ero il problema di tutta questa storia e che io non ero come le altre bambine che mi circondavano, ma bensì ero diversa.
"Non sei diversa, sei speciale" ripeteva sempre mia madre, ma quante volte me lo doveva ripetere, affinché io me ne convincessi davvero?
Non lo saprò mai, credo. Perché non penso che io riuscirò mai a ripeterlo abbastanza volte da potermene convincere. Perché in fin dei conti, tutti continuano ad abbandonarmi e a lasciarmi sola ancora una volta.
"Fa niente, ci sei abituata, Max" continua a ripetere la mia testa, ma il mio cuore lo sa. Lo sa che io non mi ci abituerò mai ad essere lasciata ed abbandonata da chiunque mi circondi.
Perciò, quante volte lo devo fare? Quante volte me lo devo ripetere? Quante volte ancora dovrò essere lasciata? E quante tradita ed abbandonata?
Sono troppe le domande e troppo poche le risposte.
Una cosa è certa, però. C'è stato chi , nonostante tutto, c'è sempre stato, anche se ricevesse da me sempre porte chiuse o delusioni. Molte volte se ne è andato, altre è rimasto.
E sto parlando di te, Harry. Non hai fatto altro che cercare di conoscermi fino in fondo, raggiungendo limiti estremi per poi tornare indietro. Penso che mi sono meritata tutto ciò. Mi meritavo di conoscere una persona bella e pura come te. Meritavo le tue attenzioni. "Meritavo" perché oramai non fai più parte della mia quotidianità, ed è stata una scelta completamente mia.
