𝘊𝘏𝘈𝘗𝘛𝘌𝘙 𝘍𝘖𝘜𝘙 ⸻ incubi

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"And I don't wanna live that way
Reading into every word you say
You said that you could let it go
And I wouldn't catch you hung up
on somebody that you used to know"

"And I don't wanna live that wayReading into every word you sayYou said that you could let it goAnd I wouldn't catch you hung up on somebody that you used to know"

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"BUONGIORNO FANCIULLI!" ecco cosa aveva esclamato la nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure, la professoressa Umbridge.
Tutti i ragazzi ad Hogwarts si erano già fatti una vaga idea di che persona fosse : corti capelli marroncini, piccoli occhietti azzurri, naso piccolo, pelle molto chiara, statura molto bassa e sempre vestita con degli abiti rosa.

Confetto rosa, l'aveva definita Maxine la prima volta che l'aveva vista, ossia il giorno prima al banchetto di inizio anno.

La professoressa Umbridge non aveva mostrato, durante il processo di Harry, molta simpatia per il ragazzo e di conseguenza, tutti quelli che odiavano Harry, Max li odiava. Era una cosa matematica, lei diceva. La professoressa era stata una tra le poche persone a volere l'espulsione immediata di Harry da Hogwarts, perciò Max si aspettava che avrebbe punito o preso di mira Harry per ogni singola cosa che avrebbe fatto.

D'altra parte, ad Harry non pareva interessare molto della nuova professoressa, poiché aveva problemi molto più gravi : Voldemort. Aveva avuto qualche incubo quell'estate, ma mai così intenso e reale come quello della notte prima. Harry aveva sognato uno strano posto, a lui sconosciuto, pieno di corridoi e mattonelle nere lucide. Alla fine dell'incubo, si vedeva la mano di Voldemort e il suo volto, che lo incitava a unirsi a lui.

Ron era l'unico a conoscenza dell' incubo della notte precedente, poiché era stato talmente irrequieto che era riuscito persino a svegliarlo. Harry però aveva fatto giurare al rosso di non dire nulla né ad Hermione né a Max, soprattutto.
Non voleva farle preoccupare per uno stupido sogno, aveva detto, e Ron aveva solamente annuito, troppo stanco per controbattere.

"Giudizio Unico per Fatticchieri Ordinari." parlò la professoressa Umbridge, percorrendo l' intera aula per poi arrivare davanti la sua cattedra.

"Più comunemente noti come G.U.F.O." sorrise lei, e tutta la classe si trattenne di riderle in faccia. "Studiate sodo e sarete premiati. Mancate di farlo e le conseguenze possono essere... severe!"

Con un colpo di bacchetta, la Umbridge consegnò il libro di testo della sua materia a tutti gli studenti presenti.

"È opinione del Ministero che una conoscenza teorica sarà più che sufficiente per permettervi di superare gli esami, il che dopotutto è quello che la scuola ha come scopo."

"E come può la teoria prepararci a quello che c'è la fuori?" chiese Harry, sotto lo sguardo attento di tutti.

"Non c'è nulla la fuori, caro" rispose la Umbridge, sorridendo amorevolmente ad Harry.

"Ti prego, Godric. Fa che non dica—"

"Che ne so, Lord Voldemort?" chiese retorico Harry e Max abbassò la testa borbottando qualcosa come 'non ci credo, l'ha detto veramente'.

𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓,   𝘩𝘢𝘳𝘳𝘺 𝘱𝘰𝘵𝘵𝘦𝘳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora