XXIII.PIPER

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La situazione sulla terra non era molto meno caotica.
Mentre precipitavano, Piper vide un vasto esercito di mostri sparso sulla collina - cinocefali, uomini a due teste, centauri selvaggi, orchi e altri di cui non sapeva neanche il nome - che circondava due minuscole isole di semidei.

Sulla cresta della Collina Mezzosangue, ai piedi dell'Athena Parthenos, c'era la principale forza del Campo Mezzosangue insieme alla Prima e alla Quinta Coorte, radunate attorno all'aquila dorata della legione. Le altre tre coorti romane erano schierate in formazione difensiva a diverse centinaia di metri di distanza e sembravano sostenere l'urto dell'attacco.

Aquile giganti accerchiarono Jason, Daphne e Piper, stridendo in tono urgente, come in attesa di ordini.

Frank il drago grigio gli volava accanto con i suoi passeggeri a bordo. <<Hazel!>> gridò Jason. <<Quelle tre coorti sono nei guai! Se non si uniscono al resto dei semidei->>

<<Ci penso io!>> rispose lei. <<Forza, Frank!>>

Il drago Frank virò a sinistra, con Annabeth stretta in un artiglio che gridava: <<Prendiamoli!>> E Percy nell'altro che urlava: <<Odio volare!>>

Piper, Daphne e Jason virarono a destra verso la sommità della Collina Mezzosangue. Piper si sentì sollevata quando vide Nico Di Angelo nelle prime linee insieme ai Greci, impegnato ad aprirsi un varco con la spada tra una folla di uomini bicefali. A pochi metri di distanza, Reyna era in groppa a un nuovo pegaso, la spada sguainata. Gridava ordini alla legione, e i Romani ubbidivano senza obiezioni, come se non se ne fosse mai andata.

Piper non vide Ottaviano da nessuna parte. Bene. Anche se avrebbe tanto voluto vedere la reazione di Daphne una volta che la sua testa bionda appariva sul campo.

Né vide una colossale dea della terra che devastava il mondo. Benissimo. Forse Gea era sorta, aveva dato un'occhiata al mondo moderno e aveva deciso di tornare a dormire. Piper si augurò che fossero così fortunati, ma ne dubitava.

Atterrarono sulla collina, brandendo le spade, e un grido di esultanza si levò fra i Greci e i Romani.

<<Era ora!>> strillò Reyna. <<Felice di vederti!>> la pretore puntò la spada verso Daphne, che anche se distratta dalla nave con Leo ancora a bordo, rispose toccandola con la propria.

<<Siete in ritardo!>> Reyna guardò Jason e Piper, ma sorrise ampiamente. <<Abbiamo dovuto uccidere qualche gigante!>> rispose Piper ricambiando il sorriso. <<Fantastico! Qui abbiamo degli ottimi barbari. Serviti pure!>>

<<Diamine, grazie!>>

Nico salutò Jason con un cenno, come se si fossero visti cinque minuti prima, poi tornò a trasformare gli uomini a due teste in cadaveri senza testa.

VICI | leo valdez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora