Passarono alcuni giorni. Matteo mi disse che si era licenziato per iniziare un nuovo lavoro. Io ero molto contenta per lui. Ci eravamo visti per andare al mare, solo io e lui. Aveva una casetta vicino alla spiaggia. Ci ero andata con gli altri un’estate fa, prima di quella fatidica notte in cui divenni la loro amante.
Era fine maggio, ma il caldo era decisamente estivo. Siccome mi aveva invitato per il weekend,
Lui mi venne a prendere sotto casa. Aveva i jeans strappati e una maglietta color verde militare. Ai piedi delle sneakers.
Io avevo optato per un vestito bianco a fiori.
Mi abbracciò.
Sei bellissima - mi disse
Anche tu - sorrisi
Salii sulla sua auto dopo aver caricato un borsone con dentro vestiti e tutto il necessario.
Durante il viaggio, cominciamo a chiacchierare amabilmente.
Ad un tratto scoppiammo a ridere. Sospirai.
Mi prese la mano e me la baciò. Arrossii. Aveva una leggera barba che mi grattava la mano. Sentivo le sue labbra umide. Lo fissai. Sentivo la carica erotica e una strana voglia. Presi la sua mano. La baciai.
Vuoi toccarmi? - chiesi dolcemente
Posso? - chiese
Mi abbassai le mutande del costume e divaricai le gambe. Mi alzai leggermente il vestito. La cosa bella è che c’era poca gente per strada essendo presto e non essendo alta stagione. Mi lasciai toccare mentre guidava. Il mio clitoride era stimolato dalle sue dita. Non sapevo se contenermi o darmi alla pazza gioia. Non volevo fare espressioni troppo plateali. Cominciai a godere, tant’è che presi il suo braccio. Presi la sua mano per sentire ancora di più quel tocco. Accelerai il ritmo. Non volevo che si fermasse. Chiusi gli occhi e venni. Ansimai.
Ci fermammo in un parcheggio appartato, vicino al canale di acqua salata che costeggiava la strada. C’erano dei “padelloni” dove la gente pescava, ma quel luogo era deserto a quell’ora.
C'erano degli alberi e l’atmosfera era intima.
Qui puoi godere che non ci sente nessuno… - mormorò sorridendo
Ti piace farlo all’aperto, vedo - ridacchiai.
Ma va' - rispose matteo in modo sarcastico.
Mi abbassai le spalline del vestito e alzai il costume arancione.
Dapprima mi baciò il collo, poi mi leccò i capezzoli. Con una mano mi stuzzicava quello libero dalla sua lingua vorace. Gemetti, mordendomi il labbro.
Sai una cosa? - mi disse, toccandomi il seno
Cosa? -
È da quando ti ho vista per la prima volta che ti desidero sessualmente -
arrossii.
In effetti è lo stesso per me - risposi
Matteo sorrise. Aveva Cinque anni in più di me e li portava davvero bene.
Hai delle tette bellissime - mi disse mentre ci giocava con lingua e dita.
Presi la sua testa e la accarezzai sorridendo. Poi mi baciò e mi toccò ancora lì, facendomi venire una seconda volta. I miei gemiti erano bloccati dalle sue labbra voraci. Le nostre lingue danzavano vorticosamente.
Poi si tirò fuori il membro dai pantaloni. Mi misi a pecora per arrivarci meglio.
Adesso posso ricambiare il favore - dissi sorniona
STAI LEGGENDO
JESSICA
Lãng mạnJessica è una ragazza coinvolta in affari scottanti con dei suoi colleghi