Capitolo 10 - Marco e Giovanni

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Punto di vista di Giovanni

Ricordo quel giorno di qualche anno fa. Era una giornata come tante. Il lavoro in ufficio era decisamente snervante. Quel giorno avevo delle cose da sbrigare. Ad un tratto, un ragazzo con dei fogli in mano, mi arrivò incontro. La pila di fogli cadde rovinosamente a terra.

Mi dispiace - si scusò il ragazzo

Tranquillo - risposi

Mentre lo aiutavo, incrociai il suo sguardo. Un sussulto mi prese. I nostri sguardi si incrociarono per un microsecondo che sembrava eterno.

Durante la pausa ci presentammo. Marco all’epoca era novizio, io invece lavoravo da qualche anno.

Cominciammo a fare amicizia. Parlammo anche delle nostre famiglie, che avevano accettato i nostri orientamenti senza però qualche disappunto. 

Tutto cominciò una sera. Io andai a casa sua perché avevamo degli amici in comune a cui piacevano i giochi di società.

Fra una partita a Monopoly e una chiacchiera, fu tempo per gli amici di rincasare.

Feci per andarmene, ma Marco mi fermò

Rimani qui a farmi compagnia - mi disse con un sorriso - tanto domani siamo a casa per il patrono -

Ma è tardi…sei sicuro?- chiesi

Te lo chiedo io - ridacchiò.

io rimisi la giacca nell’attaccapanni e mi misi a sedere.

Ho in mente un gioco - ridacchiò 

io rimasi un po' confuso. Aggrottai il sopracciglio.

Che genere di gioco? -

Strip briscola - rispose sornione

Io scoppiai a ridere. 

Te hai bevuto troppo - dissi

Hai paura di perdere, eh?- mi provocò 

Sei tu che devi avere paura di perdere - risposi a tono


Cominciammo a giocare a briscola. Ormai eravamo praticamente nudi.

Mi alzai per rivestirmi, quando vidi marco alzarsi. Ci guardammo intensamente negli occhi. Mi si avvicinò pericolosamente.

Eravamo uno di fronte all’altro in un silenzio strano. Lui era molto più magro di me, io invece sono molto più piazzato.

Ad un tratto si avvicinò e mi abbracciò. Io contraccambiai. Sentii la sua erezione sulla mia coscia. Non dissi nulla e ridacchiai.

Marco mi baciò. Io contraccambiai. Le nostre lingue si intrecciarono.

In pochi minuti eravamo in camera da letto. 

Stesi uno accanto all’altro. Ci baciavano e ci toccavamo.

La mia bocca va giù passando dal petto e andando giù. Prendo la sud virilità in bocca andando su e giù fino a che non mi viene in bocca. Ingoio.

Arrivo ai suoi piedi. Li bacio e li lecco. Lecco tutte le dita andando in mezzo con la lingua. Lo sento ridacchiare. Forse, soffre il solletico.

Poi mi stendo. È il suo turno. Mi prende tutto in bocca, toccando anche con la lingua. Gemo e vengo nella sua bocca. Lui ingoia. Meno male che ero lavato perché vedo che mi lecca in mezzo alle terga. Godo e gemo.

Vedo che da un cassetto tira fuori la vasellina e dei preservativi.

Marco dopo aver lubrificato, entra dentro di me nella posizione del missionario.

Faccio male? - Mi chiese

Un po' - risposi

sentii il suo membro entrare dentro di me, mentre lui mi baciava e io rispondevo abbracciandolo per soffocare i gemiti.

Poi mi fece mettere a pecora. Gemetti ad ogni sua spinta. Sentii le sue mani tenermi le natiche. Gemetti tantissimo. 

Poi uscì da me. Fu il mio turno. Lo lubrificai ed entrai in lui. Io ero sopra di lui che godeva tantissimo. Ci baciammo.

Poi, l’epilogo. Tolti i preservativi, lui mi venne in bocca e ce lo scambiammo con un bacio e anche lui fece lo stesso.

Esausti, ci mettemmo vicini. Stesi, stanchi ma felici.

Non eravamo innamorati ma prima o poi sarebbe successo.

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