Capitolo 4 - Luca il falso angelo
Arriva il weekend. Il lavoro è un ricordo da tenere per il lunedì successivo.
Sono a casa che penso a cosa mi proporrà Luca. Sembra un angelo con quei capelli biondi riccioluti, ma ho potuto constatare che è una persona molto rude sotto le coperte, o almeno ho capito questo. Se poi ci mettiamo il fatto che bazzica nel BDSM e il rough sex direi che tutto torna.
Vado a casa sua. Mi apre la porta. È vestito tutto di nero. Ha diversi tatuaggi sulle braccia. Peccato che durante il lavoro siano coperti dalle maniche della camicia.
Mentre prendiamo il caffè cominciamo a parlare di cose piccanti.
Da quanto ho potuto capire, sei molto passiva... - cominciò lui - sappi che userò la cosa a mio vantaggio per umiliarti e sottometterti -
Io ascoltai attentamente. Al pensiero ero già eccitata, anche se queste cose non le avevo mai fatte.
Mi legherai come un salame e userai oggetti per farmi male? - chiesi
Esatto - rispose - tuttavia, siccome sei novizia e non so la tua soglia del dolore, ci andrò un po' meno pesante-
Rimasi ad ascoltare, pensando a cosa avrebbe potuto fare di peggio.
Cosa intendi per "andarci sul pesante"?
Luca si avvicinò a me.
Intendo giochi con coltelli o robe simili... anche perché io a quel punto non ci arrivo -
Anche per me è troppo. Il rough sex e le sculacciate mi piacciono però... comunque con me puoi sperimentare-
Perfetto-
Decidemmo una safe word "rosa".
In casa sua c'era una cantina. Vidi una stanza dove c'erano aggeggi strani.
C'era anche un letto.
Svestiti e indossa questo - mi ordinò
Mi tolsi il vestito e l'intimo. Il "vestito" era una specie di reggiseno senza coppa, una specie di giarrettiera e un collare di corda nera. Mi legai i capelli in una coda. Avevo della matita nera sugli occhi che sarebbe sicuramente sbavata.
Luca mi guardò con fare compiaciuto.
Si avvicinò a me e mi prese per la testa. I nostri sguardi si incrociarono.
Adesso, io sono il tuo padrone, è chiaro?- disse con tono autoritario
Sì padrone...- mormorai
Poi Luca mi appoggiò al muro con tutto il suo peso e mi mise una mano sul collo, poi con l'altra mano mi diede degli schiaffetti sulle guance.
Non ho sentito... - disse con quel tono autoritario che stava cominciando ad eccitarmi.
Sì, padrone -
Luca mi baciò con passione.
Brava, puttana - disse compiaciuto
Sentivo la sua lingua sul mio collo e le sue dita sui miei capezzoli. Gemetti. Non potevo dire che mi piaceva, non potevo parlare. Ero la sua schiavetta.
Ad un tratto lo vidi con una corda.
Girati - mi ordinò.
Mi girai. Luca mi legò le braccia con quella corda. Mi stringeva un po' ma non dava particolare fastidio. Mi sentivo inerme. Non potevo muovere le
Vidi luca con delle mollette da bucato. Sapevo esattamente cosa voleva farci.
Sorrisi compiaciuta. Era una cosa che non avevo mai fatto prima, infatti l'avevo solo visto nei film porno.
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JESSICA
RomansaJessica è una ragazza coinvolta in affari scottanti con dei suoi colleghi