Capitolo 5

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Remus è Regulus uscirono dalla camera subito dopo di loro. Regulus portava una borsa a tracolla, Remus si era offerto di portargliela ma lui aveva declinato la sua richiesta. James prese la spada dalla fondina che teneva come cintura e la tenne protesa davanti a se. Anche Sirius prese le due rivoltelle d'argento che teneva sempre attaccate alla coscia con un laccetto. James non l'aveva mai visto separarsene, spesso aveva provato a chiedere la storia di quelle due pistole ma Sirius ogni volta cercava di cambiare discorso. James vide Regulus alzare gli occhi al cielo vedendoli compiere quei gesti e per questo lasciò Sirius e Remus andare avanti e affiancò la figura di Regulus. -Trovi strano le nostre precauzioni?-
-É solo che non sembri il tipo da usare una spada per uccidere.-
-Chi ha detto che uccido- Regulus si voltò a guardarlo stranito -Come hai detto che ti chiami?- gli chiese il ragazzo dai capelli corvini. James sorrise allungando la mano e dicendo -James Potter al vostro servizio- Regulus sbuffò. -Bene Potter, tu dici di non uccidere ma ti contraddici presentandoti come il capitano di una nave pirata.-
-Essere un pirata non vuol dire per forza ammazzare la gente. Non ho mai ucciso nessuno e preferisco continuare così- James lo disse in modo secco, come se il solo pensiero di affondare la sua spada nello stomaco di qualcuno pe togliergli la vita lo disgustasse profondamente e lo disgustava probabilmente ancora di più il fatto che Regulus pensasse che James fosse un assassino.-Allora quella a che ti serve?- La domanda di Regulus lo fece tornare alla realtà. James sogghignò -Devo pur proteggermela la faccia no?-
-Allora voi due, volete muovervi invece di conversare- Disse Sirius riportando entrambi alla pericolosità della loro missione. Dovevano assolutamente trovare Dorcas e Peter e poi andare a riprendere Barty ed Evan all'ingresso, ammesso che non fossero già stati catturati. Camminarono per un'altra decina di minuti tra i corridoi freddi del castello illuminati da piccole torce appese alle pareti. Mentre camminavano però James sentì uno scalpiccio di passi alla sua sinistra, si girò tenendo la spada dritta davanti a se. Non appena si girò quello che si trovò davanti furono 6 guardie reali armate fino ai denti che tenevano legato con delle manette Peter. Appena li videro le guardie attaccarono immediatamente sguainando le spade dalle fondine. James si accanì contro una di queste ma rimaneva consapevole di Sirius che combatteva accanto a lui utilizzando il manico delle pistole come se fossero delle pietro menando colpi a destra e a manca. Anche lui continuò a combattere menando fendenti contro la guardia. Peter tirò una testata alla guardia che ancora lo teneva fermo, questa lo lasciò andare e si porta le mani alla fronte. Avrebbe voluto restare a guardare ma era troppo concentrato sulle due guardie davanti a lui che continuano a fendere l'aria con la spada. Tirò un colpo ma uno dei due lo parò con la spada e l'altro gli graffiò l'avambraccio con la lama. Il sangue cominciò a bagnargli la camicia bianca imbrattandola per sempre. Uno dei due uomini gli immobilizzò le mani dietro la schiena e la sua spada scivolò dalle mani cadendo con un clang sul pavimento di pietra. L'altra guardia gli appoggiò la punta della spada sullo stomaco e gli  sorrise in modo malsano. Provò a liberarsi ma l'uomo dietro di lui  tenne  la presa stretta. James cominciò veramente a pensare che quella fosse la sua fine. Sirius combatteva a sinistra con due guardie e neanche lui sembrava troppo messo bene. Sentì la punta della spada della guardia cominciare ad affondare nella sua carne e la camicia iniziò a macchiarsi anche in quel punto. Chiuse gli occhi smettendo anche di dimenare le braccia per liberarsi. In quel momento però sentì un enorme peso cadermi addosso. Aprì gli occhi e si scansò dal corpo della guardia che era caduto su di lui. Si guardò scioccato intorno e vide la figura di Regulus con ancora il braccio alzato in aria e poi vide un pugnale uscire dalla schiena della guardia che fino a poco fa aveva provato ad infilzarlo come uno spiedino. Spostò di nuovo lo sguardo su Regulus e vide che anche lui lo stava guardando. Gli sorrise e poi si girò a recuperare la sua spada e continuare a combattere con la guardia rimasta.

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