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«Buongiorno mamma!» dissi sedendomi avanti al mio the fumante, la guardai bene e sembrava nervosa, si grattava con forza la pelle e non osava incrociare il mio sguardo invece mio padre sembrava abbastanza tranquillo, leggeva il suo solito quotidiano e teneva la sua sigaretta tra le labbra.
«Sele tesoro...io e papà ti dobbiamo parlare» mio padre finalmente posò il giornale e divenne serio «cosa?» chiesi iniziando a sentire la tensione invadere tutto il mio corpo, «abbiamo perso dei soldi...troppi soldi» spalancai gli occhi all'affermazione di mia madre, «non capisco, come li avete persi e soprattutto quanti?»
chiesi schietta «non ti deve interessare la cifra e nemmeno il motivo di come abbiamo perso questo denaro, l'unica cosa che ti interessa è trovare un vestito da sposa economico più o meno intorno ai 500$ insieme a scarpette carine e per i capelli ti basterà legarli.»
Mi rispose mio padre con tono serio, non capivo però cosa stesse dicendo, mi sembrava tutto così scollegato, il vestito da sposa...le scarpe?
«non capisco scusa» dissi confusa «tesoro...ti dovrai sposare con il figlio di una famiglia a noi amica che è molto ma molto ricca» tutta quella confusione e quelle parole che sembravano messe lì per caso cominciarono ad avere troppo senso un senso troppo grande da comprendere in una mattinata o forse troppo grande solo da comprendere a pieno e soprattutto da accettare.
«mamma ma sei seria? E chi sarebbero scusa? Ma poi quando? Sono ancora piccola e ho tutta una vita avanti! E se non mi piace? E se mi innamoro di un altro ragazzo?! No...non potete farlo» dissi disperata mentre le lacrime causate dalla rabbia e dal dolore cominciavano a farsi sentire, «tesoro potrai innamorarti di chi vuoi...lui non ti potrà impedire nulla, nemmeno di finire gli studi per il matrimonio, vi dovrete sposare ovviamente in chiesa e sull'altare appena tu compirai 18 anni» il mondo mi cadde addosso, non potevo crederci...ero passata dall'essere una semplice ragazzina di 15 anni ad essere una promessa in sposa per soldi.
«no mamma...non pote-» mio padre diede una manata sul tavolo tanto forte da farlo cigolare, «tu ti sposerai con questo ragazzo ed in cambio loro ci pagheranno tutto, intesi?» gli occhi di mio padre sembravano essere non umani, era così accecato dalla rabbia e dal desiderio di soldi che non si rendeva conto di star parlando con sua figlia...non bevetti neanche un sorso di quel the ma mi diressi direttamente in camera mia.
Non ci potevo credere, presi la spazzola e cominciai a tirare via ciocche di capelli senza volere, la feci sbattere sul pavimento e mi rimisi nel letto, quella mattina non sarei andata a scuola nemmeno sotto tortura.





Tom Pov:
Entrai in classe pronto a torturare quella povera ragazzina,mi diressi verso il suo banco, vuoto, lo sapevo, già non mi sopporta più, feci un bel sospiro ma poi andai a sbattere contro mio cugino se così potevi definirlo, sin da piccoli abbiamo sempre litigato e ad oggi ancora nulla è cambiato.
«cosa vuoi?» mi chiese con freddezza «nulla, non ti scaldare...che hai? Quella Selene non te l'ha data?» mi arrivò un pugno dritto sul naso che mi fece scivolare lo zaino dalla spalla, mi toccai...sanguinavo, la rabbia prese il sopravvento e gli tirai un calcio sulla gamba facendolo cascare a terra, proprio in quel momento entrò la professoressa, «ODDIO,FERMI RAGAZZI! Tom cos'hai fatto!» ero bloccato, non sapevo cosa dire, guardavo solo con fierezza ciò che avevo appena fatto, «resterai in punizione e fammi pensare...sarai tu a guidare la nuova arrivata per imparare il Tedesco» spalancai gli occhi, QUELLA LI? No io no, «no la preg-» la professoressa mi voltò le spalle «non ti voglio sentire Kaulitz...cavolo, ma non puoi essere come tuo fratello?» no, non poteva essere, SELENE? Proprio quella?
Fine Tom Pov

little girl - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora