Me ne stavo sul mio letto, accovacciata su me stessa a piangere, come stava Bill? L'ultima volta che l'avevo visto era stata quella giornata al mare, pieno di sangue, non aveva neanche provato a scrivermi, sicuramente mi odiava, l'ho fatto picchiare da suo fratello, cazzo...sono una merda. Mia mamma bussò per la nona volta in una giornata intera alla porta ed io la cacciai via, non toccavo cibo da ieri...più mi guardavo allo specchio e più mi vedevo grassa, avevo messo una bilancia nella mia camera e appena mi pesavo il numero era sempre 57.7 quasi 60, non riuscivo a guardarmi, ero sul serio una balena.
Non rispondevo a Madelyn da quando era andata in ospedale avrò perso mille sue chiamate e nemmeno a Gustav e George rispondevo, mi sentivo in colpa per tutto...non potevo rimanere per sempre in quella camera, ormai puzzava di farmaci che prendevo per dimagrire e sudore. Mi misi dei jeans baggy per coprire le mie enormi cosce e una maglietta larghissima sopra, sembravo una barbona ma alla fine era meglio coprirmi e sembrare una scappata di casa che essere una balena a 15 anni. Cercai di evitare i miei genitori e fortunatamente ci riuscii, collegai le cuffiette e mi misi ad ascoltare della musica della band, sentire la voce di Bill mi avrebbe fatta sentire meglio.
Arrivai avanti ad un negozio di vestiti e vidi Madelyn proprio lì, guardare quei vestiti così attillati che le starebbero benissimo, beata lei...guardai il suo bel fisico a clessidra e mi venne ancora più da piangere, andai avanti ma in 0,1 secondo me la ritrovai dietro, «Selene?» mi girai lentamente, «hey» dissi nel totale imbarazzo, «cazzo ma sei viva?!» feci un finto sorriso, «dio mi ero preoccupata, sono passata a casa tua almeno 10 volte ma tua mamma mi ha detto che non aprivi a nessuno» annuii guardando per terra, «comunque...Bill sta bene ha solo una piccola frattura al naso ma si aggiusterà con il tempo e anche To-» la fermai «o ok bene...scusami ma sono di fretta ci sentiamo dopo magari» le lasciai un veloce bacio sulla guancia e poi mi rigirai verso dietro e cominciai a camminare con passi veloci, Bill stava bene ed era l'unica cosa che mi poteva importare in quel momento di Tom invece...so di avergli fatto male ma io non volevo invece lui ha colpito una mia insicurezza apposta per ferirmi e devo dire ci è riuscito benissimo.
Arrivai avanti ad un negozietto strano, entrai per curiosità, cominciai a vedere vari pacchetti di pillole, droga... presi una pillola che si polverizzava e si poteva fumare tipo...ah ecco l'erba.
Ne chiesi una al negoziante, mi disse subito il prezzo senza neanche chiedermi se ero maggiorenne, pagai e poi uscii in totale silenzio da quel negozio, andai in un vicoletto nascosto e poi ripresi la pillola dalla mia tasca...la guardai e poi mi venne in mente Matteo...stavo diventando come lui? Anche lui aveva delle insicurezze da nascondere? Non sapetti non cedere alla tentazione di quella pillola, la feci diventare polvere e poi la girai nella sigaretta che avevo rubato dal cassetto di mia mamma una sera per scherzare ma adesso stava diventando tutto così serio...dopo poco la cartuccia incontrò la fiamma e si unirono in una sola cosa, sembrava quasi come se la fiamma volesse prevalere sulla cartuccia della sigaretta ma insieme producevano il fumo ovvero ciò che testimoniava il loro amore...cosa stavo dicendo? Stava già facendo effetto questa merda? Appena finita tutta mi sentii così leggera e spensierata, camminavo per la strada come se nulla al mondo potesse più colpirmi, facevo complimenti alla gente e della mia condizione fisica me ne scordai per così tanto tempo che all'improvviso mi tolsi la maglietta rimanendo in reggiseno avanti a tutti, scherzavo sul fatto di non avere giudizi sul proprio corpo quando ero la prima ad averne, stavo uscendo fuori di testa. Un ragazzo mi trascinò di colpo sotto a quella che sembrò essere una stazione, mi spogliò completamente, gli urlai di smetterla ma lui non si fermò affatto, mi tolse anche l'intimo e poi in un attimo lo sentii dentro di me... ero stata violentata.
Finito quello che aveva fatto mi lasciò a terra, vicino ad un muro, mi guardai nel riflesso del finestrino di una macchina e sembravo un mostro, residui di mascara sciolto, occhiaia, occhi rossi, pelle rossa, capelli scombinati e vestiti sporchi per terra.
Mi rimisi ciò che mi era stato strappato di dosso senza permesso, singhiozzavo, uscii da quella stazione e non ebbi il coraggio di tornare a casa, mia madre avrebbe reagito come con mio fratello...che guaio.
L'unico che poteva capirmi era proprio Matteo ma non sapevo dov'era ne cosa stesse facendo... l'unica cosa che potevo fare era andare da Alexander e spiegargli tutto.
Arrivai distrutta avanti casa sua, sapevo che gli zii quella sera sarebbero usciti quindi non avrei avuto problemi, bussai e lui si catapultò alla porta, «eccoti...cazzo Selene entra» entrai e mi fiondai sul divano «che cazzo hai fatto... merda, lo uccido a quel bastardo, sai almeno com'era fatto?» mi girai verso di lui e feci di no con la testa, l'unica cosa che ricordavo erano le sue mani sul mio corpo.
«Senti va a farti una doccia e metti i miei boxer ed una maglietta...gli asciugamani sono nel secondo cassetto del bagno» gli sorrisi a malapena e poi andai di sopra.
Mi sentivo patetica, facevo pena alla gente...
Mi feci una doccia veloce, mi asciugai i capelli e mi vestii, andai da Alex, «ho avvertito i tuoi che dormi da me...non ho detto nulla ma dovrai pur dirglielo no?» no, non gli dirò nulla.
«poi vedo, io vado a letto, ci sentiamo domani» dissi mentre già mi dirigevo nel letto della stanza degli ospiti.
Misi la testa sul cuscino e mi addormentai.
STAI LEGGENDO
little girl - Tom Kaulitz
Fiksi Penggemar"inseguirò per sempre la stella spenta e fredda lasciando indietro tutte le altre calde e luminose"