CAPITOLO CORTO📍
Dei brividi percorsero la mia schiena, la tenda si spostò, era lui, Matteo mi aveva trovata, «lo sapevo, brutta puttana» mi prese il braccio, vidi la faccia di Tom distrutta, «scusami» sussurò piano mentre Matteo mi portava via, all'uscita dalla camera trovammo Bill e George con la polizia alle spalle, «lasci andare la ragazza» disse uno dei poliziotti, Matteo prese una pistola e me la puntò alla testa, il dito stava per premere il grilletto, potevo sentire il gelo della pistola penetrarmi la testa «voi provate ad arrestarmi e lei non c'è più» i poliziotti si allontanarono «lasci quella pistola e andrà tutto bene» sentivo Madelyn piangere, Bill si era gelato sul posto, Georg abbracciava Madelyn e Gustav era bloccato dietro i poliziotti, io ero in lacrime ferma e bloccata dal braccio di Matteo.
All'improvviso sentimmo qualcosa di vetro spaccarsi e poi Matteo cadde a terra insieme alla pistola che scivolò ai miei piedi, tutti ci girammo e trovammo Tom che aveva spaccato un vaso di vetro in testa a Matteo.
I poliziotti presero subito il ragazzo steso per terra e lo portarono via, io invece corsi tra le braccia di Madelyn, «ora noi andiamo via da qui» disse ed io mi sciolsi tra le sue braccia cadendo a terra singhiozzando.
Arrivò presto la notte fonda, mi avevano messa in camera con Tom, lui dormiva ed io ero seduta con le gambe al petto e con le braccia incrociate che pensavo a quanto male io abbia ricevuto.
Tra pochi giorni è il mio compleanno ma la voglia di festeggiarlo era sempre pari a 0, non potevo credere al fatto che mio fratello avesse avuto sempre questo in mente.
Una piccola lacrime cadde sulle lenzuola bianche bagnandole, poi una seconda, poi una terza e così via, stavo piangendo ancora, non riuscivo ad accettare che la persona che tanto desideravo di ritrovare fosse un mostro, mamma aveva ragione.
«dormi Selene ne hai bisogno» mi girai «tu non sai di cos'ho bisogno» lui incrociò le braccia e si mise seduto vicino a me, «questo è il ringraziamento per averti salvata da quel pazzo di tuo fratello?» divenni viola dalla rabbia, «salvata? Tu non sai a cosa sono stata sottoposta in due cazzo di anni, sono stata una prostituta e ho rischiato anche di farmi toccare da quello che doveva essere un fratello, quindi dimmi tu, non era meglio che morissi?» lui rimase di ghiaccio avanti a quelle parole, «non lo sapevo, scusami» io misi la testa tra le mie gambe, poi alzai gli occhi al cielo e continuai a piangere, «ho solo 18 anni ma è da quando ne avevo 15 che chiedo solamente un pò di pace» Tom misi una mano sul mio braccio e lo accarezzò, poi mi fece cenno di stendermi vicino a lui ed io feci come mi aveva detto, «sono qui con te», sospirai, non potevo farlo sul serio... presi la pistola dalla mia tasca e la puntai sulla fronte di Tom «mi dispiace tantissimo» dissi tra le lacrime mentre stavo per premere il grilletto, «scegli le tue ultime parole Tom» lui scattò a piangere, «Selene ti prego» singhiozzavo, «se non lo faccio lui mi ucciderà» all'improvviso apparse Matteo da dietro alla porta, «su forza fallo, so che lo vuoi» il mio dito era pronto sul grilletto, «Tom io e te siamo nati per morire» dissi all'improvviso puntando la pistola verso di me, «Selene fermati» disse lui tra le lacrime, «non fare nulla per non permettermi di farlo» portai la pistola al fegato, «Selene ti prego» lo guardai ed un sorrisetto apparse sul mio volto, sentii e ricordai le sue carezze, i suoi gesti carini, ripensai ai miei genitori, alle risate con Madelyn e ai momenti belli passati con i ragazzi senza neanche accorgermi che la pallottola era penetrata in me.
Tutto alle mie orecchie arrivò ovattato ma potevo udire l'urlo di Tom, poi un altro sparo e chiusi gli occhi.Finalmente pace.
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little girl - Tom Kaulitz
Fanfiction"inseguirò per sempre la stella spenta e fredda lasciando indietro tutte le altre calde e luminose"