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CAPITOLO CORTO📍

TOM POV:
sentivo le orecchie otturate come se fossi sott'acqua, non respiravo benissimo ma comunque riuscivo a farlo. Di colpo sentii delle dita toccarmi ed aprii gli occhi piano piano, «il ragazzo si è svegliato» disse una voce femminile, guardai per bene dove mi trovavo, ero ovviamente in un ospedale e attorno a me c'erano dei dottori, chi con le cartelline in mano e altri che controllavano una macchina posta al mio fianco.
«scusate ma cos'è successo?» chiesi con voce bassa e confusa, una delle dottoresse si avvicinò a me, «ce stata una sparatoria e lei ne ha fatto parte» all'improvviso come se mi si fosse accesa una luce nella testa ricordai vagamente della sera prima, «ieri sera giusto?» chiesi per accertarmi, «non esattamente, lei è stato in come per circa 3 settimane» spalancai gli occhi ma poi la mia mente vagò troppo nei ricordo fino a che non mi congiunse a Selene, lei dov'è? Ricordai troppo, le urla, il sangue, Bill che pianse appena vidi la scena e poi il buio.
Dopo poco vidi proprio sulla soglia della porta Bill con George e Gustav che mi aspettavano e mi guardavano felici.
Passai questo ultimo giorno in ospedale, nessuno mi voleva dire Selene dov'era e neanche me la facevano nominare, volevo sapere che cazzo di fine aveva fatto, quello sparo mi ha lasciato un segno indelebile sulla pelle, ho ancora la maglietta sporca del sangue della ragazza scomparsa.
Chiamai Bill e lo feci avvicinare «dov'è Selene?» chiesi calmo «Matteo l'ha portata via prima che potessi prenderla» mi morsi un labbro, «ma perché l'ha fatto?Bill lei voleva uccidermi» lui spalancò gli occhi «no Tom sei confus-» lo interruppi, nessuno meglio di me poteva sapere com'erano andate le cose, nessuno, «cacciò una pistola mentre piangeva, me la puntò in fronte e disse 'se non ti uccido lui ucciderà me' e come per magia Matteo era entrato in camera e così Selene si è sparata» Bill rimase in silenzio quasi del tutto congelato, «Tom dobbiamo salvare quella ragazza, Madelyn è distrutta» lo ero anche io, se non troverò quel bastardo e non lo ucciderò ritrovandomi il suo sangue in mano per me non sarà mai pace.
Fine Tom Pov

«cazzo svegliati» aprii gli occhi, «mi lasci in pace?! Non solo stavo per morire ma continui a trattarmi di merda!» urlai alzandomi dal letto «non parlarmi più così, solo una cazzo di cosa dovevi fare, sparare a quel pezzo di merda ed invece neanche quello hai saputo fare» mi morsi un labbro «ma perché Tom?! Perché lui? Come facevi a sapere il suo nome» lui arricciò il naso «fatti i cazzi tuoi e ora preparati torni a lavorare» spalancai gli occhi «no cazzo, io non ci torno a fare la puttana» mi avvicinai a lui «ed invece ci torni» spinse al muore facendomi cadere a terra, si accovacciò e mi prese il mento con due dita, «non provare più a rispondermi così, intesi?» lasciò la mia testa e uscì dalla stanza, mi guardai allo specchio e cominciai a piangere, perché, perché quella cazzo di sera non ascoltai mia madre?! Ero solo una cocciuta di 16 anni! Guardai il mio aspetto, alla fine Matteo era riuscito a farmi tingere i capelli.

«cazzo svegliati» aprii gli occhi, «mi lasci in pace?! Non solo stavo per morire ma continui a trattarmi di merda!» urlai alzandomi dal letto «non parlarmi più così, solo una cazzo di cosa dovevi fare, sparare a quel pezzo di merda ed invece neanc...

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Indossai gli unici vestiti da puttana che avevo nell'armadio, si, ero tornata alla vita di prima e ne ero già stanca.
Quel top che a stento mi copriva le tette faceva vedere benissimo la mia cicatrice, la toccai e gemetti dal bruciore, era ancora fresca.
Quanto vorrei sapere che fine hanno fatto tutti, Madelyn, Bill, Neil, Gustav, George e Tom...se solo Matteo non mi avesse minacciata quella mattina forse non sarebbe tutto come lo è ora.
Sospirai e raggiunsi la sala da pranzo dove alla tavola erano seduti già Matteo, le sue guardie e delle ragazze che ormai vivevano con noi e stavano sempre con quelle mani attaccate al petto di Matteo.
«Buongiorno Selene» disse una delle ragazze che mi pare si chiamasse Yolanda, «giorno» mi sentivo stanca e afflosciata, «Selene siediti» mi ordinò Matteo e feci come mi aveva detto.
«Ci trasferiamo» disse di colpo facendomi spalancare gli occhi, «sul serio? E dove?» chiesi con ansia e curiosità «Los Angeles»

little girl - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora