2. vuoi vedere?

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dopo aver lasciato mike all'asilo ci dirigemmo verso scuola.
come sempre iniziai ad avere ansia perché sentivo tutti gli occhi addosso.
una stronza era andata a dire a tutta la scuola della mia situazione con steve e ora tutti mi guardano come se avessi ucciso qualcuno.

mi girai verso bill e lo vidi che stava fissando alla mia sinistra facendo una faccia come per dire "no!"
così mi girai e vidi lui.
tom fottuto kaulitz.

era il fratello di bill, io e lui non ci siamo mai sopportati, io odio lui e lui odia me.
da sempre e per sempre.

ci siamo sempre bullizzati a vicenda, a volte riesco a sfogare la mia rabbia su di lui prendendolo a sberle e viceversa, non riusciamo a provare a simpatizzare tra noi due.
proprio non ci riusciamo, già solo guardandolo mi fa venire una crisi di nervi.

tom: «williamsss»
feci uno sguardo a bill e jess come per dire che l'avrei ucciso momentaneamente.
gaia: «kaulitz» *disse girandosi sbattendo le mani sulle cosce*
tom: «calmina eh, giornata no?» *si avvicina a gaia*
gaia: *alza gli occhi per guardarlo*
tom: «hai il ciclo?»

feci per saltargli addosso ma jessica mi tenne stretta a lei.
tom: «ehi stai calma»
bill: «tom vattene»

iniziò a suonare la campanella e così tom mi superò dandomi una spallata abbastanza forte da farmi spostare.
quanto cazzo vorrei che sparisca.

- durante la lezione -
era la lezione di storia dell'arte e mi stavo annoiando perciò chiesi di andare in bagno mentre invece andai a farmi un giro.

passai davanti la classe di bill, la 3°H, diedi una sbirciatina all'interno dato che sentivo provenire molto rumore dall'interno e vidi tutti che circondavano qualcuno steso per terra.
mi fermai per osservare meglio.

per terra c'era emanuel che perdeva sangue dal naso e aveva un taglio profondo sul braccio.
manuel è un mio amico dalle elementari, di lui mi fido molto, perciò mi preoccupai molto.
cercai bill con lo sguardo e quando lo trovai mi indicò di entrare in classe da loro.

gaia: «cosa è successo?»
bill: «tom»
gaia: «che ha fatto tom?»
bill: «secondo te?»
gaia: «perché l'ha fatto?!» *dice con tono nervoso*
guardai bill non rispondere, oppure non trovare le parole per dirmelo.

gaia: «senti non importa, me lo farò dire da tom»
dissi per poi uscire dalla classe e cominciarlo a cercare.

passai metà scuola fino a quando arrivai davanti i bagni, cercai sia in quello delle femmine sia in quello dei maschi ma niente.
feci per uscire quando qualcuno mi prese dalla maglia e mi trascinò indietro chiudendo la porta.

era palesemente tom, lo riconosco dalla sua aggressività.
mi sbatté contro il muro talmente forte da farmi sussultare.
cercai di liberarmi ma la sua presa era invincibile.

non riuscivo a vederlo in faccia perché guardava in basso, potevo solo sentire il mio dolore alla schiena e il suo respiro affannato.

gaia: «tom lasciami»
gaia: «TOM MI FAI MALE CAZZO»
gaia: «perché?»
gaia: «PERCHÉ?!»
gaia: «PERCHÉ CAZZO HAI MENATO EMANUEL?!»

tom: «PERCHÉ HA PUBBLICATO DELLE TUE FOTO» *dice sbattendola di nuovo contro il muro*
sussultai di nuovo.
gaia: «ha pubblicato delle mie foto?»
tom: «si.»

gaia: «i-in che senso?»
tom: «ha pubblicato, delle tue, fottute foto, mentre, eri, nuda.»

ero senza parole, tra poco non riuscivo più a respirare dal panico che mi stava prendendo.
come potrebbe mai emanuel fare una roba del genere?

gaia: «no.»
tom: «ah no?.»
gaia: «smettila di prendermi per il culo.»
tom: «vuoi vedere?»

aveva la voce leggera e roca che quasi metteva paura, non risposi, perché non volevo vedere.
ci stavamo guardando negl'occhi e sentivo tutto il suo peso su di me.
mi liberai spingendolo indietro con un calcio e corsi fino in classe mia.

prof: «williams eccoti, dove sei andata?»
gaia: «scusi non mi sentivo tanto bene.»
prof: «siediti»

mentre camminavo fino al mio banco, tutti gli occhi erano puntati verso di me, alcuni ridevano e altri mi guardavano male.
appena mi sedetti presi il telefono e controllai sull'instagram di emanuele.

dentro di me si creò un vuoto immenso.
non riuscivo a muovermi.
mi cadette il telefono dalle mani e cominciai a piangere.
sempre stando ferma.

le foto c'erano veramente, mi ha fotografata probabilmente in un momento in cui mi stavo cambiando e poi, c'erano altre foto e video presi mentre io dormivo.
non so cosa abbiano fatto, non ero cosciente.

emanuel e i suoi amici mi toccavano ovunque e mi lasciavano segni con le loro mani.
ma io non mi ricordo nulla.
c'è stata una mattina in cui quando mi ero piena di piccoli lividi e segni, ma il pomeriggio prima avevo fatto a botte con tom, anche se la sera erano venuti da me emanuel e altri suoi amici.

posai il telefono sul banco.
non riuscivo a controllare il mio attacco di panico.
cominciai a respirare rumorosamente e velocemente.
come se mi stesse venendo un'infarto.

jess: «amo che succede?»
jess: «gaia respira»
jess: «respira lentamente e profondamente, ispira, espira, ispira, espira»
jess: «cosa è successo?»

ancora nel bel mezzo dell'attacco di panico, diedi il telefono a jessica per fargli vedere ciò che emanuel aveva fatto.

JESSICA MILLER
merda.
a me non mi è mai piaciuto emanuel, ho sempre pensato che fosse un drogato di merda e che avrebbe potuto combinarne una da un momento all'altro, ma non così gravemente.

jess: «gaia, è tutto ok, ci penserò io a dirgli di cancellare quelle foto»
gaia: «non é tutto ok cazzo le ha già viste tutta la scuola e poi lui ha dire l'account pubblico quindi le vedrebbero più persone»

era già terrorizzata da steve, e pensare che emanuel diceva sempre che aveva fatto una cosa orribile.

jess: «gaia, andiamo a casa»
alzai la mano per avvisare la prof
jess: «prof io e gaia andiamo via»
prof: «scusatemi?»
jess: «io e gaia andiamo via»
prof: «e chi lo avrebbe deciso?»

mi stava venendo una crisi di nervi quindi ci alzammo e andammo via.

CONTINUA...

MI FAI IMPAZZIRE - tom kaulitz - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora