8. non doveva finire così.

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GAIA WILLIAMS
appena lasciai mike, io e tom andammo a prendere un gelato, sempre parlando ma la nostra chiacchierata venne interrotta da un'altra chiamata.

tom: «chi è?»
gaia: «tuo fratello»
tom: «voglio proprio sapere che ha da dire»

risposi.

gaia: «ei»
bill: «ei, non sei arrabbiata con noi vero?»
gaia: «nono, sto bene, davvero»
bill: «ok menomale, madonna a me mi è sparito il fratello da stamattina porcodio»
gaia: «si infatti è qui con me che ci mangiamo il gelato»
bill: «ma come»
gaia: «eh si»
bill: «che cazzo sta succedendo? non vi odiavate?»
gaia: «non lo so, vogliamo andare in disco dato che mike stasera non c'è?»
bill: «sicura gaia? cioè voglio dire, hai appena subito-»
gaia: «bill, si, sono sicura.»
bill: «va bene allora, lo dico a jess, ma dov'è mike?»
gaia: «alla festa di compleanno di un suo amico, dorme lì, dai, passami a prendere alle 21.»
bill: «va bene, a dopo, portami a casa tom che si perde»
gaia: «agli ordini» *attacca*

tom: «gaia ma sei sicura di voler andare?»
gaia: «si tom»
tom: «va bene, se lo dici tu»
gaia: «dai andiamo, tra poco dovrebbero tornare i miei a casa, ci vediamo stasera»
tom: «va bene peste»

gaia: «ancora?»
tom: «che c'è? è perfetto per te»
gaia: «vai a casa tua và, a dopo»
tom: «aspetta»
gaia: «si?»

venne verso di me, che ormai ero dall'altra parte della strada dato che dovevamo dividerci, ma lui mi raggiunse.
mi guardò negli occhi, per poi passare alle mie labbra.

mise la sua mano sulla mia guancia, cominciando ad accarezzarla, sorrise.
cazzo era così bello mentre sorrideva.

tom: «grazie per oggi pomeriggio.»
sorrisi anch'io, per poi ricambiare.
mi baciò la guancia, per poi girarsi e iniziare a correre verso casa sua.

lo guardai per tutto il tempo, tom sà essere una brava persona, deve solo volerlo lui.
cazzo ora é meglio andare a casa.

SKIPTIME - 20:56
ero pronta.
portavo addosso un tubino nero, anche se provavo una vergogna assurda a indossarlo.

portavo addosso un tubino nero, anche se provavo una vergogna assurda a indossarlo

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bill mi fece suonare il telefono come segno di scendere, e così feci.
però ci fu un piccolo ostacolo.

p.gaia(papà gaia): «sei proprio una puttana gaia»
dopo questa frase ebbi un flashback.

FLASHBACK - GAIA
steve: «sei proprio una puttana gaia, sei una cazzo di puttana» *disse sempre dentro di gaia*
steve: «sei la mia puttana vero? dì che sei la mia puttana..»

FINE FLASHBACK - GAIA
cominciai a tremare ascoltando le parole di mio padre, ma cercai di ignorarlo e uscire di casa.

mi trovai la macchina esattamente davanti a me, sentivo la musica da qua.
entrai in macchina e salutai, poi partimmo,

non smettevano di cantare, io ero dietro con jess e alla guida c'era tom dato che era l'unico capace a guidare, mi chiedo dove hanno preso questa macchina.

jess: «amo stai bene?»
gaia: «eh? sisi»
jess: «sicura?»
gaia: «jess ho detto che sto bene»
jess: «va bene, se ti senti male o comunque per qualsiasi brutto pensiero chiamami, che io sia ubriaca o no.»
sorrisi e tornai a guardare di fuori.

dopo circa cinque minuti arrivammo.
una volta tutti fuori dalla macchina cominciai a sentirmi degli occhi addosso, mi guardai un po' intorno per vedere chi fosse ed era tom.
appena notò che lo stavo guardando distolse immediatamente lo sguardo.
che stupido.

entrammo e ci sedemmo al bancone con i nostri drink.
all'inizio tutto normale ma poi si sono scatenati davvero.
jess era ubriaca persa, ballava con sconosciuti e pure sensualmente, ho notato che bill li buttava un'occhiataccia spesso, secondo me potrebbe nascere qualcosa.

tom bevette poco dato che lui avrebbe dovuto guidare.
dopo poco anche bill si buttò in mezzo alla folla, lasciando me e tom da soli.
dio che imbarazzo.

- gaia beve un altro sorso, finendo il suo drink ordinandone un'altro -
tom: «non è un po' pesante?» *disse riferendosi al drink*
gaia: *lo guarda* «no»
tom: «perché non vai ballare con uno di questi ragazzi?»
gaia: «mi stai sfidando?»
tom: *alza le mani* «potrebbe essere»
gaia: *sorride e beve un sorso del suo drink per poi alzarsi ed andare dal primo ragazzo che trova*

TOM KAULITZ
cazzo gaia l'ha presa sul serio.
aveva la mano destra sulla spalla di un ragazzo, mentre muoveva il bacino il tipo spostò le sue mani sui suoi fianchi.
notai che lui stava iniziando a scendere con le mani, non sono riuscito a mantenermi.

mi alzai e andai verso di lui, staccando gaia dalle sue mani.
??: «che cazzo fai»
tom: «non toccarla»

mi girai verso gaia e lei sorrideva, era ubriaca.
si avvicinò a me e allungò le sue braccia appoggiandole alle mie spalle ricominciando a muovere il bacino, ora va meglio.

gaia: «sei geloso kaulitz?»
tom: «macché»
gaia: «e allora perché mi hai staccata da quel ragazzo, era carino»
non sono riuscito a rispondere, mi da così fastidio vederla con altri, forse si, sono geloso.
gaia: *sospira* «non mentire kaulitz» *disse per poi iniziare a limonarlo*

ero rimasto paralizzato.
si è ubriaca, probabilmente domani mattina non si ricorderà più nulla, ma cazzo, è la sensazione più bella che abbia mai provato.
comincia a contribuire, le nostre lingue non smettevano di toccarsi e i nostri corpi erano attaccati.
quando lei perse completamente il fiato, si staccò.

mi sorrise e mi portò in uno stanzino a parte.
tom: «non sei così male sai?»
gaia: *lo guarda con uno sguardo perverso* «perché non ti siedi tom?»
tom: «agli ordini»

mi sedetti su uno sgabello che c'era dietro di me, e lei si avvicinò ricominciandomi a baciare.
pian piano, iniziò a scendere fino al collo.
sono sicuro che se non fosse stata ubriaca così non l'avrebbe mai fatto.
mi tolse la maglia e mi baciò tutto il petto, fino ad arrivare al mio membro.

mi slacciò i pantaloni, ma io la fermai.
tom: «gaia, sei ubriaca smettila»
gaia: «e chi lo dice che sono ubriaca?»
cazzo non resisto, mi fa impazzire.

mi abbassò anche i boxer e mise il mio membro tutto in bocca.
tom: «argh..cazzo..»
misi le mie mani sulla sua testa per aiutarla, merda, non doveva finire così.

CONTINUA...

MI FAI IMPAZZIRE - tom kaulitz - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora