7. colla.

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GAIA WILLIAMS
ero tornata a casa più distrutta di prima.
ma in testa avevo solo una domanda.
perché tom mi ha protetta?
perché si è comportato così?
pensavo, ma mi addormentai.

data: sabato 20 maggio 2006
orario: 09:46

mi svegliai con un mal di testa incredibile.
mike sarà sveglio?
mi alzai e passando dalla cucina per andare a controllare, vidi tom.

mi presi un'infarto.
gaia: «tom ma che cazzo ci fai nella mia cucina? ora mi entri pure in casa?!»
tom: «sorprendente, vero?»
gaia: «no tom! per nulla. dov'è mike?»
tom: «sta giocando, gli ho dato colazione io.»
gaia: «pure?! non lo so vieni ad abitare qui tra poco»
tom: «mh, forse.»

mi guardava con quella faccia da stronzo.
quanto mi fa impazzire.
gaia: «uff, vabbè, vado in bagno.»
mi avviai verso quest'ultimo, chiusi la porta e mi lavai la faccia, cazzo spero che tom non abbia visto tutti sti tagli, alcuni ancora sanguinano.

bussarono alla porta, di sicuro è mike perché a tom glielo avevo detto prima che sarei andata in bagno.
gaia: «non entrare mike, faccio subito»
ma nonostante questo, la porta si aprì.

cazzo ma era tom.
velocemente abbassai le maniche del pigiama, ma non fui abbastanza veloce.
gaia: «cazzo tom ti avevo detto di non entrare, sei scemo?»

vide i tagli, merda.
gaia: «tom esci.»
feci per chiudergli la porta in faccia ma la bloccò con la mano.
gaia: «tom.»

entrò, mi guardava negli occhi, però, sentivo una strana sensazione.
spostò il suo sguardo sulle mie braccia, fino ad afferrare una di loro.
mi alzò la manica della maglia, facendo uscire tutte le cicatrici.
non smetteva di guardarle, non emetteva suono, fino a quando..

tom: «lo sapevo già, ma vederle fa doppio effetto..»
gaia: «lo sapevi?»
come cazzo faceva a saperlo?!
tom: «ma perché lo fai?»
gaia: *sbuffa* «diciamo che..è il mio metodo di sfogo.»

le guardava attentamente e cominciò a toccarle.
le sue dita erano delicate.
cazzo se era delicato.
mi fece venire i brividi.

avvicinò il braccio alle sue labbra e cominciò a lasciargli dei delicati baci su ogni cicatrice.
non so cosa stava succedendo ma..stavo bene.
insomma, io e tom ci siamo sempre odiati cazzo.
in quel momento ogni singolo mio pensiero sparì.

dopo aver baciato metà braccio, mi guardò.
si avvicinò a me e appoggiò le sue mani sulla mia testa.
non riuscivamo a distogliere lo sguardo l'uno dall'altro cazzo.
non era sicuro di quello che stava per fare, si vedeva che aveva paura di farmi altro male, perciò, lo baciai prima io.

era un bacio dolce e lento, non riuscivamo a staccarci.
era come se le nostre labbra fossero come colla.
grazie a tom, ero riuscita a riprendermi.
cazzo, stavo bene.
cosa sta succedendo?

SKIPTIME - IL POMERIGGIO - 16:15
era dalla mattina che tom è da noi, abbiamo parlato e giocato.
diciamo che..siamo vicini, molto vicini.

eravamo tramquilli, stavo guardando come tom riesce a far divertire mike fino a quando non ricevetti una chiamata.
era la mamma di un'amico di mike.

gaia: «ei carla»
car(la): «ei, come va?»
gaia: «tutto apposto, te?»
car: «tutto bene, ho letto la notizia»
gaia: «ah si»
car: «non ti devi preoccupare di nulla, sei al sicuro ora»
gaia: «si lo so solo che in quel momento ero ancora sottoshock dal pomeriggio»

car: «capisco, senti un po', stasera c'è la festa di compleanno di marco quindi ha chiesto se micheal poteva venire e se poteva anche restare a dormire»
gaia: «ah, si, sisi per me va bene, state lì a casa o andate da qualche parte?»
car: «nono stiamo qui a casa nostra, hahaha, potresti essere la madre più brava al mondo lo sai?»
gaia: «ma smettila hahah, dai tra poco arriviamo, ciao a dopo» *attacca*

tom: «chi era?»
gaia: «era carla la mamma di marco, stasera c'è la festa di compleanno e mike si ferma a dormire da loro.»
mike: «siiii, vado subito a vestirmii» *corre in cameretta*

sorrisi e subito dopo guardai tom, notando tutte le sue linee perfette che non ho mai potuto guardare.
tom: «beh, vi accompagno allora»
gaia: «sissignore, vado a cambiarmi»
corsi in camera e cambiarmi e mi misi un po' di trucco.

tom: «beh, vi accompagno allora»gaia: «sissignore, vado a cambiarmi»corsi in camera e cambiarmi e mi misi un po' di trucco

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corsi di nuovo in cucina, tom e mike mi stavano aspettando.
gaia: «andiamo»
mike: «ma il regalo??»
cazzo il regalo, emh..
gaia: «c'e lo abbiamo»

corsi in una stanza a parte, tipo uno sgabuzzino e cercai, trovai una seria di macchinine, volevo regalarle a mike qualche anno fa ma mi ero dimenticata di avergli già comprato il regalo di natale che gli sarebbe piaciuto molto di più.
lo misi in una busta e lo pinzai per poi tornare in salotto.
gaia: «ecco qui, ora possiamo andare»

TOM KAULITZ
aveva un corpo così perfetto cazzo.
lei era perfetta.
cristo come ho fatto a non rendermene conto prima.
le ho solo creato altri problemi.
che coglione.

CONTINUA...

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