Capitolo 12

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Elisabeth Adams

Non riesco nemmeno a gustarmi il mio gelato al caffè che dopo pranzo suona al campanello della villa Justin.
Non mi aspettavo nessuno in verità, da quando mia mamma è tornata, ovvero una settimana fa, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, e mi sono un po' chiusa in me stessa.

Quando apro la porta a Justin lo trovo con in braccio una bambina che avrà circa un anno.
È carinissima, la guardo con gli occhi a cuoricino, indossa un vestitino bianco, ha dei capelli castano chiaro boccolosi e corti, gli occhi sono giganteschi e di color nocciola e mi sta sorridendo, che carina!
"Ci sono anche io sai, ciao eh" borbotta Justin mentre saluto la piccolina.
"Si ciao Justin, e chi è questa adorabile bambina?" chiedo a lui ma guardo la picocla.
"Mia cugina più piccola, Chanel, è venuta a trovarmi e i suoi genitori sono via, è affidata a me ma ho bisogno di un favore..." dice mordendosi le labbra senza guardarmi.
"Cosa devo fare?" gli chiedo incrociando le braccia, è sempre lo stesso.
"Puoi badare a lei per qualche ora?" chiede con occhi chiusi nervoso, lo guardo torva.
"Cosa devi fare?" chiedo incuriosita e sospettosa, mentre sussulto al sentire la musica a palla reggaeton di Octavia.
"Non farlo sapere in giro... è da una settimana che provo a contattare quel disgraziato di Benjamin, ma non risponde, è irraggiungibile, voglio andare in Gibilterra, per assicurarmi che sia tutto a posto, e che non si sia cacciato in qualche guaio come suo solito" mi spiega e io rimango sorpresa.
"Non lo so Justin, e se le succedesse qualcosa?" gli chiedo preoccupata.
"Mi chiami, ma tanto Chanel è un angioletto, vedrai che andrà tutto bene, il tempo di andare, prendere per i capelli Ben, e tornare, farò tutto in meno di sei ore" dice con tono supplichevole, mentre lo guardo con occhi ridotti a due fessure, mezza frustata dalla musica di mia cognata.
"Puoi stare a casa mia mentre sono via, i miei coinquilini sono via per una settimana" dice nella speranza di convincermi, e direi che ci ha azzeccato.
"Solo per non dover più sorbirmi la musica al massimo di Octavia" dico prendendo in mano le sue chiavi con cui giocava.

Chanel è proprio un angioletto, corre da una parte all'altra, ha solo un anno ma non sta ferma un secondo.
È prima ho anche avuto una lotta con un piccione, mi chiedo cosa ci faccia un piccione dentro il suo dormitorio ma non lo voglio nemmeno sapere.
Mentre la appoggio ad un letto vedo il mio riflesso allo specchio, istintivamente tocco la collana con la luna... so che me l'ha regalata Benjamin moltissimi anni fa, dovrei toglierla, ma non riesco è più forte di me.
"Chanel, che ne dici di dormire un po'?" le chiedo mentre la accarezzo sui capelli.
Ma lei continua dimenarsi e voler giocare.

Senza rendermene conto mi sono addormentata dopo aver finalmente messo a dormire Chanel, saranno passate quattro ore guardando il telefono, è giusto in tempo sento la porta del bagno aprirsi, è Justin... a petto nudo.
"Ma quando sei tornato?!" chiedo alzandomi malamente dal divano dove mi ero addomentata.
"Circa venti minuti fa, non volevo svegliarti" spiega guardando un giornale.
"Che guardi?" chiedo cercando di ritornare in me e non guardare troppo i suoi addominali.
"Non ho trovato Benjamin, quando ho chiesto spiegazioni alla sua agenzia, mi ha spiegato che al momento è via, non ha voluto dirmi dove, ma al contrario mi ha dato questo giornale, che è stato ritirato subito dal mercato, Benjamin ha perso il controllo in sostanza" mi spiega arrabbiato.
"Vedrai, andrà bene e sei sempre stato bravo a capire le persone e risolvere enigmi, riuscirai a scoprire dove si trova e riportarlo sulla giusta strada" cerco di fargli pensare con poitività.
Mi guarda fisso negli occhi senza dire nulla e mi sento mancare di razionalità per un momento.

Si siede sul divano e appoggia un braccio allo schienale lasciando penzolare la mano.
"Perchè non ti avvicini Elisabeth?" chiede con voce profonda, che mi dà una serie di brividi.
"Mi piace l'altezza" dico deglutendo, mi sta davvero mettendo ansia in corpo quando fa così.
"È la verità? O hai dimenticato che non puoi mentire a uno che studia psicologia?" mi chiede sogghignando e spalanco le palpebre.
"Ora credi di sapere tutto?" sbotto ironica.
"Avvicinati Elisabeth" dice con un tono che non ammette repliche, così mi avvicino a lui.
Quando sono davanti alle sue ginocchia mi tira addosso a lui.
"Chi vuoi prendere in giro Eli, il tuo respiro, i tuoi brividi e il tuo sguardo parlano per te" mi sussurra nell'orecchio mentre mi tiene ferma sui fianchi, sono a cavalcioni su di lui.
Si sofferma a guardare la collana con la luna di suo fratello.
"Mio fratello ha torto, te hai il sole dentro, non devi cercare la luce, l'hai sempre avuta con te" dice riferendosi al motivo per cui Benjamin mi aveva regalato la collana.
Mi muovo, cercando di togliermi dalla sua presenza troppo vicina, ma mi blocca, tenendo la collana tra le dita, capisco dal suo sguardo che sta cercando di capire perchè io la indosso ancora dopo così tanto tempo.
"Lasciami andare" dico fredda ma respirando a fondo.
"Troppo presto, voglio ancora sentire il tuo corpo accanto al mio, piccola" dice e rimango a bocca aperta, perchè mi sono resa conto che innamorarsi più di una volta è possibile, Justin alle superiori mi piaceva, poi ho cambiato idea conoscendo Benjamin, e pensavo che non sarei mai più riuscita a togliermelo dalla testa, eppure eccoci qui, tutte le emozioni che provavo per Benjamin le sento mentre nei miei occhi brilla il riflesso di suo fratello, Justin.
Smetto di divincolarmi e lo guardo fisso negli occhi.
"Non dovrei farlo Justin" gli dico scuotendo la testa.
"Non dar retta alla voce dentro la tua testa" mi sussurra.
Poi lo bacio, e si trasforma in un bacio passionale.

Questa non è estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora