Capitolo 15

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Appoggiata al portico della casa vediamo una ragazza, dai capelli biondi che si gode il sole, ma appena ci nota ci viene incontro.
"Salve, sono Sarah, posso aiutarvi?" chiede la ragazza.
"Mi ricordo di te, sei la ex compagna di classe di mio fratello, Benjamin" dice sorpreso Justin.
"Ah, sei qui per lui, beh prego accomodatevi intanto vi porto un te" ci accoglie aprendoci la porta di casa, invitandoci ad entrare.
Justin entra senza problemi ma io mi blocco all'entrata.
Ho il battito a mille al pensiero di rivederlo.
"È solo un saluto Eli" dice Justin capendo subito il mio stato d'animo, mi tende la mano.
Sento il cuore sprofondarmi nel petto, una sensazione di malessere mi assale.
"Solo un saluto" ripeto per poi prendere la mano di Justin, non sono affatto tranquilla.

Il soggiorno è confortevole, molto colorato e pieno di quadri appesi sui muri.
La luce del sole filtra dal balcone.
"Questa casa è stata costruita dai miei nonni nel 1997" spiega Sarah e sento Justin fischiare a mo' di non me ne può sfregare di meno ma sto cercando di fare il gentile.
"Stavo facendo dei muffin, ne volete un po'?" chiede Sarah, da perfetta padrona di casa.
"Si certo" risponde Justin precedendomi, le avrei detto di no.
Va in cucina, suppongo ma poco dopo sentiamo delle imprecazioni.
"Lo stampo mi si è bruciato" torna dalla cucina triste, io e Justin ci teniamo la mano per farci forza di non scoppiare dal ridere.
Io e Justin ci guardiamo negli occhi, occhi lucidi dallo sforzo di trattenere le risate, e nel momento in cui i suoi occhi chiari si posano sui miei, beh perdo la testa, come se mi avessero tolto l'epicentro della mia stabilità, ed è lì che capisco.
Ecco cosa vuol dire essere innamorati.
(Nota Autrice: qui qualcuno è un po' confuso coi suoi sentimenti eh? Ma quanto durerà?)
"Dov'è mio fratello?" chiede Justin a Sarah.
"Forse nel retro".
"Preferisci che sia io ad andare da lui per primo?" mi chiede Justin.
"Tranquillo, vado io"
Mi dirigo nel retro della casa.

Alla grande apertura della stalla delle mucche vedo Benjamin leggere un libro seduto su una palla di fieno.
"Non è educato fissare la gente senza salutare" dice Benjamin accorto della mia presenza, ma non mi guarda.
"Nemmeno parlare con qualcuno senza guardarlo negli occhi" dico decisa e lui posa il libro e mi guarda, i suoi occhi emanano folate eterne di gelo.
"Cosa ti è successo?" sussuro, questo non è Benjamin.
"Non te lo terrò nascosto come ha fatto con me mio fratello, tuo padre ha ucciso il mio, fine della storia" dice feddro e apatico, non gli rispondo e guardo basso.
"Oh mio dio Elisabeth! Lo sapevi?! E non mi hai detto nulla?!" mi chiede Benjamin con tutta la rabbia in corpo.
"Non prendertela con lei" interviene Justin mettendosi al mio fianco, la faccia di Benjamin diventa di pietra.
"Ecco il mio fratellino, fai il grande ma non hai pensato che volessi sapere chi ha ucciso nostro padre?" chiede lui ironico.
"Non te l'ho detto perchè sapevo che avresti agito così!" sbotta Justin, odio vederli litigare, mi massaggio le tempie con le dita, vi prego fateli smettere.
"E quindi hai pensato bene di tenermi allo scuro, il genio della situazione, non mi serve la tua preoccupazione".
"L'ho fatto in buona fede!"
"A te importa solo di te stesso, sempre e comunque altrimenti avresti pensato a come mi sarei sentito se lo avessi scoperto".
"Non era nei piano che tu lo scoprissi" mormora Justin.
"Beh, quello che so è che quell'uomo dovrà morire" sentire dire queste cose da Benjamin è come ricevere una pugnalata.
"Ben, Elizabeth è qui" gli fa notare Justin.
"Che ascolti, dopo quello che mi avete nascosto non me ne frega proprio un cavolo se ferisco i vostri sentimenti!" dice pieno di rabbia mentre ci fa il dito medio ed entra in casa.

"Abbiamo sbagliato a venire" dico a Justin, dopo che Benjamin se n'è andato.
"Quello che so Eli, è che solo tu puoi fargli cambiare idea e farlo venire con noi" ammette Justin.
"L'hai sentito? Mi odia" ribatto.
"Per noi fratelli Harris è impossibile odiarti" dice spostandomi dietro l'orecchio una ciocca dei miei capelli biondi con un affetto che parla per se.

Quindi mi ritrovo nel grande soggiorno della casa di Sarah, dopo essermi fatta una doccia calda decido di parlare con Benjamin.
Non mi aspettavo di trovarlo avvinchiato a Sarah, mentre si baciavano.
Non mi dovrebbe importare, ma fa male, e li guardavo in silenzio mentre il mio cuore faceva a botte con lo sterno per uscire dal petto, poi si sfracella in piccoli pezzi, li ho capito... Benjamin è il problema, la mia droga, devo disintossicarmi da lui.
Forse in qualche parte del mondo esisterà un noi, me e Benjamin, ma in questo mondo di sicuro no.
Non permetterò che mi ferisca di nuovo.

Questa non è estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora