Capitolo 13

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Il giorno dopo, Justin si presenta nuovamente alla villa, questa volta con valigie in mano.
"Non sono pronta per questo passo" spiego ironica, non vorrà mica abitare con me vero?
"Prepara le tue valige, andiamo a trovare mio fratello" spiega e io rimango di stucco.
"Cosa vorresti dire? Sai quanto manca alla sessione estiva? Ti sei fumato il cervello? E perché mi metti dentro questa folle ricerca all'uomo nero?" chiedo sconvolta.
"L'hai detto tu stessa, con la mia intelligenza scoprirò dove si trova... ma solo con il tuo aiuto" dice.
"Il mio aiuto per cosa?" chiedo non capendo dove vuole arrivare.
"Anche se odio ammetterlo, solo tu riesci a convincere Benjamin e potresti aiutarmi a capire dove potrebbe essere, anche Sherlock Holmes ha il suo assistente" dice e io faccio una smorfia di dissenso.
"Assistente?" chiedo con disappunto.
"Preferisci fidanzata?" chiede, mentre con un braccio mi circonda la vita, io con occhi spalancati lo allontano.
"Se ti vede mio fratello ti ammazza" gli intimo di stare fermo con le mani.
"Va bene, tanto avrò tutto il tempo durante il viaggio" sogghigna.
"Non ho detto che verrò" mi impunto ribelle.
"Che malessere, prossima volta ti comprerò  un borsellino" dice ironico al che alzo gli occhi al cielo.
"Va bene vengo, tutto pur di non essere affibbiata a quel nome che mi fa rabbrividire" spiego mentre torno indietro, intenta a preparare la mia valigia.
Quante ne porto? Una o quattro? Facciamo che ne porto tre.

Intanto provo a scrivere a Benjamin, magari risponde anche se ne dubito altamente.

Intanto provo a scrivere a Benjamin, magari risponde anche se ne dubito altamente

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