Capitolo 19

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Entrammo nella casa di Peyton,gli scagnozzi fuori dalla porta dell'attico ci fecero entrare senza problemi.

Una volta entrati l'odore di alcool e fumo mi inebriava le narici. La casa era davvero molto spaziosa,anche se riuscivo a vedere ben poco,data l'incredibile quantità di gente,riuscivo a notare solamente che l'arredamento era molto moderno,la musica era a un volume altissimo,ma da quanto sembrava da fuori tutto il piano era insonorizzato.

Ci addentrammo nella folla,con lo sguardo inconsciamente lo cercai,potevo sembrare incoerente,ma volevo vedere i suoi occhi marroni ad ogni costo,anche se non c'era motivo,se ci odiavamo,se io mi ero baciata uno dei suoi amici più stretti,avevo voglia di vederlo.

«Chi cerchi?» Mi interruppe Meg dai miei pensieri.

«Un bagno» Risposi facendo spallucce.

«Ti ci accompagno io» Disse una voce dietro di me,mi girai e vidi l'asiatica che mi squadrava,questa volta non con sufficienza,anzi avrei osato dire con allegria,o forse era già ubriaca.

Lasciai le due ragazze e mi avviai con lei al piano di sopra.

«È questo,ti aspetto fuori» Disse appoggiandosi allo stipite della porta.

«Grazie Peyton» Sussurrai.

Il bagno aveva le pareti bianche,i  mobili erano a loro volta bianchi e al lato della stanza c'era una vasca idromassaggio. I led rivestivano le pareti,tutto era illuminato da una fioca luce rosa rendendo l'atmosfera rilassante e pacata.

Mi avvicinai al lavandino,mi sistemai i capelli e feci un respiro profondo.

Mi tolsi velocemente il vestito,mi cambiai e lo riposi nella borsa.

«Tutto bene lì dentro?» Mi chiese Peyton da fuori.

«Sì» Risposi chiudendo l'acqua del rubinetto asciugandomi subito dopo le mani.

«Posso entrare?» Mi chiese,ma prima che potessi rispondere aveva già aperto la porta di scatto.

«Dio,mi hai fatto prendere uno spavento» Ridacchiai appoggiandomi una mano sul cuore.

Scendemmo le scale,una volta arrivate al piano terra di lei neanche l'ombra,ero circondata da persone ubriache perse,tutti si strusciavano a tempo di musica,da una parte c'erano dei ragazzi che giocavano a Beer Pong,dall'altra parte lo spazio era occupato dalla pista,o almeno quella che doveva essere la pista da ballo.
Infine in un angolino c'era Milo,stava al telefono,tutto ciò che lo circondava sembrava non contasse niente,era come stesse in camera sua,magari a leggere un libro,a guardarsi i social o guardarsi un film.

Lo fissai per qualche secondo fino a quando improvvisamente il suo sguardo si alzò e scrutò la stanza,come se fosse alla ricerca di una persona.

Mi mancò il respiro quando il suo sguardo si avvicinò alla mia figura,rimasi lì come un pesce lesso a fissarlo,quando finalmente arrivò al punto dov'ero io,prese a fissarmi.
Mi squadrò da lontano dalla testa ai piedi più volte e concluse mordendosi il labbro,una reazione che scatenò in me un incendio di emozioni.

Rimanemmo a fissarci,quasi non volevamo smettere,quando una mano mi coprì gli occhi,spezzando il momento magico che si era creato.

«Chi sono?» Sentii una voce dentro di me.

«Gluck mi rovini il trucco!» Dissi togliendogli subito le mani dai miei occhi.

«Sbaglio o ho interrotto una lotta di sguardi intrigante» Disse su di giri mostrando le due bottiglie di vodka che teneva in mano.

«Non hai interrotto niente. Quanto hai bevuto?» Chiesi strappandogli una bottiglia di mano.

Feci due sorsi e lo guardai dritto negli occhi,il liquore mi bruciava la gola.

Lights,Camera,Love~Milo Manheim Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora