Capitolo 27

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Improvvisamente la porta si aprì ed entrarono una quarantina di ragazzini tutti sui 17 anni,di cui non conoscevo nessuno,subito dietro di loro c'era il solito gruppo di Griffin,Pearce e Trevor,mancava solo Luke.
Trevor teneva una radio in mano e la mise sopra il bancone accendendola. Una musica techno suonava a tutto volume nella stanza,potete immaginare la mia faccia in quel momento.

Mentre tutti ballavano,presi Ivan per un braccio e lo guidai in un posto più appartato,fuori dalla folla. Ero completamente incazzata.

«Mi spieghi cosa cazzo ti salta in mente?!»

Mio fratello si staccò dalla mia presa e mi guardò

«Cosa c'è? Non posso organizzare feste?»

«No Iv,perchè la responsabilità è mia. Se papà domani entra e vede questo casino ci fa il culo a entrambi! Specialmente a me»

«Giusto...beh non è un problema mio» Disse per poi scendere le scale.

«Iv ascoltami! Ivan!»

Ma ormai l'idiota per eccellenza mi aveva già rivolto le spalle e sceso le scale.
Subito dopo sentii una mano sulla mia spalla e mi girai di scatto,e indovinate chi c'era?

«Beh ciao» Disse il moro.

«Tu sapevi di questa storia?» Chiesi leggermente irritata

«Certo che sapevo» Disse scrollando le spalle.

A quelle parole sgranai subito gli occhi.
«Okay,quindi tu mi stai dicendo che con tutti i modi che oggi avevi per dirmi la fantastica bravata di Ivan,te ne sei stato zitto?»

«Cosa c'è? Io l'ho semplicemente aiutato,la responsabilità è sua»

«No Milo,la responsabilità è mia. Se mio padre torna e vede questo casino domani ci lascio le penne!»

Dissi irritata e puntando il dito su quella folla di adolescenti che ballavano come se non ci fosse un domani.

«Okay Lady Pascal,facciamo così,lasciamo divertire gli amichetti di tuo fratello,subito dopo io ti aiuterò a pulire il casino e papà orso non saprà nulla di questa storia,ci stai?»

Mi accigliai per due secondi,l'idea era carina ma la battutina da idiota se la poteva risparmiare.
Presi un respiro profondo e annuii leggermente.

«D'accordo»

«Perfetto,vedi? Troppi problemi per niente,Katherine»
Disse il californiano prima di superarmi e scendere le scale,però Dio quanto odiavo quando la gente che mi chiamava per il mio nome intero. Solo mia madre mi chiamava così,e preferivo dimenticarlo,ma quanto pare Ivan,Milo e addirittura mio padre non lo avevano capito.

Sospirai,ricavando gli ultimi resti di pazienza che mi erano rimasti e scesi le scale anch'io,dopotutto era una festa,potevo anche divertirmi,ma non con degli idioti di 17 anni...
Perciò decisi di sedermi sul divano che da qualche parte era già sporco di punch,immagino che mi aspetta un grande lavoro da fare.

-

«Grande festa Ivan» Disse un ragazzo biondo mentre la folla si stava piano piano dimuendo,questo mi diede solo sollievo.

Dopo aver bevuto l'ennesimo bicchiere Ivan se ne andò direttamente in camera da letto,ignorando me e Milo,sempre se non mi avesse raccontato una balla e se ne fosse andato.

«Iniziamo?» Sentii una voce dietro di me e mi girai di scatto,ancora.

A quanto pare non se ne era andato...

«Perchè devi apparire sempre così all'improvviso?!»

«Qualità,ora alzati le maniche Cenerentola,abbiamo una casa da pulire» Milo non esitò un minuto a prendere uno straccio dal tavolo,appoggiandoselo sulla spalla e tenendolo con una mano.

Lo seguii con lo sguardo mentre camminava,alquanto sorpresa.

«Vedo che sei preparato» Dissi incrociando le braccia.

«Sono sempre preparato,anche per altre cose»

Feci subito una faccia disgustata e il moro mi lanciò uno straccio umido che presi sorprendentemente al volo e iniziai a pulire senza fiatare.

Raccogliemmo bicchieri,pullimmo l'intero tavolo e buttammo tutte le buste di cibo o altre cose strane che trovavamo.
Proprio quando stavo strizzando lo straccio,un sacco di acqua cadde sul pavimento formando una piccola pozza e alzai gli occhi,l'avrei pulita dopo.

Dopo una manciata di ore,la casa era come nuova,onestamente non mi aspettavo che Milo mi aiutasse,ma lo apprezzai,se avessi fatto tutto da sola ci avrei messo il doppio del tempo.

«Non ringraziarmi Lady Pascal» Disse Milo incrociando le braccia con un sorriso soddisfatto.

Non potei fare a meno di sorridere e mi avvicinai a lui,ma il mio piede scivolò su quella famosa pozza d'acqua che mi ero dimenticata di togliere,per fortuna due braccia mi presero da dietro prima che potessi cadere mostrando la mia goffagine da tricheco.

«Santo cielo,tutto bene?» Chiese Milo leggermente preoccupato.

Mi sistemai velocemente e lo guardai profondamente degli occhi.

«...Sì»

Il californiano mi aveva stranamente ancora tra le sue braccia,mi guardò studiando i miei lineamenti,i miei profondi occhi cerulei,il mio naso alla francese,le mie labbra rosee che in quel momento stavano tremando per la tensione,e soprattutto il mio ricciolo disordinato che mi cadette sul viso,sentivo tutti i miei lineamenti bruciare ogni volta che lui ci posava gli occhi,mi ritrovai faccia a faccia a lui,con il suo respiro che mi solleticava le labbra e i nostri nasi a cui mancava poco per sfiorarsi.

«Sai,ne è valsa la pena non pulire quella pozza...»

Disse,la sua voce profonda non più di un sussurro,si avvicinò sempre di più fino a sentire quelle labbra setose che ho sempre sognato posarsi sulle mie,chiusi istintivamente gli occhi mentre con le sue mani mi circondava la vita,tracciando pigri cerchi mentre affondava le sue labbra nelle mie.

Non ci pensò due volte a trasformare quell'inaspettato bacio dolce in uno leggermente più appassionato,sentendo la sua lingua toccare la mia,avvertì un leggero sospiro da parte sua prima di prendermi per i fianchi e facendomi sedere sul tavolo più vicino,restammo a baciarci così per una decina di secondi prima di staccarci lentamente,ansimando pesantemente.

Il moro mi guardò profondamente negli occhi mentre aveva ancora le sue mani sui miei fianchi,studiò i miei lineamenti come se volesse leggere la mia espressione,sapeva che qualcosa non andava.

«Tutto bene?» Mi chiese gentilmente.

Non andava per niente bene,da quando ho conosciuto Milo ho sempre voluto che questo accadesse,ma ormai avevo in sospeso la mia relazione con Luke e finché lui o io non decideremo di finirla definitivamente non ero nella posizione di baciare altri ragazzi,e ovviamente nemmeno lui.

«Sì è solo...non voglio affrettare troppo le cose»

Dissi con una punta di nervosismo,odiavo il fatto di non poter dire che avevo finalmente baciato il ragazzo che mi è piaciuto dalla prima volta che i miei occhi incontrarono i suoi.

Mise la sua mano calda sulla mia guancia,i suoi polpastrelli a contatto con la mia pelle mi suscitarono un'esplosione di emozioni nonostante il semplice gesto.

«Non dobbiamo affrettare nulla se non lo vuoi»
Disse,ma dalla sua espressione si capiva che lui,come me d'altronde,voleva subito che io fossi sua,e che lui fosse mio...

Ma sorrisi grata dalle sue parole
«Grazie...»

Il moro ricambiò il mio sorriso,lo guardai negli occhi per un paio di secondi prima che lui riprese a parlare.
«Devo andare adesso,ci vediamo domani»

Disse accompagnando il suo tono con un sorriso,prese la sua felpa e aprì la porta,chiudendola dopo dietro di lui.

Restai un momento in salotto circondata dal silenzio e ripensando all'appassionato momento di prima,era come inchiostro indelebile su carta...

Ma mi risvegliai subito dai miei pensieri e mi risistemai per andare a letto.
Dopo essermi cambiata mi lasciai avvolgere dalle soffici coperte,cadendo tra le braccia di Morfeo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 6 days ago ⏰

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Lights,Camera,Love~Milo Manheim Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora