CAPITOLO SETTE (1)_Alcatraz

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La sveglia suonò alle cinque del mattino, le ragazze avrebbero dovuto prepararsi, recarsi al molo e imbarcarsi per l'isola. La sera prima si erano radunate in una delle due suite e si erano addormentate tutte insieme molto tardi. Nyx sfarfallò le palpebre e si mise seduta, sdraiata al suo fianco Johnny stava ancora dormendo indisturbata; dopo essersi smossa un po' i ricci per ridar loro una forma decente, si diresse in bagno senza mettere fine all'assordante suoneria, fastidiosa a detta delle altre e quindi perfetta per obbligarle a svegliarsi e alzarsi. Si legò i capelli e li coprì con una cuffietta a fiori che trovò nella trousse di Ryan poi entrò nel box doccia e rimase sotto l'acqua calda solo il tempo di insaponarsi con il docciaschiuma al cocco di Robbie e sciacquarlo via. Indossò l'accappatoio dell'hotel e si avvicinò al lavandino, stava spannando lo specchio quando Dylan entrò in bagno mezza addormentata e con un'espressione di disappunto sul volto.

«La tua musica coreana fa schifo.» commentò a bassa voce.

«Ma è l'unica che ti fa alzare dal letto. Inizia a prepararti. Io sveglio le altre e torno nella mia stanza. Ci vediamo a colazione.» le sorrise e la superò, uscendo dal bagno, ma poi tornò sui suoi passi. «Dopo ti porto un altro accappatoio.»

Quasi cinquanta minuti dopo, le Universe si ritrovarono in strada, davanti al loro albergo e, sbadigliando, salirono sul SUV. Il viaggio fu silenzioso fino a quando arrivarono al molo. Scesero dal veicolo e incontrarono con Battle e Clifford, regista e direttore della fotografiadi Summer Splash, e Teresa Manola, la scenografa per quel secondo video.

«Abbiamo l'intero giorno per girare il video. Franny ha portato i vestiti e Teresa dovrà delimitare le aree dove si svolgeranno le riprese,» parlò Battle dopo che si furono seduti all'interno del traghetto che li avrebbe portati sull'isola. «mentre voi vi preparerete, io e Cliff ci occuperemo di montare le macchine da presa e le luci sul set. Voi siete pronte?»

«Abbastanza.» rispose Jo.

«Ti stanno bene i capelli così.» commentò Teresa sorridendole, riferendosi alla nuova rasatura laterale.

«Una volta acconciati la faranno sembrare una vera carcerata.» parlò Caroline, l'hair stylist, iniziando a realizzare delle piccole treccine laterali ai capelli Robbie.

«Io sono un po' agitata.» parlò la minore stringendo con entrambe le mani il braccio destro di Nyx, la quale posò la testa contro lo schienale del divanetto.

Clifford sorrise e Teresa annuì.

«I tuoi genitori hanno prenotato per le nove al Pizza Gallery.» disse intanto Stacy diretta a Johnny, la quale annuì con la testa prima di guardare verso la cinepresa accesa di Jodie, una delle operatrici.

«I miei amano quel posto: la loro pizza è ottima, davvero. Ci andavamo quando mio fratello era ancora piccolo.»

Quindici minuti dopo scesero dal battello e percorsero la passerella, all'inizio della quale le aspettavano un paio di vetture destinate quotidianamente al trasporto di disabili e che avrebbero portato le ragazze e il team sino all'entrata del penitenziario. Nyx si strinse nel suo maglione leggero e si sfregò le mani contro le braccia.

«Perché fa così freddo?» chiese a nessuno in particolare dirigendo lo sguardo verso il mare.

Rallentò il passo fino a fermarsi, il sole era sorto da un paio di ore ma era coperto dalle nuvole, perciò rifletteva una luce fioca sulle acque della baia. Con le braccia conserte, camminò fino alla recinzione che dava sul mare e appoggiò i gomiti sul parapetto. Le altre ragazze, già quasi tutte sedute nelle vetture, la guardarono accigliate, poi si scambiarono diverse occhiate prima di raggiungerla.

«Cosa c'è?» le chiese Johnny mettendole il braccio intorno alle spalle.

Nyx scrollò le spalle continuando a fissare l'orizzonte mentre gli occhi le si inumidivano per la commozione e il vento le spostava i capelli. «Niente, è solo che il paesaggio è così bello.»

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