Capitolo 7

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Capitolo 7


Il mattino seguente, alle dieci in punto, i ragazzi si riunirono intorno al tavolino del solito bar per discutere del progetto, magari davanti a una buona colazione.

Il sole estivo filtrava attraverso le tende leggere, illuminando il gazebo. Scelsero le stesse poltrone della volta scorsa, con la differenza che adesso Nika e Kenny sedevano vicini.

Nika avvertiva una leggera tensione nei movimenti. Il solo stargli accanto, respirare il suo odore e sfiorarlo di sfuggita le provocava una strana scarica di energia che faceva vibrare ogni cellula del suo corpo. Ogni tanto, si sorprendeva a guardarlo mentre mangiava un croissant al cioccolato, osservando la mascella scolpita che si muoveva su e giù. Avrebbe tanto voluto chiedergli se faceva parte della sua dieta, ma si trattenne, temendo di sembrare sciocca.

Intanto, Iago distese sul tavolino uno schizzo di quello che doveva rappresentare la sequenza delle scene da realizzare. Le sue mani si muovevano con precisione mentre spiegava i dettagli del progetto, indicando i vari punti salienti. Sul foglio erano tracciati i contorni degli schemi, con annotazioni ai margini sulle angolazioni di ripresa e atmosfere.

Nika fece il possibile per concentrarsi, ma i suoi pensieri continuavano a tornare a Kenny. Ogni tanto, il loro sguardo si incrociava e lei sentiva il cuore accelerare. Lui, dal canto suo, sembrava concentrato sugli appunti di Iago, ma un sorriso leggero gli appariva sulle labbra ogni volta che le loro mani si sfioravano casualmente.

La discussione continuò animata, con ognuno che contribuiva con idee e suggerimenti.

Nika, cercando di distrarsi dai pensieri su Kenny, si immerse nella conversazione, proponendo modifiche alla sceneggiatura. Ma poi, guardando meglio il grafico, si rese conto di una cosa buffa quanto divertente.

«Questa cosa è sorprendente, Iago: hai ventisei anni, ma disegni ancora come un bambino dell'asilo» commentò, alzando un sopracciglio mentre osservava il foglio.

«Dici? Ci ho lavorato tutta la notte» Iago rispose con un'espressione leggermente offesa, passando una mano tra i capelli arruffati.

«Ah, quindi questo è il tuo incubo peggiore» intervenne Kenny, che alzò lo sguardo con un sorriso beffardo.

«Quanta cattiveria, ragazzi» disse Emy con tono compassionevole, mentre si avvicinava per guardare il disegno. «Lo schema sembra davvero importante per il nostro video. Spiegaci meglio, Iago.»

«Ti ringrazio, Emy. In realtà è molto semplice: cominceremo camminando nel parco, alternandoci con la telecamera. Poi parleremo dei nostri demoni interiori e registreremo qualcosa che ci rappresenti. Questa sarà soltanto l'introduzione.»

Spiegò Iago, indicando con la mano i vari riquadri del disegno, riacquistando fiducia nelle proprie capacità mentre parlava.

«E questo riquadro qui, dove le persone sono morte, cosa rappresenta?» chiese Nika, accigliandosi mentre cercava di decifrare le figure indistinte.

«Siamo noi, Nika, stiamo seduti» le rispose Iago con tono serio, ma i suoi occhi tradivano un leggero nervosismo.

«Senti, non discuto il tuo stile artistico, ma Kenny sembra un omino stilizzato con il collo da giraffa, Emy è senza un braccio, io sono troppo alta per il mio metro e sessanta e tu ti sei disegnato con tre braccia e un capoccione.»

«In sintesi», disse Kenny ridendo, «questo grafico è una merda!»

«Al diavolo, ragazzi! Non è facile rappresentare tutti noi in un disegno!»

«Magari potremmo usare delle foto per il video, anziché questi scarabocchi» suggerì Emy, dopo aver riso. «Ma apprezziamo il tuo impegno, Iago.»

«Sì, forse è meglio» ammise il ragazzo, accennando un sorriso stanco. «E comunque, questo è solo un inizio. Miglioreremo strada facendo.»

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