I diari di Emily
Arrivò il giorno dell'addio. Come tutte le cose belle, ma belle veramente, sapevo che non sarebbe potuta durare così, con la forma che aveva. Avrei voluto fermare il tempo ma non sapevo come fare. Il pensiero di tornare alla mia vita di prima mi dava un senso di nausea insopportabile. Non avevo più voglia di mangiare. La notte riuscivo a prendere sonno solo se Taylor sgattaiolava nella mia stanza dalla porta sul retro.
Vi è mai capitato di avere la consapevolezza che una cosa sia davvero troppo bella per essere vostra, e che questa consapevolezza lasci un retrogusto amaro in ogni parola, in ogni azione? Ecco io mi sentivo così. Vivevo ogni istante con lui, consapevole che sarebbe potuto essere l'ultimo. Non ne avevamo la certezza, ma in cuor mio lo sentivo che sarebbe andata così. Io non ero fatta per tutta questa felicità. Non mi spettava di diritto perchè non me l'ero veramente guadagnata.
La notte prima della partenza fu un vero tormento, non riuscivo a smettere di piangere arrivai persino a pensare di non partire, di rimanere alla tenuta per sempre. Avevo gli studi da portare avanti e comunque i miei genitori, seppur fregandosene di me, non avrebbero mai acconsentito, cosa avrebbe detto la gente di loro, ne avrebbe risentito anche il loro lavoro, se non fossero stati in grado di tenere a bada la loro figlia, come avrebbero potuto portare avanti le loro attività facendosi rispettare dai loro diretti sottoposti?
In certi momenti mi domandavo perchè mi avessero messa al mondo, forse solo per darmi il tormento.
Taylor riuscì a raggiungere la mia stanza. Cominciavo a credere che sia Angeline che Anthony avessero scoperto cosa succedeva la notte in camera mia, ma semplicemente mi lasciassero fare perchè mi volevano bene, mi vedevano innamorata e perchè temevano in cuor loro che il rientro alla normalità avrebbe messo la parola fine alla nostra storia d'amore e semplicemente volevano che me la godessi fino in fondo.
Penso che mi volessero più bene dei mie stessi genitori, e non era difficile crederlo.
Facemmo l'amore, ma fu come dirsi addio, cuore contro cuore, le lacrime mi solcavano le guance, quando lo sfinimento della tristezza mi attirò nel buio del sonno, mi addormentai tra le sue braccia, mentre mi cullava e accarezzava dolcemente.
Riaprii gli occhi che era già mattina e lui era li sdraiato accanto a me che mi guardava, con gli occhi umidi di lacrime e un sorriso triste. Mi riempii gli occhi della sua immagine, era stupendo anche quando soffriva.
Ci abbracciammo teneramente, troppo tristi e troppo stanchi per fare ancora l'amore.
Le sue dita disegnavano cerchi perfetti sulle mia cosce, seguiva i contorni della mia figura con un tocco leggero e io gli accarezzavo la schiena percorrendo la forma con l'indice e soffermandomi sui muscoli possenti che erano diventati la mia protezione e il mio rifugio.
Bussarono alla porta sancendo definitivamente la fine della mia estate da sogno ma non la fine del nostro amore.
I nostri occhi si incrociarono ancora una volta, nessuno di noi respirava, eravamo come sospesi.
Abbracciai forte Taylor aspirando il suo profumo a fondo per imprimerlo nella mia memoria, prima di scendere di sotto a fare colazione, lasciandolo in camera mia a fingere di non essere li fino a quando non sarebbe riuscito a guadagnare l'uscita.
Victor era già in cucina il suo sorriso sornione non mi diede la consueta sensazione di libertà.
Quando tornai nella mia stanza per riprendere i bagagli, la sua assenza aveva lasciato un vuoto incolmabile.
Trovai un foglio sul mio cuscino. Era una pagina di uno dei quaderni dove annotavo i miei pensieri.
Amore mio, qualsiasi cosa accada da ora in poi,
ti amerò per sempre.
T.
Non riuscii a trattenere le lacrime, portai il foglietto al cuore, tenendolo stretto a me.
Il viaggio di ritorno lo passai sul sedile posteriore dell'auto senza dire una parola.
Victor mi guardava dallo specchietto preoccupato.
Quando eravamo a metà del viaggio, in prossimità dell'autogrill dove tipicamente ci fermavamo a mangiare, notai che Victor aveva messo la freccia per fermarsi, ma invece di raggiungere l'ingresso della struttura, si fermò poco distante sotto l'ombra di un albero.
Scese dal veicolo e girò intorno salendo dalla portiera accanto alla mia.
"Hai voglia di parlarne bambina?" Alzai la testa e la scrollai sconsolata nuove lacrime fecero capolino un'altra volta. Mi sentivo persa.
Affondai il viso nel suo abbraccio rassicurante. Quando le lacrime erano scese tutte bagnando la giacca del suo vestito e avevo ormai smesso di singhiozzare Victor mi scostò.
"Credo di aver capito che cosa è successo, hai conosciuto l'amore, ma ora che devi tornare hai paura di perderlo."
Era sempre stato un uomo di poche parole, arrivava dritto al punto e sapeva sempre cosa dire, sembrava che riuscisse a leggermi dentro.
Sorrise con tenerezza
"la distanza non è alla fine del rapporto è solo una prova, solo i rapporti veri le resistono, se supererete la distanza, il tempo lontani, le tentazioni, sarete inscindibili per tutta la vita."
Mi strinse di nuovo a sé "Però devi prenderti cura di te stessa, quindi ora andiamo a mangiare qualcosa"
Annuii un'altra volta e scesi dall'auto.
Spazio Sue
Volevo esprimere il loro dolore, così ho scelto una canzone che dalla prima volta in cui l'ho sentita mi ha sempre fatto venire la pelle d'oca.
Per chi ha letto indietro, ho già spiegato che il personaggio di Victor si ispira al mio papà, che non c'è più. Ricordo ancora la mia prima delusione d'amore e il suo abbraccio, senza fare domande, senza giudicare le mie scelte.
Se guardo questo video poi mi rivedo nel grido di dolore e nel senso di rabbia. Ho racchiuso in questo capitolo tutto quello che non ho saputo tirare fuori, questo racconto è nato proprio quando cercavo un nuovo equilibrio senza di lui.
Buona lettura!
P.S. Facciamo il punto, da quello che abbiamo letto sappiamo che i ragazzi non hanno avuto vita facile da quel momento in poi, per un po' hanno retto, poi dopo la notte in cui è nata Loreyne il loro legame si è strappato. Ma perchè? Davvero Taylor non ha avuto il coraggio di prendersi le sue responsabilità o qualcuno al di sopra di lui ha condizionato le sue scelte? Qualcosa potremmo avere intuito dai suoi ricordi frammentati, Emily sa quello che le hanno raccontato, solo sua madre può raccontargli cosa è successo veramente. Avrà il tempo per sistemare le cose?
Taylor è arrivato alla fine dei diari di Emily, adesso cosa farà? Andrà a cercarla o girerà pagina? infondo era quello che voleva, ricominciare!
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Lies
ChickLitEmily è un avvocato di successo, è sposata con Jake e lui è semplicemente l' uomo perfetto. In fondo al suo cuore però ha un desiderio inconfessabile, ritrovare Taylor. Improvvisamente il suo passato bussa letteralmente alla porta, sconvolgendo la p...