Non posso farne a meno

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Mi svegliai che Samuel era sotto la doccia, indugiai ancora un istante tra le lenzuola che profumavano della sua essenza, era un amante meraviglioso, delicato ma allo stesso tempo molto intrigante. Ci eravamo concessi l'uno all'altro senza limiti e io avevo esplorato sensazioni del tutto nuove.

Stiracchiai le membra intirizzite e mi alzai per raggiungerlo sotto il getto dell'acqua calda, sapendo che avrebbe apprezzato la mia presenza. 

Le sue mani esplorarono il mio corpo mentre mi insaponava delicatamente. Mi aspettavo che da un momento all'altro, mi chiedesse di uscire dalla doccia per raggiungere di nuovo il letto e invece mi stupì prendendomi così, con la schiena appoggiata al muro, trattenendomi a se con le gambe suoi suoi fianchi. 

Ci ritrovammo nuovamente stesi tra le lenzuola, stanchi e appagati. 

"Samuel posso farti una domanda?"

"Certo Baby, puoi chiedermi qualsiasi cosa".

"Perchè sei qui? Cioè voglio dire, cosa ti ha portato qui, a parte scappare da lei".

Il suo sguardo si velò all'improvviso, ma cosa diavolo mi era venuto in mente, in un momento così bello ed intimo. Maledizione!

Sospirò, chiuse gli occhi come a volersi schiarire le idee, poi sprofondò con il naso nei miei capelli ancora umidi sparpagliati sul cuscino.

Mi rispose così, senza agganciare il mio sguardo, con il viso nascosto dai miei boccoli color cioccolato. 

"Non sto scappando da lei, in verità sto scappando da mio fratello. Negli anni mi sono abituato alle sue attenzioni, o iniziato persino a pensare che fosse la cosa giusta, mio fratello era spesso fuori, lei una bellissima donna e io comunque non ero suo figlio. Ad un certo punto credo di aver pensato persino di esserne innamorato".

Cambiai posizione per poterlo guardare negli occhi.

"Ho provato mille volte a ribellarmi, a dirle che non mi sembrava la cosa giusta, nei confronti di mio fratello, ma lei ripeteva che se glielo avessi detto lui avrebbe creduto a lei e non a me, A volte mi diceva che anche lui aveva altre frequentazioni e che non era sbagliato che ci intrattenessimo così. Un giorno però successe il peggio".

Sgranai gli occhi, oddio l'aveva messa incinta e suo fratello l'aveva cacciato, oppure lei aveva svuotato il sacco e lui aveva perso dal tappo e dalla spina.

"Cosa successe?"

"Un giorno, mio fratello partì e tornò una manciata di ore dopo perchè un guasto all'aereo lo obbligò ad una partenza ritardata di qualche giorno. Ci trovò a letto insieme. Ti risparmio la scena di lei perchè è stata davvero patetica. Insomma io non ho avuto altra alternativa che scappare. Ho girato un po' e poi ho letto un annuncio per un lavoro alla pari ed eccomi qui.".

La constatazione di dove si trovava in questo momento lo fece sorridere, anche se fu un sorriso intriso di tristezza.

"Ma non hai parlato con tuo fratello? Non sei riuscito a spiegargli che era lei che ti usava quel tipo di attenzioni da quando eri poco più di un ragazzino? E' un reato, Samuel, una cosa gravissima."

"Non sai lei come ha ribaltato bene la situazione. Agli occhi di mio fratello sono risultato un ingrato che ha banchettato sotto il suo tetto per anni e che per ringraziarlo una sera ha deciso di approfittarsi di sua moglie. Si è fatta portare in ospedale, capisci, come se l'avessi violentata".

"Ma non l'hai fatto Samuel, è lei se mai che l'ha fatto a te"

Ci giravo in giro con le parole, dire al mio ragazzo che sua cognata l'aveva violentato per anni mi sembrava ancora una cosa troppo grossa. Ma non mi capacitavo di come suo fratello non si fosse accorto di nulla e mi frullava in testa una domanda, perchè non avevano avuto figli loro, dopo l'arrivo di Samuel?

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