La copertina

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La luce del mattino ci sorprese ancora abbracciati.

Era il nostro ultimo giorno insieme poi la realtà avrebbe inevitabilmente bussato alla porta. I miei genitori sarebbero venuti a riprendermi e mi avrebbero riportata a casa.

Il semestre sarebbe ricominciato di li a poco e ogni giorno avrei rischiato di incontrare Chris tra i corridoi e prima o poi avremmo dovuto affrontare la fine della nostra relazione.

Come avrei affrontato il ritorno di tutto questo ora che non potevo fare a meno delle sue mani, senza il suo sguardo e il suo sorriso da cucciolo smarrito dopo aver fatto l'amore? Perchè adesso l'avevo chiaro in mente, non poteva essere così immenso fare solo sesso, così per appagare gli istinti. Quando il piacere dell'altro viene prima del tuo, quando respiri all'unisono e riesci a leggerti dentro allora stai facendo l'amore.

Dovevamo fare qualcosa, non potevo accettare che finisse così.

Presi il suo cellulare dal comodino e uscii dalla stanza.

Cercai tra i contatti il numero di suo fratello.

Ma cosa stavo facendo?

Salvai il numero tra i miei contatti, meditavo se inviargli la posizione di Samuel, ma se avesse avuto ragione lui, sarebbe stato come condannarlo a fuggire di nuovo. Scorsi i messaggi. All'inizio erano vere e proprie minacce, si incolpava di non esserci stato, poi Samuel aveva bloccato il numero e non ne erano più arrivati. L'ultimo diceva solo: dimmi dove sei.

Non mi sembrava una vera e propria minaccia. Allora perchè non l'aveva ricontattato?

Chiusi i messaggi e posai il telefono al suo posto.

Quando Samuel si svegliò i suoi occhi non erano mai stati più tristi di così. Forse anche a lui si ribaltava lo stomaco quando pensava a noi che facevamo l'amore, quando riviveva gli attimi che precedevano il piacere e quella foga di scoprire cosa piaceva all'altro, stupendolo ogni volta con qualcosa di più intimo e nuovo.

Si fece una doccia e riempì la borsa di tutta la sua roba.

Mi guardò dritto negli occhi, prendendomi per le mani:

"E' meglio se vado!"

"Cosa? Adesso, così?"

"Se resto ancora farà sempre più male!"

Gli tolsi la borsa dalla spalla.

"No Baby, non lo fare".

Lo guardai, posando lo zaino a terra lentamente, il cuore mi martellava nel petto e la gola era stretta in una morsa soffocante, succedeva sempre così quando provavo a trattenere le lacrime.

"Mi hai insegnato a capire quello che voglio, mi hai insegnato a chiederlo, allora adesso lo faccio: Samuel fai l'amore con me?"

Mi schiarii la voce per nasconderne il tremore.

Comprese il senso delle mie parole.

"Non sono un buon partito!"

Rispose ridestando i ricordi della nostra prima sera insieme.

Sorrisi con amarezza mentre iniziavo a spogliarlo e lui non si oppose. Non l'avevamo mai fatto così, fu dolce struggente, bellissimo.

Non fu un addio, i nostri corpi sapevano solo accogliersi, non lasciarsi.

Ero sotto la doccia quando sentii la voce di Emily e Taylor al piano di sotto.

Mi vestii e scesi più in fretta possibile, con la copertina tra le mani, fasciata nella carta di una rivista colorata che avevo trovato in salotto.

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