Taylor oggi
Ero seduto sul divano da ore avevo le gambe intorpidite e una stretta al cuore.
Tutto quello che avevo cercato negli ultimi dieci anni, nelle relazioni, nelle donne e non avevo mai trovato: la semplicità e la dolcezza, erano le sue caratteristiche, era Emily che cercavo. Adesso capivo perché non ero riuscito a legarmi a nessuna, perché nessuna era lei. Quel senso di nausea e di vuoto dopo il sesso, era come se il mio corpo sentisse di averla tradita.
La mente non ricordava ma il corpo non l'aveva mai dimenticata.
Era quasi giorno feci una doccia e mangiai qualcosa, ero affamato.
Mi guardai a lungo allo specchio l'immagine che mi rimandò non era niente male, ero ancora in forma, nemmeno un capello bianco e muscoli al punto giusto.
Mi vestii e uscii di corsa sperando di incontrarla mentre faceva jogging. Arrivai camminando fino a casa sua, ma di lei nessuna traccia, mi soffermai davanti al cancello della villetta quando un uomo elegante uscì dalla porta. Trasalii ma cercai di non darlo a vedere.
"Cercava qualcuno? oh, buongiorno non l'avevo riconosciuta!"
"Buongiorno, veramente passavo di qui, l'ho vista uscire e volevo chiederle come stava sua moglie." Mi si contrasse lo stomaco a pensare a questo sfigato che se la intendeva con Emily, che la toccava a lui che..." mi passarono per la testa tutte le cose che avevo letto in quei diari, chiusi pugni e cacciai indietro l'immagine di lei in ginocchio davanti ai suoi pantaloni calati.
"Bene grazie, avevo pensato di farla visitare da un mio collega alla clinica, ma poi sua madre si aggravata ed è dovuta andare da lei."
Cazzo allora non c'era. "Oh mi dispiace!" la mia voce tradì la più profonda delusione per non averla trovata, all'improvviso capii che poteva stare via giorni, settimane, mesi. Scrollai la testa.
"So bene cosa voglia dire occuparsi di un genitore malato aggiunsi per giustificare l'espressione sul mio viso, che sicuramente lui aveva notato, dato che mi fissava.
Addrizzò la schiena con fare di superiorità, conoscevo bene quell'espressione, stava per arrivare alla stoccata, dove marcare il territorio e lo potevo comprendere, in fondo ero un uomo di dieci anni più giovane che chiedeva notizie di sua moglie.
"Non si preoccupi per lei mia suocera è ben assistita nella clinica dove è ricoverata!" Sorrise, puntava sui soldi il maledetto.
"Mia moglie non dovrà faticare ad assisterla e se ne avesse bisogno potrà avvalersi anche lei del supporto dei migliori medici dello stato. La San Peter Manor è una delle migliori case di riposo del paese e comunque si trova solo a quattro ore da qui, per qualsiasi evenienza possono raggiungerle immediatamente."
Sarai ricco e laureato, ma sei pure stupido hai appena detto dove si trova.
Annuii vigorosamente e mi congedai dicendo che avevo mille cose da fare, lui mi guardo con disprezzo come se uno come me non avesse avuto nemmeno dove andare. Mi repelleva a pelle.
Tornai verso casa a passo spedito, buttai nella sacca un cambio, presi casco e moto e partii, prima mi fermai in un bar con internet point e bevendo un caffè nero bollente cercai la casa di riposo, non fu difficile. Osservando meglio però mi resi conto che era terribilmente vicino a dove avevo avuto l'incidente, dovevo conoscere quelle zone, forse non avrei faticato a trovare la tenuta di cui Emily aveva parlato nel suo diario e se avessi avuto difficoltà restava sempre la casa di riposo , annotai indirizzo e orari di visita e partii.
Il viaggio fu a tratti divertente, erano mesi che non guidavo la mia moto. Arrivai a destinazione senza mai fermarmi, avevo la schiena indolenzita e dolorante e per un attimo temetti l'arrivo di qualche dolore forte ma non successe nulla.
Girai nei dintorni cercando la casa descritta da Emily ma non riconoscevo nulla, non ero mai più tornato qui e non avevo ricordi di questi luoghi.
Viaggiai per il paese in cerca di un posto dove pranzare, anche se era tardi era una bella giornata di sole così mi fermai a comprare qualcosa e mi accomodai su una panchina nei giardini della clinica, con vista sulla porta principale. Sarebbe passata di lì e io l'avrei vista sicuramente.
Passarono secoli, cominciavo a perdere le speranze, forse la madre era morta nel frattempo, lei era tornata a casa e io ero un fottuto idiota che credeva sempre nel lieto fine.
Poi la vidi in lontananza, misi la sacca sulle spalle e la raggiunsi in quattro falcate, forse mi misi a correre perché vedendomi arrivare trasalì dallo spavento.
"Emily, scusa non volevo spaventarti!" non avevo nemmeno pensato a cosa le avrei detto, volevo solo vederla, abbracciarla forte e dirle che, anche se non mi ricordavo un accidente della mia vita, sentivo nelle viscere che lei era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Mi guardò stupita, lasciò cadere a terra quello che aveva tra le mani e gli occhi le si fecero umidi. Aveva bisogno urgentemente di un abbraccio, di quelli che ti rimettono a posto i pezzi sparpagliati del cuore e curano le ferite dell'anima.
Allungai una mano esitante e le sfiorai una guancia asciugando con il pollice una lacrima sfuggita al suo controllo, le non si ritrasse e io feci un passo avanti e la cinsi in un abbraccio stretto, non so quanto restammo così, la sentivo respirare con il viso sul mio petto e io in quel momento mi sentii finalmente a casa.
Si scostò e le sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio . La guardai fissa negli occhi, era stupenda anche quando piangeva, una sensazione come di déjà-vu mi colse di sorpresa.
Lascai che si allontanasse e che riprendesse il controllo di se stessa, io invece avevo il cuore che mi scoppiava nel petto.
La vidi armeggiare nella borsa con le mani tremanti e tirare fuori un pacchetto di sigarette, ne afferrò una con le dita, faticando persino ad accenderla. Mi avvicinali e gliela sfilai dalle labbra, accarezzandogliele con il pollice. Schioccai la lingua :
"Molto male e signorina, non gliel'hanno mai detto che fumare fa male!"
Smise di respirare e mi guardò sorridendo.
Spazio Sue
A volte un abbraccio dice più di mille parole e cura più di mille medicine.
Sembra anche a voi che abbiano abbassato la guardia entrambi???
Buona lettura!!!
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Lies
Romanzi rosa / ChickLitEmily è un avvocato di successo, è sposata con Jake e lui è semplicemente l' uomo perfetto. In fondo al suo cuore però ha un desiderio inconfessabile, ritrovare Taylor. Improvvisamente il suo passato bussa letteralmente alla porta, sconvolgendo la p...