A due giorni dal culmine della luna piena - trentasei ore, tecnicamente - Hermione cominciava a chiedersi quando sarebbero finiti i preparativi. Ancelle vestite con aderenti abiti d'argento si erano affaccendate al suo fianco, quasi onnipresenti, immergendola in bagni di erbe e strofinandola fino a farla sentire arrossata. Giovani maghi pronunciavano incantesimi di saggezza e coraggio in latino e, suo malgrado, Hermione sentiva la magia dei loro messaggi mescolarsi alla sua.
Lungi da lei mettere in discussione i metodi di un'associazione millenaria, ma le sembrava estremo.
Dalla finestra del suo alloggio, guardando il parco da tre piani di altezza, poteva vedere una vasta gamma di tende che punteggiavano i campi della tenuta dei Malfoy. Secondo Malfoy, erano state tutte presenti anche per la sua Ascensione. E in effetti, sosteneva che ci sarebbero state ancora più persone presenti per la cerimonia di legame.
Il che non servì a placare i suoi nervi.
Ma se considerava il fatto che l'Ordine di Nocturnus era stato alla deriva senza un capo per decenni, aveva senso che fossero tutti ansiosi di festeggiare. E una festa che sarebbe stata sicuramente tale, visto il modo in cui gli elfi si erano dati da fare. Hermione aveva aggrottato le sopracciglia e si era morsa la lingua, decidendo che li avrebbe incoraggaiti a prendersi le vacanze che erano così inclini a ignorare.
In fondo, pensava che fosse un bene che si fosse presa qualche settimana di pausa in libreria. Tra lo sradicamento della sua vita e il trasferimento al Maniero dei Malfoy e ora il processo di preparazione per la cerimonia dil legame, era una cosa in meno di cui preoccuparsi per il momento.
Ma dopo la cerimonia, e una volta che le cose si fossero stabilizzate in quella che poteva solo supporre sarebbe stata la sua nuova normalità, sarebbe tornata. In fondo alla sua mente, più di una volta aveva pensato che avrebbe potuto abbandonare entrambi i lavori, ma c'era una parte di lei che non era del tutto pronta a rinunciare a ogni aspetto della sua vecchia vita. Aveva deciso di non prendere alcuna decisione per il momento.
A malincuore, aveva accettato il fatto che i membri della Guardia di Nocturnus potessero aggirarsi e appostarsi nelle vicinanze, come erano soliti fare da quando era arrivata la lettera minatoria due giorni prima.
Capiva le preoccupazioni di Malfoy - fino a un certo punto - ma era pienamente in grado di badare a se stessa. Come dimostra il fatto che aveva combattuto ed era sopravvissuta a una guerra. Mentre lui affermava di ritenere che Avance fosse trasparente nei suoi obiettivi, Hermione non ne era certa.
La velocità e la segretezza con cui si erano infiltrati nel Ministero francese erano a dir poco allarmanti, e alcune delle politiche proposte dal Ministro Arcand diventavano ancora più preoccupanti.
Sorpresa, Hermione si riscosse dai suoi pensieri quando bussarono dolcemente alla porta del suo alloggio dal salotto adiacente di Malfoy. Un paio di ancelle le stavano facendo la manicure - non sapeva perché non avessero usato la magia - ma lei lo chiamò per farlo entrare.
Il volto di Malfoy fece capolino dalla porta e sollevò un sopracciglio chiaro. "Sei presentabile?" Lei rispose con un sorriso, e lui si infilò nella porta. Le ragazze finirono in fretta il loro lavoro e lasciarono la stanza. Lui si avvicinò al divano e guardò meglio. "Carina".
Hermione sospirò, spostandosi per fare spazio. "Anche tu devi affrontare tutto questo?"
"In parte sì", ammise. "Non ho mai avuto un odore così buono in vita mia".
Sogghignando, si ritrovò a ringraziare che non stava affrontando tutto questo da sola.
"Ma fare la ceretta, strappare le copracciglia, mettere lo smalto, e cose simili", proseguì lui, agitando una mano, "è tutto tuo".
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NOCTURNUS (traduzione - In_Dreams)
FanfictionQuando un potere clandestino si agita in Francia e minaccia il fragile equilibrio del dopoguerra in Inghilterra, Draco assume una posizione di potere di cui è l'erede per diritto di nascita, determinato a proteggere la sua famiglia. Intenzionata a f...