Capitolo 12

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Dopo altri due giorni di incontri scoraggianti e niente di più che vaghe ambiguità su chi si celava dietro Avance, Hermione era mentalmente esausta. Era evidente che Malfoy provava lo stesso. L'intero periodo trascorso in Francia era stato per lo più un ostacolo dopo l'altro, e tutto sembrava sfuggire al loro controllo.

Non era certa di quali fossero i pensieri di Malfoy sulla questione, dato che era diventato più riservato e chiuso con il passare dei giorni, ma sospettava che pensasse che il potere intimidatorio dell'Ordine di Nocturnus potesse essere sufficiente a far esitare Avance, se non altro.

Ma non avevano ancora alcuna informazione sul gruppo e non avevano ancora visto alcuna traccia della loro effettiva importanza sul terreno in Francia. Era scoraggiante e allo stesso tempo esasperante che le persone al centro di tanto scompiglio fossero praticamente invisibili.

Hermione stava sfogliando uno degli antichi diari di Nocturnus che aveva preso in prestito da Malfoy dopo una doccia, a seguito di un'altra lunga giornata di incontri infruttuosi. Quel pomeriggio avevano incontrato uno dei gruppi di attivisti che protestavano contro le politiche anti-creatura, sperando di trovare finalmente persone che la pensassero allo stesso modo. Sebbene gli attivisti fossero entusiasti dell'interesse dell'Ordine di Nocturnus di far cessare le attività di Avance e Claude Arcand, non avevano alcun mezzo proattivo per farlo.

E le uniche informazioni che potevano fornire sull'influenza di Avance sulla situazione erano che il gruppo era sorto qualche mese prima e che Arcand era stato apertamente ricettivo ai loro suggerimenti fin dall'inizio. Gli attivisti erano ansiosi di vedere Arcand spodestato dal suo posto al vertice del Ministero, anche se la loro principale linea d'azione era semplicemente quella di persuadere gli altri a stare dalla loro parte.

Anche se le intenzioni erano meglio di niente, ciò di cui avevano bisogno erano informazioni e un piano d'azione.

Quando Malfoy aveva attirato l'attenzione di lei con una smorfia, avevano ringraziato il gruppo per il loro tempo ee erano tornati in albergo. Dopo una doccia, Hermione si sentiva leggermente rinfrescata, nonostante il pesante malessere che aveva nell'anima.

Malfoy prese posto ai piedi del letto, incrociando le gambe sotto di sé e appoggiando le mani sulle ginocchia. Rompendo il silenzio teso, annunciò: "Credo che dovremo tornare a casa. È quasi una settimana che siamo in Francia e abbiamo ricavato ben poco".

"Forse hai ragione". Hermione mise da parte il libro. "Una volta a casa, possiamo cercare di riorganizzarci e ripartire da lì. Trovare un modo diverso per arrivare ad Avance".

Passandosi una mano tra i capelli, annuì. Un forte colpo alla porta li fece trasalire entrambi e, incontrando per un breve istante lo sguardo di lei, Malfoy si alzò per rispondere. I due uomini che sorvegliavano la loro stanza erano fuori, con un'espressione severa sul volto mentre confabulavano con Malfoy in toni troppo pacati perché Hermione potesse sentirli. Alzandosi dal letto, si avvicinò.

"Bergen è tornato". Le parole bastarono a spiegare l'espressione di Malfoy, ed Hermione annuì.

"Andiamo".

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In un vortice di tempo durato non più di due ore, Draco si ritrovò di nuovo nel Wiltshire, al Maniero dei Malfoy, con un peso alla bocca dello stomaco.

Durante la breve conversazione con Elias Bergen, l'uomo aveva esitato a condividere ciò che aveva appreso su Avance - anzi, si era proprio rifiutato apertamente - ma era stata l'espressione sul volto di Hugo a far capire a Draco la gravità della questione. Non aveva mai visto il giovane preoccupato, il suo umore abituale oscillava tra il pretenzioso e il gioviale, e qualcosa di tutto ciò aveva toccato i margini della coscienza di Draco tanto da indurlo ad annunciare che il contingente avrebbe fatto i bagagli e si sarebbe preparato a lasciare la Francia.

NOCTURNUS (traduzione - In_Dreams)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora