Capitolo 7

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Draco spalmò meticolosamente la marmellata negli angoli della sua fetta di pane tostato quando sentì il rumore di piedi trascinati che segnava l'ingresso della Granger in cucina. Spesso sceglieva di consumare il pasto mattutino nel piccolo angolo colazione che si affacciava sulle serre, e diede un morso al toast quando la Granger si sedette di fronte a lui.

"Cammini come un elefante", scherzò, bevendo un sorso di caffè. Di solito non si concedeva la bevanda a base di caffeina, ma aveva avuto una lunga nottata. "E ti stravacchi".

"Buongiorno anche a te", brontolò la Granger con la fronte aggrottata. Scelse una fetta di pane di segale imburrata dalla cima della pila e cominciò a spalmarla di confettura di mirtilli.

Con delicata cautela, disse: "Te lo sto solo facendo notare".

"E suppongo", disse lei, trascinando le sillabe, "che semplicemente non vada bene".

Col senno di poi, forse un'osservazione negativa non era il modo migliore per iniziare la giornata. La sera prima non era completamente ubriaco, ma solo in parte, e si ricordava che avevano avuto una conversazione interessante dopo che lui era tornato al Maniero, lasciando Hugo, Blaise e Theo a sbrigarsela da soli.

"Come decidi di comportarti", affermò con voce strascicata, "dipende da te".

"Quindi tutta questa conversazione è irrilevante", ipotizzò lei, stringendo gli occhi.

Draco sospirò, appoggiandosi allo schienale della sedia. "Esattamente."

Un silenzio denso e doloroso scese sulla stanza mentre entrambi mangiavano i loro toast e la Granger si versava in un bicchiere alto dell'acqua e limone dalla caraffa al centro del tavolo.

Finito l'ultimo boccone di pane, lui intrecciò le mani sul tavolo. "Dobbiamo incontrarci con il Consiglio alle undici. La bozza rivista del contratto è stata completata".

Gli occhi della Granger si alzarono di scatto per incontrare i suoi. "Bene".

"E immagino", proseguì, sforzandosi di mantenere una conversazione più educata, "che questa sarà la prima volta che incontrerai la maggior parte del Consiglio". Quando lei si limitò a masticare il suo toast con gli occhi stretti, lui sospirò. "Elias Bergen è il nostro consigliere principale. È il padre di Hugo e quindi è il motivo per cui sopportiamo Hugo".

Le labbra di lei si contrassero. "Non credo che Hugo sia così male".

Draco alzò gli occhi al cielo. "È uno snob pretenzioso". Davanti allo sguardo intenso della Granger, storse il naso. "Io non sono così male".

"Lo sei stato", chiarì lei, offrendogli finalmente tutta la sua attenzione con la frecciatina. "Ok, quindi Elias Bergen è il consigliere capo".

"Oro è lo scriba del Consiglio", proseguì Draco. "Hugo è, come già sai, il tesoriere. C'è l'alto mago Glenneth e Dagomir è il capo della Guardia di Nocturnus, che funge anche da stratega di guerra".

La mascella di Granger si strinse. "Immagino che tutto abbia un senso".

"La maggior parte dei ruoli si è tramandata attraverso le case degli alfieri. Il che significa che Hugo potrebbe finire come consigliere capo un giorno, e l'idea mi terrorizza".

"È terrificante", ammise la Granger. "Allora dimmi una cosa: come si è formato l'Ordine all'inizio? Voglio dire, chi ha deciso chi era coinvolto e chi no? I diari sono piuttosto vaghi".

Trasalendo, si versò un'altra tazza di caffè. "È stato tantissimo tempo fa, più di mille anni. Non so nemmeno da dove abbia avuto origine l'Ordine, ma prima che la stirpe dei Malfoy lo portasse in Inghilterra, Nocturnus esisteva sul continente da molto tempo. L'Italia è intrisa della storia di Nocturnus. Lì erano così potenti che l'organo di governo magico italiano li lasciava in pace in cambio di protezione. La maggior parte delle casate degli alfieri provengono dall'Europa del continente, ma spaziano anche tra il Nord e il Sud America, l'Asia e l'Africa".

NOCTURNUS (traduzione - In_Dreams)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora