Endless Love

Capitolo 17

Prima di lasciarvi al capitolo, vi volevo ricordare che ho anche un profilo tiktok e insta incentrato su questa storia: @/endlesslove.wattpad , se volete potete seguirmi anche là per immergervi ancora di più e restare aggiornati! ♡

Buona lettura!

Madison

Mi volto, ma per mia grande fortuna non vedo nessuno alla porta. Mi sento immediatamente sollevata.

«Eh?»

«Mi pareva di averlo visto, ma forse mi sono sbagliato. D'altronde non vedo niente.» mi dice e si indica l'occhio gonfio, ridendo.

Mi piace molto questo ragazzo e mi sorprende sempre di più; anche in un momento del genere mi fa sorride trasmettendomi tutta la sua positività. 

«Siete molto legati, allora.» gli dico, ritornando all'argomento di prima.

«Sì! Voglio diventare esattamente come Tyler. Così figo, forte, intelligente e buono!» afferma fieramente e io ridacchio. Il loro dev'essere un legame molto forte, tanto che Jackson ha preso Tyler come suo esempio.

«Appena ti ho vista ho pensato subito che fossi la sua ragazza.» confessa lui, ridacchiando.

«Perché? È impossibile come cosa.»
Non riesco proprio a immaginarlo.

«Hm. Conoscendo Tyler e se mi chiedessero come sia il suo tipo ideale mi verresti proprio in mente tu.»
Continuo a pensare come questa cosa sia impossibile, dopo tutto quello che mi ha sputato in faccia quella sera; è più probabile che gli asini volino.

«Non credo proprio. A lui piacciono le bionde.» gli rispondo.

«Tyler!» esclama nuovamente, di colpo.

Mi irrigidisco sul posto, capendo che questa volta, forse, è proprio dietro di me.
Mi volto e infatti lo vedo appoggiato sullo stipite della porta, con in mano una bustina di un farmaco.
Non appena i nostri occhi si incrociano, distolgo lo sguardo immediatamente da un'altra parte.

«Ci stai spiando, per caso?» gli chiede poi Jackson, chiudendo gli occhi in due fessure.

«Avete finito?» domanda invece lui, freddo.

«Sì.» ribatto, applicando l'ultimo cerotto sul suo viso.

«Ti ho portato un antidolorifico, J. Dovresti andare a riposare viste le condizioni in cui sei.» gli dice.

«Va bene.» bofonchia lui. «Grazie, Madison.» mi dice e io gli sorrido in cambio. Poi si alza, prende l'antidolorifico dalle mani di Tyler ed esce dal bagno vacillando, probabilmente verso la sua camera.

«Devi usare il bagno? Esco subito.» farfuglio, siccome vedo che lui invece non si è mosso neanche di un centimetro da quel punto.

Mi sento subito in soggezione e mi sale l'ansia mentre risistemo tutte le cose rimettendole nel kit di pronto soccorso, con la consapevolezza di avere i suoi occhi puntati addosso e che osservano ogni mio movimento.
Infatti, mi scivola la bottiglietta dell'acqua ossigenata dalle mani e cade a terra.

Mi maledico subito, che imbarazzo.

Mentre mi abbasso per raccoglierlo, le mie dita sfiorano inaspettatamente le sue, ancora insanguinate.
Un brivido mi percorre lungo tutta la schiena e sento le guance incominciare ad accaldarsi.
La ritraggo subito, come se mi fossi scottata col fuoco.

Lui raccoglie la bottiglietta e la appoggia sul lavandino, per poi aprire il rubinetto e lavarsi via il sangue dalle mani. Tuttavia, il sangue continua a fuoriuscire.
Vedo che prende un panno asciutto e cerca di pulirlo via.