Capitolo 7

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Madison

Per via di tutte le persone non riesco a vedere bene, ma distinguo un tizio alto che esce dalla porta di casa incazzato nero, con i pugni stretti lungo il corpo, la mascella serrata e a passi svelti.

È...Tyler.

Quando nota che le persone qui intorno lo stanno guardando, alza entrambe le braccia e solleva il dito medio.

«Che cazzo avete da guardare?!» sbraita di nuovo, continuando a camminare.
Mi correggo, a barcollare.

Tutti i ragazzi distolgono lo sguardo da lui, ma io continuo a fissarlo: l'Idiota decide di aprire il cancello con un pugno per poi scendere lungo la strada, dove vedo che è parcheggiata un'auto sportiva bianca.

Entra e si siede al posto del conducente, sbattendo con violenza ed aggressività la portiera.

Seriamente ha intenzione di guidare dopo aver bevuto?

Proprio in questo momento, vedo Mason che raggiunge l'auto correndo mentre noi sentiamo il rombo del motore che Tyler ha appena acceso.

«Ma sei stupido?» sentiamo il ragazzo moro che intanto apre la portiera, trascina l'Idiota fuori e, dopo aver fatto il giro dell'auto, lo spinge a sedere sul posto del passeggero.
Una volta che che è rientrato anche lui, sfrecciano via.

Quando mi accorgo che mi è caduta la mascella, chiudo la bocca e ritorno a guardare Rachel e gli altri: non ho idea di che cosa sia appena successo.

Guardandoli però, noto di essere l'unica ad essere così sbalordita come se per loro questa cosa sia successa già almeno un milione di volte.

«Che è appena successo?» chiedo, perplessa.

Rachel alza le spalle, ridendo . «Ah niente di che, non preoccuparti. Succede spesso, quasi tutti i giorni in realtà.» biascica ancora leggermente.

Come niente di che?

«Beh, ha ragione; questo non è niente. Quando si incazza sul serio, non si mette solamente a sbraitare. Fa abbastanza paura.» dice ridendo Trevor, ma io non riesco trovare la parte divertente neanche volendo.

Sono ancora abbastanza scioccata e confusa per quello che è appena successo.
È per caso uno con problemi comportamentali e problemi legati alla gestione della rabbia?
Che era quella scenata?

«Tranquilla Maddi, Tyler è fatto così.» aggiunge Brooke, scrollando le spalle come se niente fosse mentre io continuo a pensare che sia da ricovero.

Non so come stare tranquilla sapendo questo, ma ci provo in un modo o nell'altro.
Spero vivamente di non aver mai niente a che fare con quel ragazzo: è esattamente la rappresentazione dalla persona da cui voglio stare assolutamente lontana.

***
Il giorno dopo

Faccio tutte le scale correndo, fino a quando non arrivo davanti alla porta della mia nuova casa qui al campus.
Tiro fuori le chiavi e la apro, ancora con il fiatone e il petto che si alza e si abbassa per la corsa appena fatta.

Entro e le appoggio sul mobile accanto per poi entrare in stanza; ormai sono le undici di mattina ma Rachel è ancora a letto.
Siamo tornate dalla festa alle quattro di notte, perciò non mi sorprendo.

Non so se stia ancora dormendo, ma nel caso mi dirigo silenziosamente per non svegliarla verso il mio armadio.

Devo decisamente farmi una doccia, sono tutta sudata ma almeno un po' soddisfatta lo sono: stamattina ho corso dieci chilometri.

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