𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 & 𝐒𝐩𝐨𝐫𝐭𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞 🩰
𝐏𝐑𝐈𝐌𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐑𝐇𝐘𝐓𝐇𝐌 𝐒𝐄𝐑𝐈𝐄𝐒
Due giovani ballerini di talento, Mia Davis e Brandon Mars, che frequentano la stessa accademia di danza, la Harmony Dance Academy, situata a New York City...
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La mattina iniziò con una leggera tensione nell'aria. Io e Jessica eravamo sedute a terra nell'aula, preparando i nostri corpi per la lezione imminente. I nostri movimenti erano sincronizzati, un riflesso della disciplina e della dedizione che ci univa come compagne di danza. Ogni allungamento, ogni movimento fluiva in perfetta armonia, ma c'era qualcosa di diverso oggi, un'energia sottile e persistente che non riuscivo a ignorare.
Jessica mi guardò, con un leggero sorriso. «Sei pronta per oggi? Mi sembri un po' distratta.»
Sospirai, massaggiandomi un polpaccio dolorante. «Sì, sto bene. Solo un po' di pensieri per la testa.»
Lei annuì, consapevole che c'erano alcune cose che preferivo non condividere. «Sai che puoi parlarmi, se hai bisogno. Ci sosteniamo a vicenda, ricordi?»
«Lo so, grazie,» risposi con un sorriso sincero. Jessica era sempre stata una presenza costante nella mia vita, una vera amica su cui potevo contare.
La nostra conversazione fu interrotta dall'arrivo da una delle professoresse dell'accademia. Era una donna imponente, con uno sguardo acuto e una postura perfetta. Lei ci osservò attentamente, correggendo ogni piccolo dettaglio con precisione millimetrica.
«Jessica, solleva di più il piede destro,» disse con voce calma ma autoritaria. «Mia, la tua postura deve essere più allungata. Raddrizza la schiena.»
Dio. Odiavo la mia schiena. Non sapeva starsi mai dritta. Eppure, dovevo tenerla dritta ogni dannato giorno.
Obbedimmo immediatamente, sapendo che ogni correzione era un passo verso la perfezione. La Professoressa continuò a girare per la sala, osservando ogni studente con la stessa attenzione meticolosa.
«Oggi ci concentreremo sulla fluidità dei movimenti e sull'espressività,» annunciò. «Ricordate che la danza non è solo tecnica; è anche emozione, narrazione. Ogni passo deve raccontare una storia.»
Annuii, determinata a dare il massimo. Sentivo ancora il peso delle parole di Brandon dalla sera prima, e sapevo che dovevo concentrarmi sulla danza per ritrovare il mio equilibrio.
La lezione iniziò, e ogni movimento richiedeva tutta la mia concentrazione. Jessica mi lanciava occhiate di incoraggiamento, e io facevo del mio meglio per rispondere con un sorriso rassicurante. Sentivo il mio corpo muoversi con grazia e precisione, ma c'era una parte di me che lottava per mantenere la mente focalizzata.
Durante una pausa, Jessica si avvicinò. «Cosa ti preoccupa davvero, Mia? Non è solo stanchezza, vero?»
Esitai, ma poi decisi di confidarmi. «È Brandon. Ha avuto una notte difficile la scorsa volta, e sono preoccupata per lui. Sembra che stia combattendo una battaglia interiore, e non so come aiutarlo.»
Jessica annuì comprensiva. «Brandon è sempre stato un po'... complicato. Ma è anche molto forte. Forse ha solo bisogno di sapere che ha il nostro supporto.»
