𝟕. 𝐆𝐫𝐨𝐰𝐢𝐧𝐠 𝐓𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐬

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Boulevard of Broken Dreams - Green Day
"I walk a lonely road, the only one that I have ever known"

Boulevard of Broken Dreams - Green Day"I walk a lonely road, the only one that I have ever known"

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«La perfezione richiede dedizione assoluta. Tu vuoi essere perfetta, Mia? Bene, allora metticela tutta.» Ripetei a me stessa, guardandomi allo specchio con determinazione.

Sistemai il tutù, alzai il mento e mi preparai per l'ennesima volta ad affrontare il rigore della sala prove. Ogni movimento doveva essere impeccabile, ogni passo una testimonianza della mia disciplina e del mio sacrificio.

Le luci bianche della sala prove illuminavano ogni angolo, senza lasciare spazio a ombre o imperfezioni. Brandon era già lì, impegnato nei suoi esercizi di riscaldamento. Lo osservai di sfuggita, notando la sua concentrazione e la fluidità dei suoi movimenti. Nonostante le nostre continue discussioni, dovevo ammettere che era un ballerino eccezionale.

Non passò molto tempo prima che iniziasse la nostra solita routine di battibecchi. «Non credi di dover essere più leggera nel passaggio?» mi chiese, con un tono che sapeva di critica velata.

«Non credi di dover essere più preciso nei tuoi appoggi?» ribattei, incrociando le braccia sul petto. Non era mai facile lavorare con lui. Ogni interazione sembrava una battaglia di volontà.

Mentre le prove proseguivano, cercavo di mantenere il focus su me stessa e sui miei movimenti. Jessica, nel frattempo, stava facendo progressi impressionanti nel suo ruolo di Effie. Ogni giorno la vedevo migliorare, e la sua dedizione era evidente. «Jessica, hai fatto un ottimo lavoro oggi» le disse il nostro coreografo, con un sorriso di approvazione. Lei arrossì leggermente, ma il suo volto era illuminato da una felicità che non riusciva a nascondere.

La tensione tra me e Brandon raggiunse l'apice quando ci fu assegnata una scena specifica da eseguire insieme. Era una sequenza complessa, che richiedeva una perfetta sincronia tra di noi. «Dobbiamo mettere da parte le nostre differenze, Mia» disse lui, cercando di mantenere un tono calmo. «Se vogliamo fare bene questa scena, dobbiamo collaborare.»

Annuii, sapendo che aveva ragione, ma sentendo comunque una punta di resistenza dentro di me. «Okay, lavoriamo su questo.»

Provammo e riprovammo, cercando di armonizzare i nostri movimenti. Ogni volta che qualcosa non andava, ci lanciavamo occhiatacce e commenti pungenti. Le tensioni si riflettevano nei nostri errori: un passo fuori tempo, una battuta detta con troppa enfasi o troppo poca, uno sguardo che mancava di intensità. Ogni imperfezione diventava un pretesto per alimentare il nostro antagonismo.

«Devi stare più attenta alla mia mano, Mia!» sbottò Brandon durante uno dei tentativi. «Se non la prendi nel momento giusto, tutto va fuori ritmo!»

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