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Il sabato sera sembrava un po' diverso adesso. Iniziava con la cena a Malfoy Manor, con un arrivo e una partenza così precisi che Hermione si chiedeva se Draco avesse avuto un timer impostato.

Narcissa aveva chiaramente avuto delle discussioni con suo marito sin da quella prima cena, perché Lucius non disse più nulla a meno che non fosse per abbaiare un ordine a un elfo. La sua scontrosità non sembrava avere alcuna importanza per Narcissa, che governava la conversazione con aria allegra e autoritaria.

Riempiva Hermione di domande, cercando chiaramente di estrarle quante più informazioni possibili. Hermione sospettava che quello fosse stato a vantaggio di Draco, dato quello che aveva sentito la prima volta. La madre di Draco stava facendo del suo meglio per assicurarsi che suo figlio avesse avuto tutte le informazioni necessarie per corteggiarla.

A volte, durante quei cortesi interrogatori, Draco catturava la sua attenzione offrendo una sottile smorfia di scusa per la curiosità sottilmente velata di Narcissa. Le labbra di Hermione si contorcevano sempre divertite, trasmettendo quella che sperava fosse un'espressione indifferente.

Ora che conosceva l'impeto che si nascondeva dietro le azioni di Narcissa, Hermione lo trovava piuttosto comico e un po' dolce. Ma ciò che la madre di Draco non capiva, e non avrebbe capito perché Hermione non aveva intenzione di dirglielo, era il fatto che Draco conosceva cose banali come il suo colore preferito o il nome del suo criceto da bambina, quindi difficilmente sarebbe stato ciò che l'avrebbe conquistata.

Ciò che Hermione tenne per sé, annidata nei più profondi recessi della sua mente e del suo cuore, era la verità. Che Draco era così com'era adesso: un uomo padrone di sé, tranquillo e serio con una passione per gli artefatti magici che Hermione considerava con affetto.

L'orgoglio era un tratto condiviso dall'intera famiglia Malfoy, sebbene si manifestasse in modi diversi.

Narcissa era orgogliosa di essere una brava madre, desiderando il meglio per suo figlio e la sua felicità. O meglio, la sua percezione di cosa avrebbe reso felice suo figlio.

Lucius nel mantenere l'eredità di purezza della sua famiglia in tutte le forme.

E Draco, Hermione lo aveva appreso attraverso una silenziosa osservazione, ad essere la sua stessa persona, distinto dall'ombra insidiosa di Lucius.

Ma per quanto soddisfacente potesse essere la schadenfreude di vedere un Lucius intimorito, quelle cene avevano un costo: l'umore di Draco. Non beveva molto, contribuendo alla conversazione solo se interpellato direttamente da Narcissa. Era una molla tesa, a spirale, costantemente tesa con suo padre seduto - e imbronciato - proprio al suo fianco.

Una volta che lasciavano il maniero, Hermione notava gli immediati cambiamenti in lui: allentava le spalle, ammorbidendo i lineamenti. A quel punto si separavano sempre (lei dai suoi amici, lui dai suoi), ma poi, segretamente, attendeva il suo nuovo momento preferito della serata.

Hermione tornava a casa per prima, poi metteva sul fuoco un bollitore, un rituale particolarmente utile se aveva bevuto un po'. Dopo che Draco ritornava qualche minuto più tardi, si sistemavano sul divano con tazze calde, scambiandosi storie sulle rispettive serate.

"Oh mio Dio, Ginny e Harry hanno litigato così tanto perché James stava strisciando via troppo in fretta e Harry ha usato un Incantesimo di Evocazione su di lui."

"Blaise ha portato del vino ma era trasfigurato, cosa che abbiamo scoperto solo perché Greg ha tracannato metà del bicchiere e ha quasi vomitato."

"Ron, che Dio lo benedica, sta cercando di farsi crescere i baffi, e non voglio essere scortese, ma somiglia troppo a un bruco per poterlo prendere sul serio. Luna sembra apprezzarlo, quindi immagino che sia meglio così."

In These Silent Days by HeyJude19 (DRAMIONE) TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora