3. Ma tu sei andata via

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Tutti i ragazzi, erano in sala, a prepararsi per il test d'ingresso proposto dalla maestra Celentano

Erano tutti abbastanza in ansia, chi perché non era il suo stile, chi perché non si sentiva a suo agio, chi aveva paura di fare brutte figure, e invece lì c'era Greta, che provava senza dire una parola

È un test d'ingresso e Greta ci teneva particolarmente a non dover prendere una insufficienza, così provava, provava e provava ancora

Era l'unica che non si era ancora espressa, ma che provava e basta. Il suo stato d'animo era lo stesso delle sere scorse, ma lei era del parere, che in quel minuto e mezzo, avrebbe dovuto mettere da parte i propri pensieri, e dare il meglio di sé, al resto ci avrebbe pensato dopo

Così, si impegnò con tutta sé stessa, e proprio il giorno dopo, giorno in cui ci sarebbe stato il test d'ingresso, fu subito dopo Nicholas, lei, a ballare, facendo passare a fine esibizione, la piccola agitazione che sentiva e provava

Si sedette al suo banchetto, attendendo che tutti i suoi compagni finissero di esibirsi, e in men che non si dica, tutti corsero in sala relax

Molti ballerini erano in ansia ed erano convinti di aver fatto tutto male, tipo Marisol, che subito venne accolta dalle braccia di Greta

«Il fatto è che la mia maestra, cioè, ho ballato una schifezza, sicuramente avrà già cambiato pensiero su di me, ceh»
Disse la cubana asciugandosi le lacrime

«Mari, ma tu non devi pensa' questo, devi pensa' che non ti devi abbattere alla prima difficoltà, e poi scusame n'attimo, la coreografia era di tre stili diversi, in cui uno lo hai studiato poco, e tieni conto che abbiamo avuto du' giorni per impara' la coreografia, e poi non penso proprio che la maestra dopo due giorni cambia opinione su di te solo perché hai sbagliato una volta, sei qui per imparare e ci sta che tu magari balli in un certo modo perché te fai prendere dalle tue emozioni e paure, ma sei qui anche per questo, per imparare a gestire le tue emozioni» Greta in quel momento le fece da "psicologa", con l'intento di farla calmare e farla tranquillizzare, e ci riuscì

La cubana annuì, asciugando le numerose lacrime per poi abbracciare Greta

«Grazie Grey, ti voglio tanto bene»
Disse sulla sua spalla

«Anche io Sol, tanto tanto»
Le accarezzò il braccio dandole poi un bacio sulla tempia

Si alzarono, tornando in casetta, e Greta, entrò subito in camera sua, buttandosi poi sotto la doccia

Lavò anche i capelli, era in sovrappensiero, a chi poteva pensare se non a lui?

"I messaggi miei non so serviti a n'cazzo, manco li hai letti"

Questa fu la frase di Joseph, ma lei voleva capire che cosa intendesse con quella frase

Lei era sicura di non aver ricevuto nessun messaggio da parte sua, anche perché molto spesso passava ore a rileggere le loro vecchie chat, e non ebbe nessun messaggio, nessuno

Voleva togliersi questo dubbio, nonostante sapesse benissimo, che se avesse parlato con lui, ci sarebbe stata ancora più male

Sapeva che lui fosse andato avanti, anche perché altrimenti non si spiega quei quasi tre anni di lontananza.

Se ci avesse tenuto, avrebbe fatto qualcosa per sistemare le cose, no?
È vero, anche lei avrebbe potuto fare qualcosa, ma visto il modo in cui la cosa si era chiusa, e soprattutto, come si fosse esposto poi Joseph con lei, ci aveva perso da subito le speranze

Greta non asciugò i capelli, sentiva estremamente caldo, e decise così di farli asciugare all'aria

Entrò in cucina, affiancando Mew intenta a cucinare qualcosa, così abbracciò la sua amica, che sin dal primo giorno, sapeva

Quel fiorellino viola // HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora