come mi hai chiamato?

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heyyy, vi sono mancata?? non scrivo da un po' perché ero a corto di idee, e purtroppo in questi giorni sto studiando per gli esami, ma rileggendo la mia fiction mi sono venute in mente delle piccole ideucce, spero che questa parte vi piacerà, buona lettura!!
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dopo aver ascoltato la storia di mia madre immaginando ogni singolo movimento che mio padre descrisse,
sentì solo un sentimento

rabbia

era stato valentino?
è per colpa sua che adesso la mia vita è diventata un incubo?!
è per colpa sua se fin da piccola mi sono sempre fatta paranoie su paranoie?!
ed è anche stato LUI a crescermi
senza nessuno scrupolo e nessuna intenzione di raccontarmi la verità
ed è con quella cazzo di faccia con cui mi guarda ogni volta
che ha ucciso mia madre e la quella di nara?!

mi alzai senza far uscire una parola dalla mia bocca
mio padre mi guardò con occhi lucidi,
non l'avevo mai visto così sincero
ma perché cazzo lo vengo a sapere adesso?!
avrei preferito saperlo invece di vivere nel terrore che mi avesse soltanto abbandonato

iniziai a camminare fuori dalla stanza finché mio padre non mi afferrò il polso

vox : vanya..

lo ignorai tirandomi via dalla sua presa e continuai a camminare non so dove
fu lì che lo vidi
ancora sorridente,
quanto mi faceva ribrezzo guardarlo adesso
avevo sempre pensato fosse una persona di merda,
ma almeno a me trattava bene,
si sentiva in colpa per caso?
valentino mi guardò e appena notó il fuoco nei miei occhi spostò la sua attenzione su di me
con uno sguardo "preoccupato"
e senza pensarci mi allontanai subito

val: vanya tesoro, cos'hai?

non gli risposi, continuai a stringere i miei pugni stretti al vestito
mi faceva orrore come l'abbia sempre guardato con occhi di ammirazione,
ma adesso lo sapevo,
l'ho conosciuto davvero,
lui è soltanto l'assassino di mia madre.
MIA MADRE,
non una cazzo di sconosciuta,
mia madre,
perché se viv non si sarebbe sentita male a causa del SUO veleno non sarebbero mai uscite,
ma comunque sarebbero morte lo stesso per il SUO CAZZO DI SBAGLIO

immersa nei miei pensieri non notai valentino avvicinarsi
e appena sentì la sua mano sulla mia spalla lo spinsi via

van : LASCIAMI STARE, MI FAI SCHIFO

non avevo alcun senso di colpa dopo quelle parole,
o almeno,
così convincevo me stessa

val : vanya! cos'ho fatto? non mi sembra di- oh..

guardando mio padre entrare nella stanza valentino si ammutolì e cominciò a guardarmi pieno di sensi di colpa

val : vanya, non le ho uccise io, cioè.. non sono morte a causa mia..

van : SAREBBERO MORTE LO STESSO, NO? DIMMI, L'HAI FATTO APPOSTA?!

val : QUÉ?! NO! NON AVREI MAI FATTO UNA COSA DEL GENERE A TUA MADRE RAZONA!

van : NON MI PARLARE IN SPAGNOLO, MI FA' SCHIFO PIÙ DI QUANTO MI FAI SCHIFO TE

vox : VANYA!

guardai mio padre girandomi di scatto

vox : è successo 16 cazzo di anni fa', se non sono arrabbiato io, perché lo dovresti essere tu?!

van : ma dove lo trovi il coraggio papà?!
NON TI RENDI CONTO CHE È PER COLPA SUA CHE VIVO NEL TERRORE DI UNA FIGURA MATERNA?

dopo le mie parole sentì val avvicinarsi
ancora
e senza pensarci gli mandai una scossa facendolo cadere
mi coprí la bocca allontanandomi
e mio padre corse da lui

vox : vai.. in.. camera.. tua..

il suo tono era severo
e scandiva le parole
una ad una
con una pausa di pochi secondi tra esse..
mi allontanai osservando mio padre usare l'ipnosi.
Corsi in camera
e chiusi la porta a chiave mentre velvette cercava di parlarmi nel corridoio,

ma che cazzo stavo facendo?

tutto questo è per colpa di Valentino,
si,
ma da quello che ha detto mi sembra veramente uno sbaglio..
davvero voglio fargliela pesare così?

mi buttai a peso morto sul mio letto girandomi e rigirandomi ogni secondo in cerca di una risposta,
adesso avevo ancora più domande di prim
perché mio padre non ha fatto niente?
perché LUI, che fa' una colpa di tutto non ha dato la colpa a valentino?
ANZI
ci vive insieme,
e soprattutto perché gli permette ancora di produrre quel veleno?

guardai l'orario,
erano ancora le 17:17,
è successo tutto così in fretta,
ed adesso ho sensi di colpa per tutto ciò che ho detto,
ma perché non riesco a fare la menefreghista?
perché cazzo mi deve importare della vita di persone che hanno rovinato la mia..

val : van..

sentì la voce di valentino chiamare da fuori la porta,
non risposi,
era l'ultima persona che volevo vedere in quel momento

val : vanya, fammi entrare.. tuo padre non ti ha spiegato tutto..

spalancai gli occhi,
cosa?!
non mi aveva spiegato tutto?
che cazzo voleva dire?
mi alzai dal letto e aprì la porta guardandolo ancora arrabbiata
appena posai lo sguardo su di lui notai che la scossa gli aveva rovinato l'altra sua antenna e.. aveva una benda sull'occhio, cazzo..

spalancai la porta per farlo entrare,
nella stanza regnava il silenzio,
l'unica cosa che si riusciva a sentire erano le urla dei peccatori fuori dalla finestra

val provò ad avvicinarsi di nuovo,
vuole farsi uccidere?

van : stammi lontano

val : vanya.. dammi una possibilità, ti prego, giuro che spiegherò tutto

van : NON CAPISCI PAPÀ

mi tappai la bocca appena finì la frase, osservai il volto di valentino sconvolgersi, tanto da far scendere una lacrima

val : vanya..come mi hai chiamato?

rimasi bloccata, come pietrificata cosa mi era saltato in mente?
tanto per cambiare, valentino si avvicinò, e questa volta glielo lasciai fare
abbracciandomi..
ew.. odio gli abbracci, ma in quel momento forse era una terapia per entrambi..

val : scusami vanya..
chiedo anche a te perdono,
non sono stato io a scambiare il veleno con lo zucchero..
tuo padre ci sarebbe arrivato se solo l'avessi ascoltato..
sai..
ho sofferto anche io per la perdita di tua madre,
pensavo fosse completamente colpa mia ma quando venni a scoprire che in realtà fu michael a programmare tutto,
sono corso da tuo padre,
e gli ho fatto una promessa..

quello di proteggerti.

è per questo che sono ancora qua..
quelle boccette le aveva messe lì proprio lui..
programmando anche la tua di morte..
perché se non fossero uscite,
tua madre ti avrebbe portato in camera con se,
ed è lì che sarebbe morta,
con te fra le braccia,
rilasciando il veleno,
proprio sopra di te..

sentì la voce di valentino tremare sempre di più,
tanto gra aggrovigliarsi su se stessa
e non riuscire più a parlare
adesso mi era tutto più chiaro..
avevo fatto di valentino una storia tutta mia...
strinsi a me val
e dopo un secondo piansi tra le sue braccia
lasciandomi completamente andare

van : scusami.. papà..

figlie di un odio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora