CAPITOLO 6:DISCOTECA(2)

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Tra movimenti del bacino e tutto il resto, arrivò la parte del ritornello, e quando cominciai a muovere il culo notai veramente lo sguardo fisso di yamal su di me.
E:"GUARDA"
Urló Esther per farsi sentire da me
Sorrisi capendo che anche lei lo aveva notato
A:"Non mi parla mai"
E:"Sarà timido, dagli tempo"
A:"Secondo me è solo stronzo"
Esther rise poi mi lasciò da sola
E:"Io vado da Marc"
A:"Mi lasci da sola?"
E:"Tranquilla, se qualcuno si avvicina c'è chi controlla"
Mi fece l'occhiolino indicando Yamal con la testa.

E rimasi lì, in mezzo alla gente, soprattutto su una pista da ballo.
E soprattutto, le parole di Esther, diventarono realtà.
Odiavo quando qualcuno che non conoscevo si avvicinava a me, soprattutto quando era in un posto del genere.
L:"Piacere Luca"
Si avvicinò un ragazzo dandomi la mano.
Ero contraria perciò cercai di fare finta di niente
L:"Ei"
Insisté lui, sbattendo le mani davanti al mio viso; sussultai dalla paura
A:"Cosa?"
Bisbigliai un po' impaurita
L:"Io sono Luca, tu come ti chiami?"
Parlò a monosillabi, come se fossi una con problemi di apprendimento
A:"Ci conosciamo?"
Domandai cercando sempre di sviare il discorso
L:"No, voglio solo sapere il tuo cazzo di nome"
Non risposi
L:"Rispondi cazzo"
Mi urló addosso, scuotendomi dalle spalle in modo brusco e violento, si era ubriaco, si sentiva, e sicuramente era anche fatto, non si reggeva in piedi.

In quel momento una voce maschile risuonò da dietro di me.
Y:"Qualche problema?"
Capì che era Yamal, non mi aspettavo sarebbe venuto a "salvarmi" ma l'aveva fatto.
L:"La puttana qui mi sta facendo davvero incazzare"
Dio stavo per piangere.

Y:"Chi?"
Domandò con la mandibola serrata e il pugno sretto.
Appena me ne resi conto mi venne la tachicardia.
L:"La puttana, che cazzo hai qualche problema anche tu?"
Y:"È la mia ragazza"
Sapevo che l'aveva detto per aiutarmi, ma quella frase mi fece capovolgere lo stomaco.
La faccia dello sconosciuto cambiò, non aveva più quel viso sorridente, ma un viso stupito
L:"Scusa"
Si rivolse a Yamal con voce sorpresa
Y:"Devi dirlo a lei"
Si rivolse ancora a lui con voce incisiva, ma senza guardarmi
L:"Scusa"
Lo guardai senza parlare, e lui se ne andò.

Mi girai a guardare Yamal, e lui fece lo stesso, però avevo bisogno di prendere un po' d'aria, quindi senza dirgli niente mi girai per andare fuori.

Mi sedetti sul marciapiede e chiamai Esther sperando in una sua risposta.
A:"Cazzo"
Imprecai quando la chimata finì senza risposta.

Tirai fuori una sigaretta e la accessi, ma non feci tempo a fare un tiro che qualcuno me la rubó, sempre la stessa persona.
Y:"Non dovresti fumare"
A:"Ridamella"
Y:"Marlboro gold"
Disse leggendo la marca
Sbuffai quando la gettò lontana, poi Yamal riprese parola
Y:"Potresti anche ringraziare"
A:"Ringraziare? potevo cavarmela benissimo da sola"
Sbottai dicendo una cazzata
Y:"Si come no"
Rispose guardandomi dritta in faccia
A:"Fanculo"
Esclamai
Y:"Quindi pensi ancora che sono stronzo?"
A:"Ci vuole ben altro per farmi cambiare idea"
Feci una pausa poi riparlai
A:"Comunque sei single"
Yamal rise poi prese il pacchetto di sigarette che avevo ancora nelle mani.
Y:"Queste le tengo io"
A:"Non rompere Yamal"
Y:"Dai 'rora', ti sto salvando la vita"
Rora? è un nickname?
A:"Rora?"
Y:"Non voglio chiamarti come fanno tutti"
A quelle parole il mio stomaco si ribaltó nuovamente.

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