CAPITOLO 17: MATTEO E "PAPÁ"

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TW:VIOLENZA
Sali in macchina di Matteo
A:"È a casa o in ospedale?"
M:"A casa"
Rispose ancora incazzato, avevo paura, avevo paura che mi avessero teso una specie di trappola, e che arrivata a "casa" sarebbe ricominciato l'inferno, ma però dai, raramente paura diventa realtà, e purtroppo in questo caso, lo diventò.

Quando girò la chiave per aprire la porta mi venne quasi un mancamento, ma cercai di non mancare.

M:"SIAMO ARRIVATI"
Urló Matteo
A:"Posso mettere a caricare il telefono? è morto finché ero in taxi"
M:"No, dammelo"
A:"Vuoi togliermi il telefono, seriamente?"
Fece il gesto di uno schiaffo quindi glielo diedi.

G:"Ma guarda chi c'è"
Spezzò il silenzio entrando in salotto mio padre
Mi girai lentamente per guardarlo, e vidi che era in perfetta forma
A:"Non stavi male?"
Domandai
G:"Sei sempre la solita stupida, Aurora, credi ad ogni cosa che ti dicono, è incredibile"
Matteo rise per poi guardare mio padre, come se avessero pianificato qualcosa
G:"Non mi abbracci?"
A:"Dovrei?"
Uno schiaffo arrivò dritto sul mio volto, da parte di mio padre
G:"Va di sopra, se per cena non scendi ti succederà di peggio"

Mi alzai da terra per poi andare in camera, mi buttai sul letto ed iniziai a piangere, piangere e piangere.
Chissà come se la passavano a Barcellona, chissà come stava Yamal.

*ESTHER'S POV*
P:"SIAMO TORNATIII"
Urló Pedri per farsi sentire dall'unica persona in casa in quel momento, o almeno credevamo.
Dopo dieci minuti non arrivò alcuna risposta, tantomeno scese di sotto

F:"Dite che si è addormentata?"
G:"Con l'urlo di Pedri è già tanto che non si è svegliato l'intero vicinato"
E:"Vado a vedere, nel caso la sveglio"
Andai velocemente in camera di Auora ma vidi che non c'era, il letto era perfettamente fatto, non aveva dormito, ci si sarà a fatica seduta, cercai per tutte le camere ma non c'era.

P:"Quindi?"
Domandò Pedri quando ritornai in salotto
E:"Non c'è, neanche l'ombra"
H:"Forse è andata a farsi un giro"
E:"No, avrebbe avvisato, avvisa sempre"
M:"A voi ha scritto qualcosa?"
Risposero tutti di no, tranne Yamal
E:"A te?"
Domandai rivolgendomi a lui
Fece di no con la testa.
E:"Aspettiamo, al limite stasera potete dormire qui?"

*AURORA'S POV*
G:"TI AVEVAMO DETTO DI ESSERE DI SOTTO PER ORA DI CENA"
Sbottò mio Padre entrando dalla porta, l'aveva aperta con talmente tanta forza che si era rotta.
Non risposi, rimasi a guardare il muro rammucchiata sul letto.
G: L'hai voluto tu"
Mi prese per la felpa e mi tirò altri schiaffi, stavo per esplodere nelle lacrime, ma cercavo di resistere.
G:"Fai ancora la forte?
      Vediamo se adesso la farai ancora"
Matteo entrò nella stanza, poi, Giovanni, mio padre, uscì e chiuse la porta.

A:"Matteo ti prego, non farlo"
Lo supplicai non voce tremolante finché la mia schiena non si scontrò con il muro.
M:"Eddai, pensavo che in anno sarasti diventata una depressa del cazzo, invece avevi ricominciato una nuova vita a Barcellona, amica dei calciatori, eh? beh, ti dò una brutta notizia tesoro, li rivedrai tra molto tempo"
A:"Matteo"
Mi tirò altrettanti pugni e schiaffi, che oltre al dolore visico, avevano un elevato dolore morale.
Durante quei minuti durati un infinità, scoppiai.

*ESTHER'S POV*
Erano passate due ore, e Aurora non era ancora tornata, perciò decidemmo di andarla a cercare per Barcellona, ma non la trovammo, quindi tornammo a casa.
E:"Chiamo i miei genitori"
Avviai la chiamata e misi il vivavoce
J:"Esther, ciao, come va?"
E:"Mamma, c'è un problema"
J:"Che intendi?"
Le raccontai con calma ciò che era successo poi riprese la parola
J:"È inutile cercarla a Barcellona Esther"
E:"Non capisco"
J:"Se non è li, dove altro può essere"
In quel momento realizzai, Matteo.
J:"Stai tranquilla, io e Papà andiamo subito a cercarla, appena scopriamo qualcosa o la vediamo ti richiamo"

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