CAPITOLO 14: NOTTE A VILLAREAL

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Eravamo nel pulman che ci avrebbe portato all'hotel, poi il telefono di Xavi, l'allenatore suonò, e quando chiuse la chiamata urló per farsi sentire
X:"ALLORA, HANNO RIFATTO E ASSEGNATO LE CAMERE, MA LE COPPIE NON SONO PIÙ LE STESSE"
Le stava elencando uno ad uno, se non ero più con Esther, speravo di essere almeno con Pedri.
Arrivò a quelle del nostro gruppo, che, per mia sfortuna, erano quelle dell'altra notte, quindi avrei dovuto ridormire con Yamal.

Sbuffai disperatamente facendo ridere Pedri
A:"Che cazzo ridi"
Mi rivolsi a lui cercando di prenderlo per il culo
P:"Scusa, solo che quando fai l'esaurita è impossibile non ridere"
Si giustificò, sempre ridendo
Gli tirai un leggero schiaffo sulla spalla e mi riappoggia al sedile.

Poco dopo arrivammo in hotel, e senza pensarci andai subito a fare il check-in, seguita da Yamal
A:"Tieni, le tue chiavi"
Y:"E le tue?"
A:"Me ne ha date due, quindi un paio a testa"
Yamal annuì poi andammo a prendere le valigie, salutammo gli altri e poi andammo tutti in camera.

Mi lavai per prima, ovviamente, poi andai sul letto a fare la mia solita skincare
Y:"Voglio farla anch'io"
Si intromise Yamal come un bambino quando mi misi le forcine
A:"D'accordo, siediti e metti questa"
Gli passai una fascia che si mise dopo essersi seduto.
Y:"Cosa devo fare?"
A:"Per prima cosa io mi strucco gli occhi, poi vedi"
Annuì seguendo quello che facevo, stranamente mi sentivo a mio agio a stare struccata davanti a lui, cosa che non mi era mai successa con nessuno, nemmeno con Esther.

A:"Metti questa sulle mani, poi stendila sul viso"
Dissi passondogli un gel anti- imperfezioni, che poi misi anche io
Finché applicava poi la crema, ovviamente sotto il mio sguardo attento, anzi, attento proprio no, perché mi ero persa tra i miei pensieri, mi stavo trovando bene con lui, però avevo sempre un po' di paura, che per esempio, con Pedri non avevo, e speravo solo non fosse per quel motivo.

Y:"Ci sei?"
Domandò Yamal ripassandomi la crema, che poi misi anche io
A:"Si scusa, mi ero persa un attimo a pensare"
Misi il burrocacao poi mi voltai verso di lui, che stava guardando il telefono

A:"Yamal"
Lo chiamai, alzò lo sguardo posando il telefono
A:"Grazie per ieri sera"
Confessai con un sorriso sincero
Y:"Figurati, se dovesse risuccedere cerca di svegliarmi subito "
A:"Nah, credo che cercherò di non svegliarti"
Y:"Nono, devi svegliarmi, ti aiuto io se stai male"
Lo ringraziai con un sorriso, che lui ricambió all'istante.

Dopo un nanosecondo di silenzio lo abbracciai, un abbraccio del quale avevo bisogno, e che lui ricambió nell'immediato, come se lo stesse aspettando da anni

A:"Sai, mio papà è un grande tifoso del Barcellona"
Dissi per spezzare il silenzio, ma comunque con l'intento di liberarmi da certi pensieri
Y:"Ah si?"
A:"Sì, è stato lui a trasmettermi questa passione"
Y:"Beh, una cosa bella l'ha fatta"
Risi leggermente
A:"Hai ragione, non sei uno stronzo"
Y:"Lo so"
Rispose ironicamente, stimandosi.
Parlammo un un po' di qualche ora prima poi andammo a dormire

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