Capitolo 3: i banditi

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Il sole era appena sorto quando Alex si svegliò, sentendo la presenza familiare di Jun accanto a lei. Il rifugio era già in fermento, con persone che si preparavano per le attività della giornata. Si alzò lentamente, cercando di non svegliare il ragazzo, e uscì dalla tenda per respirare l'aria fresca del mattino. Mentre camminava verso il centro del campo, vide Jung Kook e Taehyung discutere vicino al fuoco. Li osservò per un momento, poi decise di avvicinarsi.
Li salutò con un sorriso timido.

"Buongiorno, Alex," rispose Jung Kook, un po' sorpreso. "Dormito bene?"

"Come un sasso," rispose lei. "E voi?"

"Non molto, abbiamo fatto turni di guardia," disse Taehyung con un cenno. "Ma siamo abituati."

Alex annuì, ammirando la dedizione dei due giovani. "Cosa avete in programma per oggi?"

"NamJoon ci ha assegnato altre pattuglie," disse Jung Kook. "Ma potremmo aver bisogno di un po' di aiuto con le altre attività del campo. Hai qualche preferenza?"

Alex rifletté per un momento. "Sono disposta a fare quello che serve. Jun ed io vogliamo essere utili."

"Perfetto," intervenne NamJoon, apparendo all'improvviso. "Stavo proprio cercando te, Alex. Abbiamo bisogno di una mano nella cucina e qualcuno che possa tenere d'occhio i bambini mentre i loro genitori lavorano. Jun può aiutare con le pulizie o altre attività più leggere."

"Siamo pronti," disse Alex con determinazione. "Dove possiamo iniziare?"

NamJoon sorrise, apprezzando l'atteggiamento positivo di Alex. "Vai in cucina, Hyejin ti mostrerà cosa fare. E Jun può andare con Jimin per aiutare con le pulizie."

Alex fece un cenno di assenso e si avviò verso la cucina, con Jung Kook che la seguiva a distanza. Una volta dentro, trovò Hyejin, una donna di mezza età con un viso gentile e occhi attenti.

"Buongiorno, signora," salutò Alex. "NamJoon ha detto che aveva bisogno di aiuto."

La donna le rivolse un sorriso. "Abbiamo molto da fare oggi. Puoi iniziare tagliando queste verdure?"

"Certo," rispose Alex, rimboccandosi le maniche e iniziando subito a lavorare.
Jung Kook fece capolino avvicinandosi con un sorriso. "Posso aiutare anch'io?"

Hyejin annuì. "Più siamo meglio è, grazie." Poi sussurrò a Alex con un sorriso giocoso, "Non aveva mai messo piede in cucina fino ad oggi se non per mangiare... chissà cosa lo ha spinto fin qui!"

Alex scoppiò a ridere, ma subito si portò una mano alla bocca, intrecciando le dita per nascondere il suo sorriso. Jung Kook finse di non aver sentito la battuta della donna, ma non riuscì a nascondere il leggero rossore sulle guance, rivelando che aveva ascoltato tutto.

I due giovani lavorarono fianco a fianco, scambiandosi poche parole. Dopo un po', il ragazzo ruppe il silenzio.

"Deve essere stato difficile per te," disse, senza guardarla direttamente. "Per te e Jun."

Alex sospirò, mantenendo il focus sul suo compito. "Sì, lo è stato. Eravamo solo io e Jun, insieme...Non sapevamo cosa aspettarci, né come proteggerci. Jun... è solo un ragazzino. Non potevo permettere che succedesse nulla di male a lui. Ma poi... tutto è cambiato"

Jung Kook annuì rispettosamente. "Posso chiederti cosa è successo?"

Alex raccolse i pensieri.  "Un giorno, una folla ha preso d'assalto il nostro quartiere. Non so da dove abbiano tirato fuori tanta rabbia... ma hanno preso tutto. La nostra casa, i nostri ricordi, e... i nostri genitori." Le parole di Alex tremavano leggermente, mentre cercava di trattenere l'emozione. "Il caos si è trasformato in panico. Non sapevamo di chi fidarci, chi fosse amico o nemico. Ero così spaventata, non solo per me stessa ma anche per lui. Ero determinata a proteggerlo.

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