RESTIAMO VIVI

Capitolo 16: Alpha-17

Nella penombra della sua tenda, Namjoon chiuse gli occhi per un istante, cercando di godere appieno della presenza rassicurante di Yeon, sdraiata accanto a lui. Il suo respiro era regolare, e il calore del suo corpo nudo lo aiutava a liberarsi, anche solo per un momento, del peso che portava sulle spalle.

Yeon gli accarezzava i capelli con delicatezza, i suoi movimenti erano lenti e gentili, come se sapesse esattamente come allontanare il caos interiore che tormentava il ragazzo. "Sei sempre così preoccupato," mormorò, con voce dolce e bassa. "Ma sei più forte di quanto credi. Ogni giorno ti vedo sacrificarti per il bene di tutti, e io sono qui per ricordarti che non devi farlo da solo."

Namjoon aprì gli occhi e incontrò lo sguardo della donna. Nei suoi occhi trovava una sincerità che lo rassicurava, una promessa di sostegno e amore che superava qualsiasi difficoltà. "Non so cosa farei senza di te, Yeon," confessò, la sua voce era appena un sussurro. "In questo mondo caotico, sei l'unica certezza che ho."

Lei sorrise, posandogli un bacio lieve sulla fronte. "Non ti libererai facilmente di me," scherzò, cercando di stemperare l'atmosfera, anche se il suo sguardo rifletteva una consapevolezza profonda del dolore e del peso che Namjoon portava. "Ricorda solo che, qualunque cosa accada, sono qui. E ci sono persone pronte a combattere al tuo fianco."

Namjoon inspirò profondamente. Nell'abbraccio di Yeon, riusciva a ritrovare un po' di pace, un luogo sicuro nel caos del loro mondo.

"Mentre sei qui, tutto sembra più semplice," disse Namjoon, stringendola più forte. "So che devo restare forte per il gruppo, ma... quando siamo così, mi sembra di poter abbassare la guardia."

"E puoi," sussurrò Yeon, posandogli un altro bacio, stavolta sulle labbra, dolce e confortante. "Con me, puoi lasciarti andare, anche solo per questa notte."

Yeon,  iniziò ad accarezzargli il viso e il petto con gesti lenti e premurosi, studiando ogni linea, ogni curva del suo corpo segnato dalla fatica e dal peso delle responsabilità. Le sue mani erano leggere, sfioravano il contorno del suo volto, per poi scendere lungo il collo, accarezzando le spalle e la schiena. Ogni suo tocco sembrava voler dire: "Sono qui, puoi rilassarti, puoi lasciarti andare."

Namjoon chiuse gli occhi, seguendo il ritmo di quelle carezze, lasciandosi avvolgere dal profumo lieve della pelle di Yeon, che in quel momento era il suo rifugio, il suo mondo intero. Sentì le labbra di lei che si avvicinavano, prima sfiorando la sua fronte, poi scendendo sul viso, lungo la mascella, fino a trovarsi a un soffio dalle sue labbra. Il bacio che seguì fu lento, profondo, un incontro di dolcezza e desiderio che sembrava non aver bisogno di parole.

Namjoon la strinse a sé, le mani  tracciavano il contorno della sua schiena, come a voler memorizzare ogni dettaglio, ogni sensazione. Per un istante, tutto si fermò. Non c'erano rumori, né pensieri intrusivi: solo la vicinanza di Yeon e la promessa silenziosa di restare insieme, a qualunque costo.

I movimenti dei due amanti si fusero in una danza lenta, fatta di sguardi, di respiri, di mani che si cercavano e si trovavano con la naturalezza di chi sa come comunicare. 

La loro intimità cresceva con una delicatezza che rendeva ogni momento sacro, come se in quel piccolo spazio, isolato dal mondo, avessero trovato la loro dimensione di pace. Namjoon, che raramente si permetteva di mostrare le proprie fragilità, lasciò che Yeon lo guidasse, perdendosi in ogni carezza, in ogni sussurro scambiato tra le ombre.

In quell'istante, non esistevano incertezze né paure. Era un legame che andava oltre le parole, un'intimità che solo loro potevano comprendere, nata dalle sfide condivise e dalla promessa silenziosa di rimanere insieme. Con Yeon accanto a sé, sentiva di poter affrontare qualsiasi cosa.