Capitolo 6: la cicatrice a forma di stella

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La mattina seguente il rifugio era avvolto in un silenzio carico di tensione e aspettativa.

Namjoon, Yeon e Hoseok erano impegnati in un compito cruciale: esaminare ogni ragazzo alla ricerca di una cicatrice a forma di stella. Questo segno poteva indicare l'immunità al virus devastante che aveva sconvolto il mondo. Il loro obiettivo era trovare una speranza concreta, un barlume di salvezza in un incubo che sembrava interminabile.

Alex si aggirava nervosamente, i suoi occhi si spostavano tra i ragazzi e il medico, pieni di ansia e apprensione. Il suo cuore era particolarmente pesante per Jun, il ragazzino di quattordici anni che aveva adottato durante la pandemia. Sebbene conoscesse la forza e il coraggio del giovane, l'idea che Jun potesse essere immune al virus lo aveva colto di sorpresa.

Quando fu il turno di Jun, l'atmosfera nel rifugio divenne palpabile di tensione.

Alex si avvicinò a Jun con il cuore in tumulto. Nonostante l'innocenza tipica della sua età, sembrava sereno, ma la giovane percepiva una leggera apprensione. Sospirando, cercò di concentrarsi, mentre fissava gli adulti che procedevano ad esaminarlo.

Quando Hoseok sollevò lentamente la maglietta di Jun sopra la sua schiena, un'espressione di stupore attraversò il suo volto. Si fermò bruscamente, gli occhi si fissarono su di un segno sulla spalla del ragazzino.

"Namjoon, Yeon, venite a vedere questo," escamò con la voce tesa per l'emozione.

I due si avvicinarono rapidamente, i loro sguardi si concentrarono sulla cicatrice che Hoseok aveva scoperto. Era a forma di stella e brillava debolmente alla luce artificiale della torcia.

"Non posso crederci," sussurrò il leader "Sembra proprio ciò che stavamo cercando."

Yeon, con un'espressione di incredulità, confermò. "Se questa è davvero la cicatrice che indica l'immunità, Jun potrebbe essere la chiave per sviluppare una cura."

Alex, che aveva osservato tutto da una distanza di sicurezza, si avvicinò con passi incerti. Il volto pallido e gli occhi colmi di paura tradivano il suo stato d'animo. "Cosa sta succedendo?" chiese con la voce rotta dall'ansia.

Namjoon, cercando di mantenere la calma, spiegò la situazione. "Abbiamo trovato una cicatrice a forma di stella sulla spalla di Jun. Questo potrebbe significare che è immune al virus. Dobbiamo capire come sia possibile."

Gli occhi della ragazza si spalancarono, pieni di paura e angoscia. "Non potete portarlo via per fare esperimenti su di lui! Non posso permettere che gli facciate del male. È solo un ragazzo!"

Jungkook, che aveva osservato la scena da lontano, si avvicinò a Alex con passo deciso. La sua presenza calma e rassicurante si fece sentire in quell'istante di confusione. Posando una mano sulla sua spalla di cercò di darle conforto. "Alex, Alex... nessuno vuole fare del male a Jun. Siamo tutti dalla stessa parte."

Alex lo guardò. "Ho paura, Jungkook. Non posso perderlo. È come un fratello per me. Non posso sopportare l'idea che gli succeda qualcosa di brutto."

Jungkook le sorrise con gentilezza ma con determinazione. "Capisco le tue paure. Ma pensa anche a quello che questa scoperta potrebbe significare. Se Jun è immune, potrebbe rappresentare la speranza che cercavamo. Faremo tutto il possibile per proteggerlo e garantirti che sia al sicuro."

Namjoon annuì. "Alex, abbiamo bisogno della tua collaborazione. Jun si fida di te più di chiunque altro. Possiamo assicurarci che i test siano il meno invasivi possibile e che lui sia sempre al sicuro. Ma abbiamo bisogno che tu ci supporti."

Alex guardò il ragazzino. "Va bene," disse infine, con un sospiro di resa. "Ma sarò presente ad ogni fase del processo. Non lascerò che Yoongi lo trovi e gli faccia del male!"

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