Capitolo 11: la fuga

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 La fuga sembrava un'impresa impossibile, ma nessuno osava fermarsi. Le luci intermittenti illuminavano a tratti il loro percorso, gettando ombre deformi che alimentavano il loro terrore.

Jin, in testa al gruppo, guidava con decisione, il volto teso ma risoluto. Ogni tanto si voltava per assicurarsi che tutti lo seguissero. "Manca poco, tenete duro," disse, la sua voce bassa ma piena di urgenza.

Alex stringeva ancora il tubo di metallo arrugginito, con il respiro affannoso e il cuore che batteva come un tamburo nelle orecchie. Jungkook, al suo fianco, non la perdeva d'occhio e si muoveva con la grazia e la forza di un predatore, i muscoli tesi, pronto a intervenire al minimo segnale di pericolo.

Dietro di loro, Namjoon e Taehyung si assicuravano che nessuno venisse lasciato indietro, mantenendo il passo e guardandosi le spalle. Gli infetti, però, erano sempre più vicini. I loro ringhi gutturali e i rumori delle loro ossa, che si frantumavano sotto il peso dei loro corpi deformati, li seguivano come un incubo dal quale non potevano svegliarsi.

"Sta arrivando qualcosa di grosso," sussurrò Taehyung, rallentando il passo per ascoltare meglio. Il rumore di passi pesanti, distinti dal caos che li circondava, riecheggiò nei corridoi.

Jin si fermò bruscamente davanti a una porta blindata, le mani si muovevano rapide sulla tastiera digitale. "Questa è l'ultima uscita," disse, con il sudore che gli colava sulla fronte. "Ma ci vorrà un po' di tempo per sbloccare il sistema. Copritemi."

Appena Jin iniziò a digitare il codice, il suono dei passi pesanti si fece più forte, accompagnato da un ruggito disumano che fece vibrare le pareti. Alex si voltò di scatto con gli occhi spalancati dall'orrore. Dall'ombra emerse una creatura imponente, una mostruosità che una volta doveva essere umana. Era enorme, con muscoli gonfiati a dismisura e la pelle coperta di piaghe purulente. Gli occhi, rossi e carichi di una rabbia primordiale, fissavano il gruppo con intenzioni omicide.

"Preparatevi!" gridò Namjoon, mettendosi in posizione di difesa. Taehyung e Jungkook si allinearono al suo fianco, pronti a respingere la creatura.

La bestia caricò verso di loro, i suoi passi facevano tremare il pavimento. Con un urlo selvaggio, Jungkook si lanciò contro di essa, sferrando un pugno che avrebbe abbattuto qualsiasi avversario umano. Ma la creatura sembrò non sentire il colpo, afferrandolo e lanciandolo contro una parete con una forza brutale.

Il ragazzo gemette per l'impatto, ma si rialzò subito. Yeon e Taehyung spararono contro la bestia, cercando di colpirla in punti deboli. La creatura, però, era un colosso inarrestabile, e ogni colpo che riceveva sembrava solo aumentare la sua furia.

Nel frattempo, Jin continuava a digitare il codice, le mani tremavano leggermente per la tensione. "Ci sono quasi," gridò sopra il frastuono della battaglia. "Solo un altro minuto!"

Ma il tempo era un lusso che non avevano. La creatura, con un ruggito che riecheggiò in tutto il bunker, afferrò Taehyung e lo sollevò da terra. Gli occhi vitrei della bestia incontrarono quelli terrorizzati del giovane, che cercava disperatamente di liberarsi dalla presa letale.

"NO!" urlò Namjoon, lanciandosi in avanti. Sparò al ginocchio della creatura, facendola vacillare e liberando il compagno dalla sua morsa. Il giovane cadde a terra, ansimante, ma vivo.

"Fatto!" gridò Jin, mentre la porta blindata si apriva con un sibilo. "Dentro, ora!"

Il gruppo non perse un attimo. Si lanciarono oltre la soglia, il suono della creatura che si rialzava dietro di loro risuonava come una promessa di morte imminente. Appena l'ultimo di loro attraversò la porta, Jin attivò la chiusura di emergenza, sigillando la creatura dall'altra parte.

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