In Italia

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Inserì la chiave nella toppa della serratura e tiró un sospiro di sollievo.

Era arrivata a Reggio Emilia da quaranta minuti, quel giovedì, e non vedeva l'ora di infilarsi sotto la doccia. Non c'era proprio un'afa torrida, in Italia, tuttavia l'estate appena esplosa aveva portato con sè una temperatura calda e avvolgente a cui non era quasi più abituata e che le aveva dato anche una certa sonnolenza.

Avrebbe schiacciato volentieri un pisolino.

Mark non era andato a prenderla in aeroporto, come nemmeno aveva fatto le precedenti volte, tranne la prima. Quando Marty aveva festeggiato i diciotto anni con lui in Italia e si era presentato a riceverla all'uscita del gate con un mazzo di rose. Una cosa che l'aveva stupita moltissimo, perché certi gesti da uno come Lenders erano tutto fuorché scontati.

Mark era ancora al centro sportivo della Reggiana, quel giorno, e si stava allenando.

Chiedere un permesso per andare a prendere la fidanzata era fuori discussione e lei si era rassegnata al solito giro in taxi. Aveva una copia delle chiavi di casa del ragazzo così da essere autonoma.

Quando entró in casa, vide che era tirata a lucido: evidentemente Marina, la donna delle pulizie, era passata quella mattina.

Marty lasció la valigia e il borsone a terra, e si sedette con uno sbuffo sul grande divano a penisola. Era stanca morta: la levataccia per andare all'aeroporto, il volo noiosissimo, la tensione per la faccenda da chiarire, la fame che si era quasi subito presentata mentre era in viaggio.

Guardó l'orologio: era quasi l'una. Decise di prepararsi una cosa veloce, con quello che c'era in casa, cioè non molto. Mark faceva la spesa di rado e preferiva sempre ordinare da fuori.

Il cellulare improvvisamente squilló.

Era lui.

"Buongiorno." disse lei, in italiano.

"Sei a casa mia?" chiese Mark.

"Da pochi minuti. Tempismo perfetto, amore." rispose Marty. "Casa pulitissima."

"Ho detto a Mari di fare un lavoro di fino, visto che stavi arrivando. Sei stanca?"

"Sì, mi sto per addormentare...peró ho anche fame." fece lei.

"Guarda che nel cassetto della cucina ho lasciato dei soldi, sotto al portaposate. Purtroppo nelle credenze e in frigo c'è poco. Io non ho avuto tempo." disse lui.

Marty sbuffó. "Vabbè, ma sapevi che sarei arrivata oggi, almeno la spesa... mi costringi a uscire...non ho voglia..."

Mark rise. "Aaah che pigra...ordina una pizza allora. Stasera comunque ceniamo fuori."

"Spero in un bellissimo ristorante. Sennó mi offendo!" ridacchió anche lei. "Quando torni??"

"Per le sette. Fatti una dormita intanto. Sarai sottosopra per il viaggio..."

"Abbastanza. Poi l'aereo ci ha messo più del previsto. Secondo me ha fatto una tratta insolita." disse lei. "Non ne potevo più..."

"Come no. Sei andata in Australia e poi sei tornata. Ma che dici?" la prese in giro Mark. "Ti voglio vedere in forma quando torno."

"Quello lo sono sempre, caro. Tu dimmi solo che non farai tardi per qualche faccenda come l'altra volta...muoio dalla voglia di vederti!" gli disse. "Se salta fuori all'ultimo che il mister vi ha trattenuti lì mi incavolo."

Lo sentì ridere. "No, tranquilla. Stasera non sentirei comunque ragioni. Stasera è per noi."

"Bene." rispose lei. "Faccio la doccia, ok?"

Rose TeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora